Quasi perduta. Блейк Пирс
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Cassie si immaginò raccogliere tutto il coraggio necessario per chiedere di avere il lavoro, solo per ricevere un imbarazzante “No” come risposta.
Il telefono squillò per talmente tanto tempo che lei iniziò a temere che sarebbe scattata la segreteria telefonica. Un uomo rispose proprio all’ultimo momento,.
“Pronto, sono Ryan”, disse.
Sembrava senza fiato, come se avesse dovuto correre per rispondere al telefono.
“Buongiorno, parlo con Ryan Ellis?” chiese Cassie, vergognandosi per l’ovvietà della propria domanda; ma non lo conosceva per niente, e non le pareva corretto dire “Ciao Ryan”.
“Sì, sono io. Posso sapere con chi parlo, per piacere?” Non sembrava irritato, quanto più curioso.
“Mi chiamo Cassie Vale ed è stata la mia amica Jess a darmi il suo numero. Ha lavorato per lei l’anno scorso. Mi ha detto che sta cercando qualcuno che le dia una mano coi bambini per un breve periodo”.
“Jess, Jess, Jess”, ripetè Ryan, come se stesse cercando di dare un volto a quel nome, e poi aggiunse “Oh, sì, Jess, dall’America! Ho appena visto che mi ha scritto. Che ragazza adorabile. Ti ha raccomandato? È per quello che stai chiamando? Non ho ancora letto il messaggio”.
Cassie esitò. Avrebbe detto di sì? Farlo avrebbe implicato prendersi un impegno, e non era ancora sicura di voler fare quel passo.
“Mi piacerebbe sapere di più riguardo al lavoro”, disse. “Ero una ragazza alla pari in Francia, ma il mio incarico è terminato. Stavo pensando di fare qualcosa a breve termine, ma non ne sono ancora sicura a dire il vero”.
Ci fu un breve silenzio.
“Lascia che ti spieghi. Sono disperato. Ho appena affrontato un divorzio, che mi ha lasciato alquanto traumatizzato. I bambini non parlano di quanto accaduto e ho bisogno di qualcuno che li rallegri e che si diverta con loro. Inoltre, ho un progetto di lavoro enorme, che ha una scadenza ravvicinata e mi tiene impegnato moltissimo tempo”.
Cassie fu sconvolta dalle parole di Ryan. Non si era aspettata che fosse in una situazione tanto difficile. Non c’era da stupirsi che avesse disperato bisogno di aiuto.
Il divorzio doveva essere stato traumatico, se i bambini ne erano stati colpiti tanto duramente. Cassie ritenne che dato che Ryan si prendeva cura di loro, la madre doveva averli lasciati, probabilmente per qualcun altro.
Non aveva idea di quale fosse la risposta giusta da dare.
“Sembra davvero stressante”, disse infine, per riempire il breve silenzio.
“Ho fatto delle telefonate in giro, perché non sono riuscito a pubblicizzare il lavoro, e mi sento talmente confuso che non credo che sarei molto bravo a fare una selezione per assumere una persona nuova. Tutti coloro che hanno lavorato per me in passato non sono disponibili al momento. Non ho problemi ad ammetterlo, sono con l’acqua alla gola. Sono disposto a pagare il triplo del normale, e il lavoro durerà al massimo tre settimane”.
“Beh...” iniziò a dire Cassie.
Non riuscì a costringersi a rifiutare. Sarebbe stato davvero spietato, considerate le circostanze terribili in cui si trovava quell’uomo. Le dispiaceva troppo per lui e pensò che sarebbe stato egoista dire subito di no. La famiglia aveva decisamente bisogno di aiuto, e i soldi, insieme alla breve durata dell’impiego, la tentavano parecchio.
“Perché non vieni a conoscerci?” suggerì Ryan. “Hai una macchina? Altrimenti, posso venire a prenderti alla stazione. Il biglietto lo pagherei io, ovviamente”.
“Ho un’auto”, disse Cassie.
“Questo rende le cose più semplici, e dovrebbero bastare cinque ore da Londra, se non c’è traffico. Ti scrivo subito l’indirizzo, e se deciderai di non restare, ti rimborserò il costo del viaggio”.
“Va bene. Partirò domattina. Dovrei riuscire ad arrivare per l’ora di pranzo”, rispose Cassie.
La ragazza riagganciò, sollevata per il fatto di poter trascorrere del tempo con la famiglia, prima di prendere una decisione. Se si fosse fatta una buona opinione, avrebbe avuto l’opportunità di offrire loro il supporto e l’aiuto che, in un momento tanto difficile, avrebbe fatto la differenza nelle loro vite.
Quando Ryan le aveva comunicato di avere appena divorziato, Cassie non si aspettava di sentire tanta compassione per lui. L’essere cresciuta in una casa piena di conflitti, e il fatto di aver perso la propria madre quando era piccola, faceva sì che riuscisse a capire come ci si potesse sentire. Si trattava di una situazione in cui lei poteva essere un vero valore aggiunto per quella famiglia.
Quando era scappata di casa spaventata, all’età di sedici anni, Cassie aveva deciso di seguire i passi della sorella e allontanarsi per sempre dagli abusi del padre. Ma dopo essere riuscita a scappare dal suo controllo rabbioso, era finita in una relazione dannosa con il suo tossico ex ragazzo, Zane.
Poi, quando era volata in Francia per scappare da Zane, era finita nel peggiore incubo di tutti.
Dopo tutto quello che aveva passato, pensava che fuori città, in un remoto paesino sulla costa, sarebbe stata al sicuro, e avrebbe finalmente potuto fare esperienza di un ambiente familiare dove sentirsi necessaria, motivo principale per cui aveva deciso di fare la ragazza alla pari in un primo momento.
Cassie sperò di poter utilizzare il tempo a disposizione in quella casa per riprendersi.
CAPITOLO TRE
Il tragitto verso la casa di Ryan Ellis durò più tempo del previsto. Sembrava impossibile evitare il terribile traffico diretto a sud, che intasava l’autostrada; e dei lavori in corso la obbligarono ad allungare la strada due volte.
Il tempo aggiuntivo trascorso in strada le fece quasi finire la benzina. Dovette usare i soldi che le erano rimasti dal prestito di Jess per fare il pieno. Col timore che Ryan potesse pensare che avesse cambiato idea, Cassie gli mandò un messaggio per scusarsi ed avvisare che sarebbe arrivata in ritardo. Lui rispose immediatamente, dicendo di non preoccuparsi e guidare con calma.
Quando la ragazza lasciò l’autostrada per addentrarsi nella campagna inglese, si ritrovò di fronte una vista idilliaca. Allungò il collo, per poter vedere al meglio oltre le siepi ben curate, e osservare i campi coltivati che si estendevano in una scacchiera di diverse sfumature, dal verde scuro al marrone dorato, con fattorie scenografiche e fiumi tortuosi. Quel paesaggio ordinato le donò una sensazione di pace, sebbene Cassie fosse cosciente del fatto che le nuvole in avvicinamento fossero un chiaro segnale dell’arrivo di precipitazioni nel pomeriggio, e sperò di arrivare a destinazione prima che iniziasse a piovere.
Più di sei ore dopo essere partita da Londra, Cassie arrivò al pittoresco villaggio sul mare. Anche nella cupa luce di quel pomeriggio, il paesino pareva incantevole. L’auto crepitò sulle strade di ciottoli, da cui la ragazza riuscì a scorgere alcuni tratti del porto, visibile tra una casa e l'altra. Ryan le aveva detto