Legami Che Incatenano. Amy Blankenship
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Anche Carley, la sua secondogenita e unica figlia femmina, viveva al resort con i tre figli. Ma lei non assomigliava per nulla a Robert.
I suoi figli erano tre adolescenti viziati che pensavano di essere chissà chi solo perché vivevano con i fondi fiduciari che lei aveva aperto per loro. Tiffany aveva diciassette anni, Paris ventidue e Jason venti. Comunque non poteva incolpare i ragazzi di quello che erano diventati, visto che la loro madre era un’alcolizzata cronica. Tra tutti e quattro erano riusciti a far fuggire il povero marito di Carley, qualche anno prima.
Erano passati ormai tre anni da quando era rimasta vedova di John, e solo un anno dopo Malcolm e Angel erano andati via. John era stato nella sua vita solo un mezzo delinquente dalla mano pesante… e infatti non le mancava affatto. Però nella sua vecchiaia Isabel era stata lasciata da sola, perché tutti i membri della famiglia sembravano impegnati negli affari propri.
Le uniche persone che non l’avevano abbandonata erano Tristian e i due ragazzi Indiani per cui lui e Angel andavano matti: Hunter e Ray Rawlins.
Degli altri della famiglia non le fregava niente: gli unici che contavano per lei erano questi due nipoti. Non le importava che uno di loro non fosse veramente sangue del suo sangue… era il cuore che parlava per lei! Quando Tristian era stato adottato, aveva imposto alla famiglia di non rivelarglielo mai, altrimenti li avrebbe cacciati a pedate da Sanctuary senza pensarci due volte! E finora questa minaccia aveva sortito il suo effetto.
Tristian e Angel ne erano all’oscuro, ma un giorno sarebbero stati loro ad ereditare Sanctuary, e nessun altro!
Alzando lo sguardo Isabel sorrise, vedendo Lily Hart rigidamente impettita nel giardino fiorito. Le aveva permesso di rimanere a vivere nel resort, quando Malcolm se ne era andato a zonzo per il paese. L’unico motivo per cui lo aveva fatto era per tenersi Angel vicina il più possibile, insieme a Tristian.
Per quanto riguardava Lily… Isabel pensava che si meritasse di essere infelice. Malcolm l’aveva amata, un tempo, ma lei era sempre stata così fredda e insopportabile… fino a che non aveva scacciato il marito senza fornirgli una spiegazione. Era convinta che Lily avesse accettato di rimanere al resort perché era abbastanza stupida da immaginare che le sarebbe toccata in eredità qualcosa di Sanctuary!
Malcolm era sempre stato un donnaiolo, prima che si sposassero, e aveva giaciuto con metà dello staff del resort prima di impegnarsi in una relazione importante.
Aveva smesso di fare il Don Giovanni subito dopo il matrimonio, quindi Isabel sapeva che non era per questo che avevano divorziato. Era sempre rimasto intrigato dalla bellezza delle donne, ma per lui Lily rimaneva la donna più bella che avesse mai incontrato. Bella e glaciale… così priva di emozioni da non sentire il desiderio di occuparsi dei suoi figli e di essere una madre per loro, anche quando erano piccoli.
Notando lo sguardo triste sul viso di Lily, Isabel comprese che Malcolm era arrivato. Aveva dato ordine al pilota dell’elicottero, senza mezzi termini, di non riaccompagnare a casa nessuno in quel weekend, pena il licenziamento immediato! Aveva anche dato istruzioni a Ray di rendere inservibili tutte le auto del resort, in modo che nessuno avesse la possibilità di andarsene.
Per una volta l’intera famiglia sarebbe rimasta bloccata lì, che le piacesse o meno.
Ray Rawlins sentì il rumore dell’elicottero mentre stava chiudendo il cofano dell’ultima macchina nel parcheggio. Girò lo sguardo su tutti quei lussuosi veicoli che per ora erano assolutamente inservibili, e provò un senso di soddisfazione. Quando voleva, Isabel Hunter riusciva a essere spietata quanto il marito morto!
