I Cowboy Di Carla. Bella Settarra
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Читать онлайн книгу I Cowboy Di Carla - Bella Settarra страница 8
“La tua ragazza? Mi sembra di ricordare che tu non le abbia chiesto esplicitamente di uscire, e comunque sei arrivato in ritardo per portarla fuori. Non mi sembra molto promettente.” L’atteggiamento sarcastico di Aiden fece saltare l’ultimo nervo di Matt, che sbatté la bottiglia di birra sul bancone, pronto a litigare.
“Non qui,” gli ringhiò Dyson all’orecchio.
Matt annuì, mordendosi rabbiosamente le labbra. “Vado a prendere un po’ d’aria,” sibilò, voltandosi e uscendo dal bar.
Riusciva a sentire la risata rauca di Aiden Fielding ma non si voltò.
Il sangue di Matt ribolliva mentre percorreva la strada fin dove aveva lasciato il pick-up. Lo fissò pensieroso per un minuto, poi decise che una passeggiata era un’idea migliore. Si diresse verso il ranch, con lo stato d’animo felice che lo aveva pervaso durante il viaggio d’andata ormai lontano mille miglia, mentre tremava dalla rabbia e imprecava.
Quando arrivò a casa era più calmo ma ancora infelice.
Se solo fossi arrivato qualche minuto prima l’avrei portata fuori con Dyson, l’avrei resa nostra cosicché nessuno potesse provarci con lei. Ora quello stronzo le starà addosso e saremo fortunati anche solo se ci guarderà!
* * * *
Carla non aveva smesso di pensare a Matt durante la notte e la mattina successiva si svegliò con un enorme sorriso sul viso. I suoi pensieri si diressero verso di lui mentre si lavava, assaporando il lusso dell’acqua calda, e immaginava come sarebbe stato condividere la doccia con quell’uomo meraviglioso. Le sue mani erano grandi e calde e avrebbero fatto cose incredibili al suo corpo, ne era certa. Mentre la fiamma nel suo stomaco si trasformava in un fuoco violento, cercò di calmare i pensieri e concentrarsi sulla giornata che l’attendeva.
Maggie era di ottimo umore quando le preparò un’altra ricca colazione che Carla divorò avidamente. “Prepari la migliore colazione del mondo,” le disse Carla tra un boccone e l’altro.
Maggie rise. “Non ho mai conosciuto una donna che mangiasse tanto quanto te appena sveglia. La maggior parte delle persone vuole solo un caffè forte e un boccone o due di pane tostato. È davvero bello preparare del cibo vero una volta tanto.”
“Puoi cucinare per me tutte le volte che vuoi,” rispose Carla con un ampio sorriso, “soprattutto ora che ho un lavoro. Devo mantenermi in forze.”
“Non mi ero resa conto che stessi cercando un lavoro.” Maggie smise di pulire i tavoli e si voltò per guardarla interrogativamente. Era una bella ragazza, probabilmente un paio di anni più grande di Carla. Sembrava sinceramente incuriosita, quindi Carla le raccontò del modo in cui si era imbattuta nel lavoro all’emporio.
“Oggi cammini di nuovo fino a Pelican’s Heath?” domandò Maggie alla fine del racconto, mentre portava via i piatti.
Carla si strinse nelle spalle. “Non c’è un altro modo per arrivarci.”
“C’è una strada secondaria che passa proprio attraverso la vecchia autorimessa. È più veloce rispetto ad attraversare Almondine, ma devi stare attenta se decidi di passare da lì. Alcuni giovani guidano come pazzi su quella strada.”
