La Sfida. Guido Pagliarino

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La Sfida - Guido Pagliarino

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ai loro discepoli sui fondamentali problemi dell’umanità, l’origine e il fine dell’essere umano, la struttura universale, il significato del male e del dolore: questo costituisce la parte filosofica delle loro dottrine; e offrono una via religiosa di salvezza ultraterrena. La conoscenza viene raggiunta dagli adepti massimamente in forma mistica, anche attraverso rituali magico-religiosi. C’è una gerarchia; parte delle rivelazioni occulte è riservata ai membri di grado più alto.

      I sistemi filosofico-religiosi degli gnostici sono in parte diversi a seconda del contesto culturale in cui sorgono e del tempo in cui nascono, ma ci sono fondamentali punti comuni.

      Il male per gli gnostici non è assenza di bene o risultato d’una colpa umana, come invece nelle religioni giudea e cristiana, e poi islamica, ma una realtà in sé che ci fronteggia angosciandoci, un caos che è regno di quella morte cui l’uomo pare inevitabilmente indirizzato e per cui la vita è vana. Ma lo gnostico si considera speciale, fondamentalmente alieno da questo mondo e destinato a sopravvivere grazie a una particolare illuminazione ricevuta da un redentore divino che l’ha indirizzato a una vera, essenziale conoscenza, di tipo soprattutto intuitivo mistico, la quale può elevare il suo spirito a Dio e condurlo alla salvezza ultraterrena.

      Mito gnostico essenziale è quello dualista, che nasce dall’esigenza di spiegare il male e armonizzare l’idea d’un Dio increato perfetto e trascendente con un universo materiale immanente, compreso il corpo dell’uomo, di cui il suo spirito è prigioniero; un mito che deve spiegare come il fondamento dell’esistere, l’Uno, conservi la sua unicità e immutabilità perfette e insieme si manifesti nel molteplice divenire. Dio è infatti l’Essere ma si esprime in molteplici enti, forme intelligibili del mondo, compreso l’ente antropologico. Per gli gnostici, poiché Dio è buono e la materia è cattiva, egli non può esserne il diretto creatore. Egli crea in quanto, essendo Amore, non desidera stare solo; ma non il mondo materiale, bensì il pleroma, regno della divina pienezza popolato di sue creature spirituali (eoni). Quanto più si avvicinano ai confini del pleroma, tanto meno quegli spiriti sono perfetti.

      La letteratura gnostica ha forma mitologica, precisamente i fondamentali problemi dell’uomo sono espressi tramite miti; ma altrimenti dalle mitologie primordiali della natura, che raccontavano il rapporto fra l’uomo e il cosmo, nei testi gnostici il rapporto dell’uomo col divino è narrato in forma allegorica; non si tratta solo del dramma dell’uomo, in esso è coinvolto anche il dio gnostico, un Uno che ha l’idea, senza però voler esprimerla nel mondo, dell’Anthropos primordiale, archetipo dell’ente uomo; e le anime degli illuminati possono risalire dopo morti a quell’idea di Dio. È concezione diversa da quella delle religioni ortodosse giudea e cristiana, per le quali non ci sono preesistenti anime e Dio crea l’uomo a sua immagine e somiglianza, nel senso che soffia in lui un alito della sua Vita e della sua Ragione rendendolo non solo vivo come gli animali e le piante, ma capace di ragionare a fondo, fare libere scelte e intuire il Trascendente.

      Per una parte degli gnostici, l’eone più lontano dall’Uno, a volte chiamato Sophia, Sapienza, è stato preso o meglio presa da Lussuria; e da Sophia è nato un Demiurgo, quello stesso di cui scriveva Platone, cioè un plasmatore – non creatore – del mondo materiale: la materia, sia pur buia, inattiva, sterile, per la maggior parte degli gnostici è coeterna a Dio. Da altri, in particolare in ambiente giudaico e, poi, cristiano, il Demiurgo è identificato col Dio crudele dell’Antico Testamento Jahvè18 Da altri ancora, questi è ritenuto generato dal Demiurgo.