Uscendo dall’edificio di mattoni si scostò un ciuffo di capelli bruni dagli occhi, mentre guardava l’elicottero posarsi. I suoi pensieri andarono ad Hunter, e si chiese se sarebbe riuscito a tener a bada suo fratello, ora che aveva saputo che Angel si era portata appresso per quella settimana di vacanza dalla California anche il suo fidanzato!
Ashton Fox non aveva idea della rete di ragni in cui si era andato a cacciare!
Secondo lui, la maggior parte della gente che era nata su quella montagna avrebbe meritato di essere buttata di sotto. Angel e Tristian erano delle eccezioni. Quando erano ancora molto giovani lui e Hunter li avevano presi sotto la loro ala protettrice, per difenderli dal cumulo di cattiverie in cui erano immersi. Anche la loro dolce nonnina poteva essere una terribile traditrice, se voleva!
Si appoggiò al muro di mattoni ricordando la loro infanzia: lui e Hunter avevano solo un paio d’anni in più dei fratellini, ma erano diventati subito inseparabili. Andavano a perlustrare insieme il bosco ogni giorno, e avevano insegnato loro le tecniche Indiane di sopravvivenza, sebbene Tristian e Angel le prendessero come un gioco.
I ricordi svanirono quando vide Angel scendere velocemente dall’elicottero col fidanzato. Scosse la testa al vederla lì, con il vento alzato dalle pale dell’elicottero che le scompigliava i capelli biondo platino, come se si trovasse nel cuore di una tempesta invisibile.
Voltò lo sguardo verso l’enorme tenuta che tutti conoscevano come Sanctuary, il Santuario. Sapeva che le persone lì dentro che si spacciavano per membri della sua famiglia stavano per iniziare un gioco pericoloso… troppo pericoloso per permetterle di giocare da sola.
Ray tirò fuori la fiaschetta che gli aveva dato Hunter e buttò giù un sorso della bevanda, per schiarirsi un po’ le idee.
Avrebbe dovuto sudare sette camicie per tenere lontana Angel da quel pericolo!
Tristian attese che tutti fossero scesi dall’elicottero, prima di chinarsi sul pilota e sussurrargli all’orecchio: “Ricordate quello che ha detto Isabel Hart!” Smise di sorridere e i suoi occhi divennero due fessure, mentre ammoniva l’uomo. “ Fatevi una vacanza e non preoccupatevi per noi. Non avremo bisogno di voi per questa settimana. E’ tutto chiaro?”
Angel sorrise quando Tristian si unì a loro, e poi tutti insieme cercarono riparo dalle pale dell’elicottero. Si sentì decisamente meglio quando vide quella macchina malefica alzarsi in volo col suo inconfondibile flap flap, e andarsene..
“Che ti prenda un tornado!– esclamò, salutandola con la mano. Se fosse stata sicura che nessuno l’avrebbe presa in giro, si sarebbe inginocchiata per terra ringraziando il cielo di essere arrivata sana e salva!
Ashton passò le dita sui capelli biondi di lei, godendo al tocco. “Ma dai, sei solo arrabbiata perché il vento ha scompigliato i tuoi bellissimi capelli! – le disse sorridendo, e meravigliandosi di non trovare un solo nodo mentre faceva scorrere le dita sulla sua chioma. Era la creatura più vicina alla perfezione che avesse mai conosciuto, e fu felice di non averla lasciata andare da sola, quando lei le aveva detto che sarebbe tornata a casa per una breve visita.
Notando che Malcolm e Felicia erano già entrati, Ashton le cinse le spalle con il braccio, mentre risalivano la collina verso il resort.
“Allora, cappuccetto rosso, andiamo prima a trovare la nonna?” Cercò di non farsi sopraffare dalla vista delle enormi dimensioni della tenuta. Malcolm si era abbondantemente vantato della maestosità del resort, ma ora che lo vedeva dal vivo Ash pensò che le parole non rendevano giustizia al Santuario.
Tristian s’ingerì tra i due, facendo l’occhiolino ad Angel. “ Credo sia meglio far vedere ad Ash la sua stanza per farlo riposare un po’. Meglio