Il Killer Pagliaccio. Блейк Пирс
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Читать онлайн книгу Il Killer Pagliaccio - Блейк Пирс страница 12
Di nuovo silenzio. Ma Riley comprese che quelle parole avevano un enorme significato. Capì che Crivaro si era davvero esposto per lei, non solo per farla entrare nel programma, ma anche per farle da mentore. E, probabilmente, aveva fatto arrabbiare alcuni colleghi, forse escludendo dei candidati che potevano essere più promettenti di Riley.
Ora che vedeva le cose in quel modo, la freddezza di Crivaro cominciò ad avere senso: non aveva ancora voluto mostrare il benché minimo trattamento preferenziale nei suoi confronti. In effetti, si era comportato all’opposto. Aveva contato su di lei, affinché si dimostrasse degna senza ricevere alcun incoraggiamento da parte sua e nonostante i dubbi e risentimenti dei colleghi.
A giudicare dagli sguardi e sussurri che lei aveva notato tra gli altri tirocinanti durante la giornata, i colleghi di Crivaro non erano gli unici che avevano risentimenti. Aveva affrontato una strada in salita già in partenza …
E aveva mandato tutto a monte in un solo pomeriggio, commettendo uno stupido errore. Crivaro aveva un buon motivo per provare delusione e rabbia.
Fece un lungo e lento respiro e disse…
“Mi dispiace. Non si ripeterà.”
Crivaro non rispose per alcuni istanti.
Infine parlò: “Immagino che tu voglia una seconda chance. Beh, lascia che ti dica una cosa: dare seconde chance non è il forte dell’FBI. Il mio ultimo partner è stato licenziato per aver commesso lo stesso errore e sicuramente l’ha meritato. Un errore simile ha delle conseguenze. Talvolta significa rovinare un caso, magari al punto che un delinquente ne viene fuori libero. In altri casi, costa la vita di qualcuno. Può costare persino la tua stessa vita.”
Crivaro le lanciò uno sguardo accigliato.
“Allora che cosa pensi che dovrei fare?” le chiese.
“Non lo so” Riley rispose.
Crivaro scosse la testa. “Neanch’io lo so, di certo. Immagino che forse dovremmo entrambi dormirci sopra. Io devo decidere se ho giudicato male le tue abilità. Tu devi decidere se hai davvero ciò che serve per restare in questo programma.”
Riley sentì un nodo in gola; gli occhi le bruciavano, mentre sbatteva forte le palpebre.
Non piangere, si disse.
Piangere era la sola cosa che avrebbe ulteriormente peggiorato le cose.
CAPITOLO CINQUE
Ancora dispiaciuta per il rimprovero di Crivaro, Riley arrivò a casa due ore prima di Ryan.
Al suo rientro, il ragazzo sembrò sorpreso di vedere che lei fosse tornata così presto, ma era troppo eccitato per la sua giornata e non notò quanto la fidanzata fosse giù di morale.
Si sedette al tavolo della cucina con una birra, mentre Riley scaldava una pasta al formaggio per cena. Si accorse immediatamente che era davvero eccitato per quello che stava facendo presso lo studio legale, ed ansioso di parlargliene. Ma Riley dovette sforzarsi per prestargli attenzione.
Gli erano state affidate più mansioni di quanto si era aspettato, molte ricerche ed analisi complesse, trascrizione di istruzioni, preparazione per le udienze, e altri compiti che Riley a malapena comprendeva. Sarebbe persino apparso in tribunale l’indomani per la prima volta. Avrebbe assistito gli avvocati già incaricati, naturalmente, ma era una tappa fondamentale per lui.
Ryan appariva nervoso, intimorito, forse un po’ spaventato, ma soprattutto esaltato.
Riley provò a continuare a sorridere, mentre sedevano e consumavano la cena. Voleva essere felice per lui.
Infine, Ryan chiese …
“Wow, sto parlando soltanto io. E a te? Com’è andata la giornata?”
Riley deglutì.
“Poteva andar meglio” rispose. “In realtà, è andata piuttosto male.”
Ryan si allungò dall’altra parte del tavolo e le prese la mano, con un’espressione di sincera preoccupazione.
“Mi dispiace” disse. “Ti va di parlarne?”
Riley si chiese se parlarne l’avrebbe fatta sentire meglio.
No, inizierò soltanto a piangere.
Inoltre, Ryan avrebbe potuto non prendere bene il fatto che lei fosse in realtà andata sul campo oggi. Entrambi avevano dato per scontato che lei avrebbe fatto il suo addestramento al sicuro in ambiente interno e che non potesse trovarsi in una situazione di vero pericolo …
“Non ho voglia di entrare nei dettagli” Riley disse. “Ma ricordi l’Agente Speciale Crivaro, l’uomo dell’FBI che mi ha salvato la vita a Lanton?”
Ryan annuì.
Riley continuò: “Beh, dovrebbe farmi da mentore. Ma ora ha dei dubbi sulla mia permanenza nel programma. E … immagino, di avere anch’io dei dubbi a riguardo. Forse tutto questo è stato un errore.”
Ryan si limitò a stringerle la mano, senza parlare.
Riley sperava che lui dicesse qualcosa. Ma che cosa avrebbe potuto dirle?
Che cosa si aspettava che dicesse?
Dopotutto, fin dal primo momento, Ryan non si era dimostrato entusiasta del fatto che Riley seguisse il programma. Probabilmente, in realtà, sarebbe stato felice se lei si fosse tirata indietro, o, forse, anche se fosse stata cacciata via.
Dopo un po’, Ryan esordì: “Ascolta, forse non è il momento giusto per te di farlo. Voglio dire, aspetti un bambino, ci siamo appena trasferiti in questa nuova casa, e io ho appena iniziato alla Parsons e Rittenhouse. Forse dovresti solo aspettare fino …”
“Aspettare fino a che cosa?” Riley replicò. “Finché sarò una mamma che cresce un bambino? Come potrebbe funzionare?”
Ryan sgranò gli occhi, avvertendo il tono amareggiato di Riley, che rimase essa stessa stupita del suono della sua stessa voce.
“Mi dispiace” aggiunse. “Non intendevo dirlo.”
Ryan rispose con tranquillità: “Riley, tu diventerai una mamma con un figlio. Noi diventeremo genitori. E’ una realtà con cui entrambi dobbiamo confrontarci, che tu segua questo addestramento o o meno quest’estate.”
In quel momento Riley dovette realmente sforzarsi per non piangere. Il futuro sembrava così confuso e misterioso.
Poi gli domandò: “Che cosa farò, se sarò fuori dal programma? Non posso starmene semplicemente seduta tutto il giorno in quest’appartamento.”
Ryan alzò lievemente le spalle.
“Beh, puoi sempre trovare un lavoro, contribuire con le spese. Magari un lavoro temporaneo, qualcosa che potresti abbandonare nel momento in cui ti stuferai. Hai l’intera vita davanti. C’è molto tempo per scoprire che cosa vuoi davvero fare. Ma, a breve, potrei fare carriera tanto da permetterti