Morrigan. Laura Merlin

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Morrigan - Laura Merlin

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      Gli uomini con le loro barbe lunghe che andavano dal nero intenso dei più giovani al grigio chiaro dei più anziani, e le donne con i capelli acconciati in due trecce ordinate tenute ferme da un delizioso fiocco colorato.

      Non potevano certo mancare i cappelli rossi, il loro simbolo per eccellenza. Diversamente da come pensavo, però, non erano a punta, ma ricadevano morbidi dietro la nuca.

      A chiudere il cerchio, a sinistra, si trovavano delle creature a cui non riuscivo a dare un nome.

      â€¹â€¹Sonia, chi sono?›› chiesi, muovendo appena le labbra per non fare brutta figura.

      â€¹â€¹Sono mezzelfi, Sofia. Una razza generata molti secoli fa dallo stretto contatto con gli umani. Solo gli elfi erano in grado di poter interagire con i mortali e il risultato dell’unione tra elfi e uomini puoi osservarlo con i tuoi stessi occhi adesso››.

      â€¹â€¹Ho capito. E che poteri hanno?››.

      Sonia rise, ‹‹Difficili da descrivere, dipende dai casi. Possono attingere a qualsiasi potere››.

      â€¹â€¹Questo vuol dire che ce ne sono di buoni e di cattivi››.

      Era più un’annotazione per me che una vera e propria affermazione, ma Sonia rispose lo stesso.

      â€¹â€¹Già, i Siruco. Tempo fa i Guardiani di Elos, grazie all’aiuto dei mezzelfi buoni, riuscirono a cacciarli nell’Altro Regno. Gli elfi oscuri sono spietati e avidi di potere, diciamo che sono dei tipi da evitare››.

      Avrei voluto chiedere qualcosa in più su questa storia, ma un mezzelfo avanzò.

      Indossava una camicia di seta bianca legata in vita da una corda e con un’apertura davanti attraverso la quale s’intravedeva un fisico perfetto. A completare il tutto, un paio di pantaloni color cachi e teneva i capelli lunghi e neri raccolti in una crocchia improvvisata da un nastro dorato.

      Notai che le orecchie non erano poi così appuntite, bensì avevano una punta leggermente accennata. Si sarebbe potuto benissimo scambiare per un ragazzo umano qualsiasi.

      Lo vidi portare una mano aperta sul cuore, incrociare medio e anulare e abbassare il capo in segno di rispetto.

      â€¹â€¹Sono Calien, re del Regno di Elos e dei mezzelfi. Il nostro popolo esulta di fronte alla Vostra presenza››. Il suo tono di voce era caldo e autoritario. ‹‹Siete venuta qui per salvarci dalle sevizie del malvagio re del Regno di Tenot, la cui crudeltà può essere riassunta dal modo in cui si fa chiamare: Mefisto! Il suo cuore immortale è corrotto dai demoni più spietati. Solo Neman, riunitasi con Badb e Macha, potrà salvarci. Gloria e Onore a Voi››.

      â€¹â€¹Gloria e Onore a Voi››, gridarono in coro tutte le creature presenti. Si portarono la mano con il medio e l’anulare incrociati sul cuore anche loro, e s’inchinarono di fronte a me.

      Avrei voluto dir loro di alzarsi, mi facevano sentire in imbarazzo.

      Sara mi si avvicinò e mi poggiò una mano sulla spalla. ‹‹Chiudi gli occhi e respira a fondo, la mia fonte della conoscenza ti sarà utile››.

      Feci subito quello che mi aveva ordinato.

      All’improvviso, attorno a me si alzò un allegro vortice d’aria. Profumava d’estate, di gioia e di serenità, e percepii tutto il potere che portava in sé. Si espanse in tutto il corpo senza lasciare fuori nemmeno un muscolo. Partì dai piedi, salì lungo le gambe, entrò nella pancia, su fino alla gola e arrivò fin sopra i capelli.

      A quel punto seppi con esattezza cosa dovevo fare.

      Feci due passi avanti. Aprii le braccia verso di loro, i palmi rivolti verso il basso e, come se qualcuno avesse premuto un interruttore invisibile, sentii qualcosa svegliarsi dentro, qualcosa che non credevo e non sapevo di avere. Qualcosa che quando uscì sorprese tutti quanti.

      Quello che dissi non proveniva dalla mia voce, e nemmeno dal mio corpo. Ero come in uno stato di trance, non potevo comandare più nessun muscolo. Somigliava molto a una specie di possessione, non malvagia però, e per quello non opposi resistenza.

      â€¹â€¹Non abbiate paura, figli miei, sono tornata per salvarvi e per avere la mia vendetta. La Grande Regina è tornata. Gloria e Onore a Voi››.

      E per la seconda volta in quel giorno tutto si fece buio e persi i sensi.

      ***

      â€¹â€¹Vedi di svegliarti, non ho la minima intenzione di portarti in vita nuovamente››.

      Avrei potuto riconoscere la sua voce fra mille. Aveva qualcosa che mi metteva rabbia e paura al tempo stesso.

      Rabbia perché avrei voluto che smettesse di trattarmi come uno straccio da buttare.

      Paura perché attorno a lui c’era un’aura misteriosa e oscura che emanava potere. Un potere troppo grande che mi faceva sentire a disagio.

      â€¹â€¹Non ho la minima intenzione di attirare la tua attenzione, Gabriel. Più mi stai distante meglio è››.

      Ero davvero irritata!

      E poi che ci faceva ancora qui? Non poteva starsene dov’era?

      â€¹â€¹Beh, mi dispiace per te, ma dovrai sopportare ancora la mia presenza dato che a causa dei tuoi continui svenimenti dovrai salire a cavallo con il sottoscritto››.

      Cosa? Non l’avrei fatto per nessun motivo al mondo, nemmeno sotto tortura!

      Stavo per ribattere quando la voce allarmata di Sonia ci interruppe. ‹‹Non capisco! Abbiamo a disposizione un intero allevamento di cavalli. Che fine hanno fatto?››.

      â€¹â€¹Credo che i Siruco siano entrati di nascosto e li abbiano portati via tutti. Per fortuna ne abbiamo ancora due a disposizione per oggi››. Il tono di Gabriel era privo di qualsiasi emozione.

      â€¹â€¹Non capisco, perché sono entrati di nascosto? Non potevano fare come hanno sempre fatto?››. Sonia era in preda a un attacco d’ansia. ‹‹Di solito si divertono a torturarci e a portarci via le cose davanti agli occhi e…››.

      â€¹â€¹Non vogliono che ci allontaniamo dal villaggio, sanno che è qui››.

      â€¹â€¹Non vogliono che ci allontaniamo e ci lasciano due cavalli?››.

      Gli feci notare che le cose non quadravano e intanto, con molta calma, mi ero messa a sedere massaggiandomi il collo tutto intorpidito.

      â€¹â€¹Ottima osservazione››, disse Gabriel facendomi l’occhiolino. ‹‹Però devi sapere che qui c’è qualcuno dotato di un’intelligenza superiore che, guarda caso, sarei io! Per prevenire questo genere

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