Morrigan. Laura Merlin
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![Morrigan - Laura Merlin Morrigan - Laura Merlin](/cover_pre386455.jpg)
â¹â¹E lei sparì col cuore spezzatoâºâº, concluse Sonia al posto suo. â¹â¹Si dice che dichiarò di volersi vendicare con Mefisto non appena ne avesse avuto lâoccasioneâºâº.
â¹â¹Quindi che succederà se sono davvero la reincarnazione della Dea? Dovrò combattere contro questo spietato Re?âºâº.
Ero veramente preoccupata.
Non volevo combattere, era come firmare la mia condanna a morte.
Cosâavrei potuto fare contro un immortale, poi?
Nulla!
â¹â¹No, tu puoi scegliere da che parte stare. Puoi stare dalla parte dei buoni, vendicandoti di Mefisto e del suo esercitoâºâº, cominciò a spiegare Ares.
â¹â¹E salveresti noi e il nostro regnoâºâº, aggiunse Sara con gli occhi sgranati, come per implorarmi di aiutarli.
â¹â¹Oppure puoi schierarti dalla parte dei cattivi che useranno il tuo potere per portare morte e distruzione. Si dice che Mefisto stia tramando qualcosa da anni, ma nessuno ha mai trovato qualcosa per poterlo provareâºâº. Ares fissò un punto nel vuoto e strinse i pugni.
Erano due scelte assurde!
Mi sembrava logico che mi sarei schierata dalla parte del bene. Primo, perché chiunque farebbe quella scelta per salvarsi la pelle e secondo, perché conoscevo un bel poâ di persone che mi sarebbero state dâaiuto.
â¹â¹Scelgo la parte dei buoni, ovvioâºâº, esclamai io.
â¹â¹Non è così semplice. Dovrai guardarti alle spalle, sarai messa alla prova. E per quanto ne so io qualsiasi persona che ti è vicina potrebbe non rivelarsi per quello che è in realtà . Potrebbe lavorare per il Regno di Tenot e pugnalarti alle spalle costringendoti a schierarti con loroâºâº.
Chi avrebbe potuto fare una cosa del genere?
Né Sara né Sonia avrei pensato fossero in grado di tradirmi sotto il naso e forse nemmeno Gabriel.
No! Ripensandoci, forse lui ne sarebbe stato capace.
Mi aveva avvisato che aveva una missione da portare a termine e in più câera quella storia del io-faccio-del-male-alle-persone-che-mi-stanno-accanto.
Già , lui sarebbe stato un ottimo candidato.
â¹â¹Gabriel!âºâº Mi sorpresi a dire tra me e me.
â¹â¹Gabriel? Pensi che lui possa esserti contro? Perché?âºâº. Ares si portò una mano pensosa sul mento.
â¹â¹No, veramente⦠era solo un mio pensieroâºâº.
Cercai di giustificarmi muovendo le mani come per voler cancellare ciò che avevo detto.
Sara, con la sua aria da bambina innocente, si girò verso di me. â¹â¹Gabriel non farebbe mai del male a nessuna di noi, non è cattivo, ti stai sbagliandoâºâº.
â¹â¹Ã lâangelo della morte, non sta né da una parte né dallâaltra. Sta dove gli conviene stareâºâº. Un lampo di odio passò negli occhi di Ares.
Quel guizzo rosso contrastava con la sua figura da serafino che mi ero fatta pochi minuti prima.
Un brivido mi fece accapponare la pelle e allâimprovviso una serie di immagini affiorò nella mia mente.
Piangevo, ero sola in un bosco.
Avevo paura.
Era un ricordo sfocato. Non avrei saputo dire se fosse successo realmente o fosse stato solo un vivido sogno che mi era rimasto impresso nella memoria.
Chiusi gli occhi per potermi concentrare meglio e una voce risuonò nelle mie orecchie, forte e chiara.
âRetan ni stequo pocorâ.
Poi qualcosa nel ricordo attirò la mia attenzione.
Una sagoma che avanzava verso di me. Due occhi che splendevano giallastri nella notte, come quelli di un gatto.
E le immagini si bloccarono lì.
Aprii gli occhi. Nessuno sembrò fare caso a quello che mi era appena successo.
Ares stava cercando qualcosa nei cassetti della scrivania. Tirò fuori un piccolo sacchettino in cotone di un rosso talmente intenso da sembrare nero alla luce soffusa delle candele.
Lo aprì e ne tirò fuori una collana.
Era stupenda.
La alzò in modo da farla vedere a tutte e tre.
La debole luce delle candele si rifletteva nel cuore di cristallo rosso intenso emanando bagliori scarlatti per tutto lo stanzino. Ai due lati del cuore câerano due dragoni, uno bianco e uno nero, con le ali spiegate e le code intrecciate nella parte inferiore.
â¹â¹Indossala sempre, Sofia, il Cuore del Dragone ti proteggerà e ti aiuterà a domare i tuoi poteriâºâº. Ares si alzò in piedi e avanzò verso di me.
Raccolsi i capelli e li spostai da un lato per permettere ad Ares di agganciarmi la collana.
La sentivo fredda al contatto con la pelle e potevo percepire il potere che portava in sé quel piccolo cuore rosso.
â¹â¹Credo che sia ora di accompagnarvi alle vostre stanzeâºâº, disse Ares, accarezzandomi i capelli. â¹â¹Sarete stancheâºâº.
Non mi ero resa conto che fosse tardi. Il sole era leggermente meno forte, ma pur sempre acceso in quel cielo azzurro. Sperai che nelle stanze ci fossero dei tendoni abbastanza pesanti da impedire al sole di disturbarmi mentre dormivo.
Da sempre ero abituata a dormire nellâoscurità totale.
Non volevo nessuna luce che mi disturbasse e sapere che il sole non lasciava mai il posto alla luna mi preoccupava un poâ.
Le mie sorelle uscirono prima di me e io per ultima, come al solito.
Ares mi afferrò di scatto per un braccio appena le ragazze furono abbastanza distanti e mi riportò dentro lo stanzino.
I capelli mi caddero davanti agli occhi e lâimmortale li riportò delicatamente dietro lâorecchio accarezzandomi il viso.
â¹â¹Sei diventata una splendida donna, Sofiaâºâº.
Cosa volesse dire non lo so e non mi importava.
Ci avrei pensato più tardi.