      Il Demiurgo, o suo figlio, malamente realizza il modello ideale del mondo che esiste da sempre e per sempre nella mente di Dio, il quale è all’oscuro dell’iniziativa oppure per qualche motivo non può o non vuole impedire che si plasmi l’universo e, in questo, gli esseri umani. Quel maldestro Artigiano modella il corpo dell’uomo, dotato di psiche, o ragione, e gli dona vita, o anima vegetativa. Sophia infonde allora all’essere umano la sua essenza spirituale: spirito, o pneuma, o animo; ma per la maggior parte dei sistemi gnostici, il dono è fatto solo ad alcuni, gli pneumatici appunto, o spirituali; non ai molti altri esseri umani: ilici, cioè materiali; per certi gnostici vi sono però uomini dotati di un’ottima psiche (o anima, alla latina), detti appunto psichici, che ricercando possono faticosamente giungere a ottenere l’animo, la scintilla divina quasi come gli spirituali. Il Demiurgo plasma pure i sette pianeti allora conosciuti, compresa la Luna, detti Governatori in quanto, secondo astrologia, essi governano tramite il destino il mondo terrestre e tutta la materia in genere. Oltre le loro sfere, vive Dio, il Bene, che dunque non è onnipresente: non è nei pianeti e non è nel nostro mondo nei quali c’è solo il male. I pianeti, considerati spiriti personali, eoni - presso gli ebrei gnostici, angeli maligni -, esercitano un’influenza malefica sugli esseri umani. Secondo certi gruppi, non dal Demiurgo ma dalla Mente Prima è emanato a propria immagine un archetipo d’Uomo, l’Anthropos, che dovrebbe restare nel pleroma ma, desideroso di creare, scende dalle sfere celesti e, accoppiandosi con Natura, dà vita al genere umano; l’uomo immanente trae il corpo dalla madre e l’animo immortale dal padre. È stato supposto che questa diversa visione abbia base non solo in antiche tradizioni ebraiche ma nell’Ermetica, di cui è fondatore il leggendario Ermete Trimegisto, nome greco del dio egiziano Toth. Vi sono peraltro studiosi che pensano non ci sia rapporto fra Ermetica e Gnosticismo. Certo è che le due filosofie esoteriche hanno in comune il platonismo, dalla cui dottrina delle idee, o essenze, traggono il concetto che ogni entità del mondo è copia imperfetta dell’Idea divina immateriale che sta nella mente di Dio, unica realtà; ad esempio, l’Idea del cavallo: essa si riferisce a tutti i cavalli esistenti ma ciascuno di questi è più o meno lontano dall’Idea che ne ha Dio, a seconda della bellezza, della forza, della velocità, dell’età e, in genere, della ipposità, o cavallinità del singolo equino, che come ogni cosa del mondo materiale è mera ombra dell’essenziale realtà ideale divina. Gli ermetici e gli gnostici hanno un sentire comune non solo sulla teoria delle idee; tanto in un testo ermetico, il Poimandres, quanto nei libri gnostici detti “ortodossi”, si parla della liberazione dell’animo umano dalla schiavitù dei pianeti, perché possa ascendere le sfere fino al cielo più elevato da cui era sceso suo padre. Più che l’Ermetismo è però la gnosi mistica che conosce bene “i cancelli delle sfere” e i nomi dei demoni che ne sono guardiani, e ha le parole esoteriche necessarie a passare da una sfera all’altra. Nel Libro di Enoch si dice appunto d’una salita di questo personaggio attraverso le sette sfere dei cieli. È un testo apocrifo ebraico che influenza, forse, un’allegoria della I Lettera di Pietro del Nuovo testamento, relativa all’Ascensione di Cristo.

      Non solo gli gnostici giudei ma pure quelli ellenici si rivolgono all’aspetto esoterico, ascetico e alchemico19 della complessa mistica giudaica, comprendente un’interpretazione allegorica di insegnamenti orali, non presenti nella Scrittura, tramandati da illuminati ai neofiti. Parte di questa mistica porterà secoli dopo alla Qabbãlãh (Cabbala o Cabala)20 con l’aggiunta di elementi delle filosofie neoplatonica e araba. Lo Gnosticismo subisce il fascino non solo dei simboli giudaici della tradizione esoterica ma pure della Scrittura ortodossa. Il doppio racconto, di due autori diversi, della creazione di Adamo, di cui alla Genesi, è steso già nel VI secolo a.C. e, oltretutto, è forse basato sopra una tradizione orale precedente, cioè è anteriore alle concezioni gnostiche.

      Ci sono tuttavia differenze concettuali importanti fra gnosticismi greco ed ebraico: nel sistema che possiamo già dire, convenzionalmente, cabalistico, la materia non è eterna ma creata, Adamo è stato emanato direttamente da Dio e fatto a sua immagine, come nella Genesi ma con una variante: il mondo terrestre non viene da Dio: Dio ha espresso altre nove Sephiroth - Emanazioni - oltre all’Uomo e da quelle è venuto il mondo materiale; il resto dell’universo è spirituale e i pianeti sono angeli maligni ribellatisi a Dio. La setta ebrea pregnostica

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