Invecchiato per il Caos. Фиона Грейс
Чтение книги онлайн.
Читать онлайн книгу Invecchiato per il Caos - Фиона Грейс страница 9
Olivia salì in auto.
Aveva avvolto il frammento di vetro in uno spesso strato di fogli di giornale, prima di infilarlo in una sportina, che mise sul sedile posteriore del pick-up.
Gli interni rivestiti in pelle erano lindi e straordinariamente lussuosi. Poiché Danilo usava il mezzo per consegnare i suoi mobili finemente realizzati e altre creazioni artigianali, Olivia aveva dato per scontato che fosse pieno di segatura e di chiodi vaganti. Invece era tutto il contrario. Quel giorno avrebbe viaggiato con stile.
Danilo le passò un caffè.
"L'ho preso al forno. Che viaggio sarebbe, senza caffè?"
"È essenziale,” concordò Olivia, sorseggiando dalla tazza fumante.
Un ottimo caffè, e un'avventura nel capoluogo toscano da non perdere. Si stava già prospettando una giornata meravigliosa, decise, rilassandosi sul sedile e ammirando la campagna che sfrecciava fuori dai finestrini mentre Danilo accelerava sulla strada principale.
"Mia zia vive appena fuori Firenze,” spiegò Danilo. "Quando io e mia sorella eravamo più piccoli, passavamo i fine settimana a casa sua e andavamo in centro a visitare i monumenti. Ogni volta facevamo una strada diversa. Questo è il bello di questa città. È molto più piccola di quanto si possa pensare.”
"Si può percorrere tutta a piedi?" Chiese Olivia, sorpresa.
Ci vuole meno di un'ora per camminare da un lato all'altro del centro di Firenze. Certo, alla fine ci si mette di più, perché c'è molto da vedere lungo il percorso. Troppo per un solo giorno, quindi cercherò di ricordare cosa ci è piaciuto di più. Cosa vuoi vedere, Olivia?”
"Ponte Vecchio è sempre stato nella mia lista delle cose da vedere. E anche se non è in centro, desidero da tempo visitare il Castello del Trebbio. Se possiamo vederli entrambi oggi, lo annuncerò sui social media e pubblicherò le foto mentre siamo lì.”
Danilo sorrise.
"Sì, possiamo farlo. Mia sorella ha lavorato in una gioielleria a Ponte Vecchio. Ti faccio vedere il negozio dove ha fatto la commessa per un'estate.”
Olivia non poté fare a meno di sospirare d'invidia. Ma gli italiani almeno si rendevano conto di quanto fossero fortunati a vivere la propria vita in mezzo a tanta storia? Si chiese come dovesse essere trovare un lavoro estivo in una bottega che casualmente si trovava sul ponte più famoso del mondo.
"Per fortuna abbiamo evitato il traffico,” disse Danilo, accelerando in autostrada. "Prima delle nove di mattina, questa autostrada di solito è un caos.”
Danilo si infilò abilmente con il pick-up tra alcune auto più lente, per poi conquistare un posto nella corsia di sorpasso. Nel giro di pochi minuti, la città apparve in vista. Olivia scorse torrette e campanili, inondati dell'oro scintillante del sole del mattino, stagliarsi sul maestoso sfondo offerto dalle colline.
"A nord della città ci sono Fiesole e Settignano, due paesi molto panoramici,” disse Danilo, notando quanto Olivia fosse affascinata dal paesaggio che la circondava. "Essendo elevati, da entrambi si ha una vista panoramica di Firenze. Magari possiamo farci un salto, un altro giorno.”
"Credo di aver appena aggiunto altre due voci alla mia lista di luoghi da visitare,” disse Olivia. Sospettava che la lista potesse allungarsi di molto, con il passare delle ore.
Lasciata l'autostrada, Danilo attraversò un labirinto di strade sempre più strette.
"Ci fermiamo qui,” annunciò pochi minuti dopo, infilandosi in un posto che era appena stato liberato da un autobus turistico. "Se ci addentriamo oltre, c'è la zona a traffico limitato, dove si può guidare solo se si è in possesso di un permesso speciale.”
