I Cowboy Di Carla. Bella Settarra
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Читать онлайн книгу I Cowboy Di Carla - Bella Settarra страница 5
“Ciao, Frank. Spero vi stiate prendendo cura di lei al meglio.” Matt fece un occhiolino sfacciato all’uomo, il quale sogghignò.
“Io mi prendo cura di tutte le mie donne,” replicò Frank.
Carla ridacchiò. “Grazie,” disse, prendendo la tazza.
“Beh, sicuramente ti illuminerà un po’ questo posto,” ghignò Matt.
“Stai dicendo che la mia amata moglie non lo fa?” Frank inarcò scherzosamente le sopracciglia.
“La tua Delores è una brava donna,” lo rassicurò Matt con una risatina.
“Humpf.” Frank sbuffò mentre si voltava per andarsene, ma Carla lo vide farle un occhiolino furbo mentre si allontanava.
Ridacchiò di nuovo. Di sicuro alle persone del posto piaceva stuzzicarsi a vicenda.
“Posso fare qualcosa per te?” chiese, con un sorriso dolce. Matt era senza ombra di dubbio un bell’uomo.
Matt sorrise. “In realtà sono passato per congratularmi con te per il tuo nuovo lavoro.”
“Come facevi a sapere che l’avevo ottenuto?” domandò, aggrottando la fronte.
“Delores è andata alla tavola calda poco fa. Le voci girano velocemente da queste parti.”
“Oh, capisco.” Carla non poté fare a meno di sentirsi un po’ infastidita da quelle parole e giurò di stare attenta alla curiosità degli abitanti di Pelican’s Heath. Si morse nervosamente il labbro. “Sei davvero gentile, Matt. Hai bisogno di qualcosa, ora che sei qui?”
Non solo era consapevole di Frank che girellava nel retrobottega ascoltandola chiacchierare invece di lavorare, ma si sentiva anche un po’ a disagio davanti a quello splendido uomo. Era stupendo, su questo non c’erano dubbi, e la sua sola vicinanza faceva sentire strano il suo corpo, ma lei doveva ricordare a se stessa che in realtà di stava nascondendo e non poteva permettersi di avvicinarsi a nessuno… anche se avrebbe tanto voluto farlo.
Matt guardò gli scaffali vicini. “Forse un po’ di questo preparato per pancake,” disse, esaminando un pacchetto.
“Usi un preparato per fare i pancake?” Carla non voleva essere scortese ma le parole piene di sorpresa le uscirono di bocca prima che potesse fermarle.
Matt inarcò le sopracciglia. “Vuoi dire che tu non lo fai?”
“Certo che no. Ci vuole meno di un minuto per mescolare un po’ di farina, due uova e del latte, al mattino. Di solito lo lascio riposare mentre faccio la doccia e poi è perfetto per essere cucinato.” Carla si portò una mano alla bocca quando si rese conto di essersi lasciata scappare più di quanto avrebbe voluto rivelare su se stessa.
Matt la stava guardando con un sorrisetto, e nei suoi occhi c’era un’espressione fin troppo sexy. “La doccia?”
Carla si morse un labbro. Dannazione! Gli prese il pacchetto dalle mani, arrossendo furiosamente. “Ti faccio il conto.”
Era consapevole di lui che ridacchiava mentre batteva il prezzo sul registratore di cassa e imbustava il preparato per pancake. Stava ancora sorridendo quando prese la busta dalle sue mani e le consegnò i soldi. Carla gradì fin troppo le dita che sfiorarono le sue mentre i soldi le cadevano sul palmo e di nuovo sentì il fuoco bruciarle dentro. Alzando lo sguardo vide i suoi profondi occhi verdi lampeggiare eccitati e fu shoccata quando sentì un caldo rivolo d’eccitazione scivolarle tra le gambe. Deglutendo forte, distolse rapidamente lo sguardo e fu sorpresa di non sentirlo ridacchiare più.
“Grazie.” La voce le uscì in un sussurro e rabbrividì.
Il campanello alla porta suonò di nuovo per avvertirla dell’arrivo di un altro cliente e subito i suoi occhi si posarono sull’anziana signora appena entrata.
“Io non ti conosco,” annunciò seccamente la donna dai capelli grigi.
“Questa è Carla Burchfield. È nuova a Pelican’s Heath. Carla, ti presento la Signora Taylor. Sua figlia gestisce il negozio di abbigliamento in fondo alla strada.” Matt fece le presentazioni prima ancora che Carla potesse aprire la bocca.
Carla sorrise alla signora, la quale la stava studiando con curiosità. “Piacere di conoscerla, Signora Taylor.” Non poté fare a meno di sentirsi un po’ nervosa al pensiero che tutti sapessero di lei, soprattutto perché stava cercando di mantenere un basso profilo, ma sperava che fosse una cittadina abbastanza piccola da non causarle alcun problema.
La signora annuì dalla sua posizione vicino alla porta e iniziò a scegliere i prodotti dagli scaffali.
“Tu non hai un lavoro, Matt?” Carla sperava che il cowboy cogliesse il suggerimento e se ne andasse. Era un po’ agitata per il modo in cui parlava a tutti di lei, ed era ancora più allarmata per colpa dell’effetto che la sua voce e il suo sguardo stavano avendo nelle sue mutandine.
“Ho una piccola fattoria non lontano da qui,” rispose, casualmente.
“Deve esserci un sacco di lavoro da fare,” rimarcò lei.
Lui rise. “Sì, beh, il duro lavoro non mi spaventa.”
Carla sospirò. Non era proprio quello che lei intendeva. “Hai delle persone che lavorano per te?”
“Un paio.”
Il luccichio nei suoi occhi le disse che sapeva perfettamente quello che Carla stava tentando di fare, ma non aveva alcuna intenzione di assecondarla.
La Signora Taylor lo superò e appoggiò il cesto con la spesa sul bancone di fronte a Carla. “Non è ora di tornare al lavoro, Matt Shearer? Alcuni di noi hanno un sacco di cose da fare, a differenza tua.”
Matt ridacchiò e si rimise il cappello, annuendo educatamente alle due donne. “Sì, signora!” Toccò la falda e annuì di nuovo prima di dirigersi verso la porta.
Carla sospirò di sollievo, desiderando essere altrettanto schietta con le persone, anche se doveva ammettere di stare già sentendo la sua mancanza, nonostante Matt se ne fosse appena andato.
“Devi essere diretta con loro.” La donna sembrò leggerle nel pensieri mentre Carla le faceva il conto.
“Sì, Signora Taylor. Cercherò di tenerlo a mente.”
“Ne avrai bisogno se hai intenzione di restare da queste parti. Alla gente di Pelican’s Heath piace parlare e spettegolare. Starebbero tutto il giorno a farsi i fatti degli altri, se potessero. E questo negozio è un buon punto di ritrovo. Vivi nei dintorni?”
“Non molto lontano da qui.” Carla cercò di sembrare indifferente mentre finiva di imbustare la spesa.
Notò che gli occhi della Signora Taylor si stringevano di nuovo mentre le consegnava il denaro. “Mmh. Sei un tipo riservato, non è vero?”
Carla arrossì. “No, certo che no.” Provò a ridere ma le uscì più come una risatina acuta