Carla la ringraziò e uscì dalla tavola calda, diretta al lavoro. La strada che Maggie le aveva indicato era facile da trovare e Carla vide subito che avrebbe potuto portarla a destinazione molto più velocemente, addirittura dimezzando il tragitto. Le cose sembravano finalmente andare nel modo giusto. Dopo aver lavorato alla farmacia per i coniugi Roberts, aveva accettato un paio di lavori come barista. Le piaceva il lato sociale e il continuo susseguirsi di clienti, ma le lunghe ore in piedi le avevano rovinato le gambe, rendendole gonfie e doloranti, soprattutto perché aveva lavorato in tre diversi bar contemporaneamente e aveva dovuto correre da una parte all’altra della città per arrivare in orario. Era contenta del lavoro all’emporio, perché lì poteva indossare scarpe da ginnastica o stivali invece dei tacchi alti a cui era abituata.
Maggie aveva avuto ragione riguardo il traffico lungo la strada secondaria, e Carla fu costretta a saltare sul costone erboso di fianco alla carreggiata più di una volta per evitare di essere colpita. Immaginò che fosse l’orario in cui tutti stavano correndo per non fare tardi al lavoro, e sorrise pensando a quanto fosse più rilassata adesso la sua vita.
Jerome Pearson era rapidamente diventato un lontano ricordo e si maledisse di nuovo per essersi infatuata di lui, la prima volta che lo aveva visto. Aveva pensato che fosse affascinante, ma ora che aveva incontrato Matt Shearer si rendeva conto che il suo ex era brutto come un bulldog che mastica una vespa. Matt era un uomo vero, uno che lavorava per guadagnarsi da vivere, a differenza di Jerome che invece passava le sue giornate senza fare niente. Ora sapeva anche perché: se rubava tutto il tempo non aveva bisogno di trovarsi un lavoro! Carla non riusciva a superare il fatto che avesse derubato il Signor Roberts. Quell’uomo era suo amico e Jerome lo sapeva meglio di chiunque altro. Il cuore di Carla si era spezzato quando Betty, la sua anziana moglie, era morta di infarto, e Jerome l’aveva perfino accompagnata al funerale!
“Buongiorno.” La Signora Taylor le passò accanto mentre percorreva la strada principale di Pelican’s Heath, che era già piuttosto trafficata. “Mia figlia fa una svendita nel suo negozio di abbigliamento. È proprio laggiù,” la informò l’anziana signora puntando l’indice verso l’altra parte della strada.
“Grazie, ci farò un salto più tardi,” promise Carla, chiedendosi se la donna stesse giudicando implicitamente il suo abbigliamento. Guardò giù, verso le proprie scarpe da ginnastica malconce, i jeans scoloriti e il top di cotone dai colori vivaci. Si era sentita bene con se stessa mentre si preparava quel mattino e si era messa perfino un po’ di trucco, ma ora si chiedeva se avesse fatto abbastanza. Non le erano rimasti molti soldi e non sarebbe stata pagata per il lavoro all’emporio prima della fine della settimana. E a quel punto avrebbe dovuto pagare la stanza per la settimana successiva e il cibo.
Sospirò, mentre l’eccitazione che l’aveva pervasa fino a poco prima scompariva rapidamente.
Riuscì a sorridere a tutti quelli che incontrava mentre si dirigeva verso il negozio, e sulla porta fu accolta da Delores.
“Buongiorno. Non sono in ritardo, vero?” Carla si sentì arrossire mentre la donna si accigliava.
“Certo che no, cara. Stavo giusto per fare un salto a comprare dei bagel freschi per accompagnare il nostro caffè. Non so te ma io sono affamata.” Delores le sorrise e fece una risatina cospiratoria.
“Bene, menomale.” Carla sospirò di sollievo ed entrò all’interno del negozio.
“Buongiorno.” Frank era in piedi dietro il bancone, mentre due donne stavano brontolando sul prezzo delle patate nella corsia di sinistra.
“Buongiorno, Frank. Delores ti ha lasciato a difendere il fortino?”
Lui ghignò. “Solo fino al tuo arrivo. Sei in anticipo, comunque.”
Carla guardò l’orologio appeso al muro e fu contenta di vedere che mancavano solo venticinque minuti alle nove. Vide tutti i quotidiani sul bancone e si rese conto che Frank e Delores avevano iniziato a lavorare ben prima di lei.
Ecco perché Delores