Parcheggiata l'auto, scesero. Danilo allungò una mano nel retro e prese un'elegante giacca di pelle marrone. Mentre se la sistemava sopra la maglietta bianca, Olivia non poté fare a meno di ammirare quanto fossero toniche e muscolose le sue braccia. Il suo amico era proprio in forma!
Naturalmente, non aveva motivo di indugiare sui suoi muscoli, visto che la loro amicizia era platonica. Era semplicemente un'osservazione casuale, si rammentò Olivia, distogliendo lo sguardo con qualche difficoltà, prendendo la propria giacca dall'auto e indossando gli occhiali da sole.
Non mancavano certo altri scenari da ammirare. Olivia trattenne il fiato davanti alla bellezza degli edifici in pietra che la circondavano, ricordando che Firenze era considerata la culla del Rinascimento. E questo non solo per la magnificenza della sua architettura, con le facciate decorate, le torrette e le guglie scenografiche, ma anche per i tesori culturali che custodiva al loro interno.
"Questo è un posto eccellente per uno spuntino a base di panini. Ci serve del cibo per avere energia prima del nostro tour, no?” Disse Danilo, avviandosi lungo la stretta strada acciottolata.
"Assolutamente,” concordò Olivia. Non si era resa conto che Danilo si sarebbe rivelato un compagno di viaggio così simile a lei. Olivia non era una che mangiava molto la mattina presto, quindi appena arrivati lì, stava già morendo di fame. Danilo fece strada verso un piccolo ristorante, grande poco più di un cubicolo, con quattro sgabelli stipati vicino al bancone.
"Salve, buongiorno,” salutò il proprietario. "Cosa vuoi mangiare?" chiese a Olivia.
Olivia esaminò il menù, contenta che la sua conoscenza della lingua italiana stesse migliorando. A colpo d'occhio, riconobbe le parole carciofi, pollo, peperoni arrosto e pomodori secchi.
"Quanto ti senti coraggiosa, oggi?” Chiese Danilo, con un sorriso sghembo. “Perché vedo che nel menù c'è il panino col lampredotto. È uno dei piatti più tradizionali di Firenze, ma devo avvisarti che è realizzato con lo stomaco di mucca.”
"Come? Lo stomaco di… ?" ripeté Olivia allarmata.
"Ha un sapore delizioso. Fidati di me. La carne è corposa, ma molto saporita.”
"Va bene,” accettò Olivia senza convinzione.
Cominciava a dubitare delle sue scelte di vita. Cosa avrebbe fatto se fosse stata immangiabile? Danilo si sarebbe offeso?
Quando il cibo fu servito, dovette ammettere che la carne racchiusa nel panino croccante non aveva un aspetto appetitoso. I bocconcini di carne pallidi e triangolari non erano per niente allettanti.
"Ehm,” balbettò, chiedendosi come avrebbe potuto rifiutare senza offenderlo.
"In Toscana è considerato un cibo consolatorio,” spiegò Danilo con un sorriso di incoraggiamento. "Nella nostra storia, con tanta gente povera in questa città, si usava ogni parte dell'animale. Alcuni cibi sono diventati una prelibatezza tradizionale e hanno resistito nei secoli. Annusa, su.”
Olivia annusò nervosamente e, con sua grande sorpresa, scoprì che l'aroma che emanava quel panino dall'aspetto strano faceva venire l'acquolina in bocca.
Fece un respiro profondo e addentò coraggiosamente il panino, sperando di non vomitare a getto sul pavimento dopo averne sentito il sapore. Sarebbe stato un avvio disastroso per la loro entusiasmante giornata.
Con suo grande sollievo e sorpresa, la carne era gommosa ma deliziosa. Un'esplosione di sapori le invase le papille gustative, un gusto ricco, corposo e diverso da qualsiasi cosa avesse mangiato finora.
Olivia provò a pensare