Yellow Peril: Quel Brutto Muso Giallo. Patrizia Barrera
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Già precedentemente altre leggi avevano limitato i diritti degli Asiatici in America, particolarmente dei Cinesi. Ad esempio nel 1858 la California aveva promulgato una Legge che vietava l’accesso delle carriere statali ai Cinesi. Sempre la California nel 1879 approvò una nuova Costituzione in base alla quale il Governo si arrogava il diritto assoluto di determinare i requisiti fondamentali per il soggiorno nello Stato: attaccandosi ancora una volta al cavillo della indeterminazione della razza negò il diritto di soggiorno ai Cinesi, estromettendo dal proprio territorio quelli già residenti. Ma precedentemente nel 1875 il Congresso aveva bloccato per 10 anni l’immigrazione di lavoratori e prostitute Cinesi, con lo scopo ufficiale di frenare la mafia e risanare il territorio Americano. Per essere brevi tra il 1856 e il 1880 ben trenta Leggi diverse limitarono o negarono i diritti fondamentali dei Cinesi su suolo Americano, contravvenendo agli accordi del pur famoso Trattato di Burlingame, senza che nè la stampa nè tantomeno l’opinione pubblica battessero ciglio. Il malumore generato dalla crisi economica aveva scavato un solco tra l’America e gli immigrati Cinesi , le cui attività invece continuavano a prosperare e ad allargarsi. Presi di mira dal Governo e dalle masse, chiusi nella propria comunità,attaccati alle proprie ataviche usanze e sdegnosi della mescolanza con i bianchi divennero ben presto la vittima sacrificale ideale. Sopportando stoicamente le minacce,i saccheggi e le distruzioni dei propri negozi, il taglio del codino in pubblico, gli scherni e infine le prime avvisaglie dei linciaggi che sarebbero seguiti i Cinesi continuavano il loro silenzioso lavoro, consci di posare i piedi su terreno minato. La situazione degenerò lentamente ma inesorabilmente fino allo scoccare del 1871, anno che li vide protagonisti del più grande linciaggio di massa nella storia degli Stati Uniti, tristemente divenuto famoso come ” Il Massacro Cinese di Los Angeles “.
Il Massacro di Los Angeles
Inizia la tragedia
Il triste episodio fu davvero lo specchio dei tempi e gettò una luce fosca e tremenda sulla città in crescita. Avvenne in ” Calle de los Negros “, il ghetto più ghetto di Chinatown dove , mescolati a lavanderie, empori e piccole attività commerciali, vivevano in stretto contatt0 gli immigrati meno graditi alla popolazione Americana e cioè Messicani e Cinesi. Gli annali dell’epoca la descrivono come
” una zona dura, un lungo stradone sterrato di circa 40 piedi di larghezza rigurgitante bordelli, sale da gioco, empori ed abitazioni residenziali di fango e paglia”. La popolazione era prevalentemente maschile, date le Leggi Americane che limitavano l’immigrazione di donne Cinesi, tuttavia la Mafia riuscì a farcele entrare e quasi sempre con l’aiuto delle Autorità locali. In tal modo, tra famiglie e puttane, la popolazione Cinese in Calle de los Negros era cresciuta di circa 200 volte in soli dieci anni e prosperava meravigliosamente, generando un pesante clima di malumore tra la popolazione bianca, afflitta dalla recessione post bellica e consapevole di non poter stare al passo con i prezzi bassi e gli estenuanti orari di lavoro dei commercianti Cinesi , che inoltre affogavano l’intera zona nel vizio.
La tragedia era alle porte e il 24 ottobre 1871 puntualmente scoppiò.
Ecco la famosa Calle de los Negros nel 1880, pochi anni dopo il famoso massacro. Fino al 1882 la zona si mantenne più o meno inalterata, poi gli edifici che vedete ai lati furono demoliti.
Le fonti ufficiali addussero come causa del linciaggio la solita scusa, e cioè l’assassinio di uno sceriffo zonale, tale Robert Thompson, durante un conflitto a fuoco con la mafia Cinese, cosa che a quanto pare scatenò l’ira della folla (!) al punto da torturare mutilare e infine appendere una ventina di poveri disgraziati Cinesi presi a caso. Già così le giustificazioni non reggono; se poi aggiungiamo che dopo un processo ridicolo furono indicati come colpevoli del massacro solo 8 persone, che queste furono inizialmente accusate di
” omicidio colposo ” e infine assolte con formula piena, benchè testimoni oculari avessero indicati loro e altri trenta soggetti come responsabili del fatto…beh, è chiaro che qualcosa non va.
Cominciamo col dire che il massacro non fu un evento improvviso ma che alcuni eventi precedenti avevano contribuito ad alimentare le tensioni e l’odio tra Americani e Cinesi: ho tratto parecchie delle mie informazioni dal libro The Chinatown War che vi consiglio di leggere.
Ecco una rara immagine di Chinatown nel 1870. Ricca di empori, sale da The e drogherie Chintown si apprestava a divenire una piccola S. Francisco.
Qualche giorno prima il boss di uno dei vari clan della Mafia Cinese, tale Yo Hing, aveva organizzato il rapimento, a scopo di lucro, di una delle pochissime donne sposate di Chinatown, una certa Yut Ho, che sembra fosse bellissima. Chiaramente ciò fu possibile perché Yo Hing aveva stretti e danarosi rapporti con le Amministrazioni locali, in primis gli Sceriffi e i Tutori dell’Ordine, che non solo chiudevano un occhio sui misfatti ma anzi percepivano su di essi una grassa percentuale.. Chiaramente la fazione rivale, nella persona del boss Sam Yuen che faceva il mercante di stoffe, non digerì l’affronto che ne minava il potere zonale e, complici altri Funzionari Americani, riuscì a far sbarcare a San Francisco una banda di guerrieri Tong armati fino ai denti provenienti freschi freschi dalla Cina. La notte del 23 ottobre, quindi, il drappello di sicari guidati da Ah Choy, che era il fratello della donna rapita, aprì un conflitto a fuoco contro Yuen, che tuttavia rimase illeso mentre Choy fu ferito a morte e lasciato agonizzante in uno dei vicoli di Chinatown. Compreso chi fosse il mandante e forte degli appoggi della polizia locale Yo Hing denunciò Yuen come mandante del tentativo di omicidio e lo spedì in prigione , dove inoltre fu fissata una cauzione di 2000 dollari, una somma abnorme per l’epoca e soprattutto per un Cinese. L’intento era quello di far marcire il rivale in galera per il