Dal Vangelo Secondo Giuda. Andrea Lepri

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Dal Vangelo Secondo Giuda - Andrea Lepri

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incamminò a testa bassa verso l’uscita, strascicando i piedi.

      «Lui è uno di quelli che dovrebbe garantire la sicurezza di noi cittadini,» commentò l’assassino in tono sprezzante, «e non è stato capace di badare neanche a sé stesso.»

      «Perché mi hai voluto qui?» tagliò corto il reporter senza replicare, non intendeva lasciarsi trascinare in discussioni fini a sé stesse.

      «Non voglio essere ibernato, non voglio perdere mio figlio» piagnucolò l’assassino, Giuda pensò al pancione di Nicole e sentì una morsa gelida torcergli lo stomaco.

      «Sai bene che questo non è possibile» rispose dopo un attimo, cercando di rimettere insieme le poche informazioni che gli avevano fornito durante il tragitto. «Alla morte di tua moglie, tuo figlio è stato affidato ad una famiglia regolare. Là potrà crescere con tutti i punti di riferimento di cui ha bisogno... lo so che questo ti fa male, farebbe male a chiunque, ma sai anche che è soltanto per il suo bene.»

      «Questo non è giusto, e tu lo sai! Voglio che tu scriva sul tuo maledetto giornale che sto subendo un’ ingiustizia assurda!»

      Giuda immaginò che fingere di assecondarlo sarebbe stata la soluzione cosa migliore, ma temeva che se gli avesse mentito l’altro se ne sarebbe accorto e si sarebbe infuriato, generando conseguenze imprevedibili.

      «Non posso scrivere una cosa del genere. Così facendo esprimerei un giudizio e sai che non mi è permesso, un articolo del genere non lo farebbero neanche uscire. Tutto quello che posso fare è raccontare i fatti per come si sono svolti... inoltre, se vuoi, posso mettere per iscritto le tue proteste e cercare di farle arrivare a chi sta più in alto di noi» gli propose allora, per cercare un compromesso. «Non posso mettermi a discutere La Legge, nessuno di noi può farlo. Tutto ciò che ci è concesso è rispettarla... come tutte le leggi non sarà perfetta, ma almeno garantisce l’Ordine. Se non fosse così, se ognuno di noi cercasse di aggiustarsela come meglio crede, le cose tornerebbero in poco tempo come due secoli fa. Sarebbe di nuovo il caos» disse. L’assassino lo guardò scettico, poi gli fece cenno di continuare.

      «Credo di capire come ti senti. Ho una bambina, quando mi sfiora il pensiero che un giorno potrei perderla mi sento morire. Posso dirti che mi dispiace molto, mi spiace davvero, ma per te non posso fare niente di più né di diverso da ciò che ti ho detto. In ogni caso, tuo figlio non lo perderai per sempre. Sai che il ciclo iniziale di Ibernazione Transitoria dura soltanto sette anni, se tutto andrà bene, al termine di quel periodo lui potrà tornare a vivere con te.»

      Per tutto il tempo l’assassino lo aveva ascoltato continuando a scrutarlo con quei suoi occhi spiritati e la pistola stretta in pugno.

      «No, non è vero che capisci la mia situazione... parli così soltanto perché ti conviene, perché hai paura... ma ti garantisco che non puoi comprendere... guarda qui!» rispose alzando improvvisamente la voce, tirò fuori una fotografia da una tasca e gliela piazzò bruscamente davanti. «Questo è mio figlio! Non vedrò spuntare il suo primo dente, non lo vedrò muovere il primo passo. Il giorno in cui dirà per la prima volta “papà”, davanti a lui ci saranno soltanto degli estranei. E invece voglio esserci io... devo esserci io, capisci? Perché quando crescerà comincerà a domandare dove sono i suoi genitori e gli verranno date risposte vaghe, allora si chiederà perché l’ho abbandonato e mi odierà. E tra sette anni non vorrà neanche più sapere il mio nome. Tu non stai rischiando tutto questo, quindi non è vero che puoi capirmi! Io non voglio essere ibernato, di cosa potrebbe accadere o non accadere dopo non me ne frega niente» concluse, poi cominciò a singhiozzare nervosamente e malgrado tutto Giuda provò quasi pena per lui.

      «E poi,» riprese, e adesso sembrava davvero spaventato, «le strane storie che si raccontano sugli ibernati le conosci anche tu! Si dice che non verranno più svegliati perché vengono usati per gli esperimenti, che i loro organi vengono asportati per sostituirli a quelli malandati degli Anziani del Consiglio.»

      «Ma che cosa dici, queste sono soltanto voci. Lo sai che le persone sole vengono ibernate esclusivamente per non alterare gli equilibri sociali. E poi, costituiscono una “riserva di esseri umani” per il caso in cui un evento inatteso dovesse abbassare drasticamente i livelli demografici» obiettò il giornalista.

      «Ah si? Allora dimmi quanto ex ibernati conosci! E visto che ci sei, spiegami anche perché i soggetti che vengono scelti sono tutti quanti sani, giovani e forti» obiettò l’assassino.

      «Perché un giorno potrebbero divenire soldati, per difenderci in caso di un attacco alieno» replicò l’altro come ripetendo una lezione imparata a memoria.

      «E tu lo credi davvero?» ribatté l’altro col tono di chi parla a un bambino, quella semplice domanda fu sufficiente a far vacillare in un attimo tutte le sue certezze.

      Giuda sentì il bisogno improvviso di buttare lo sguardo fuori dalla finestra, in cerca di qualcosa di rassicurante. I Tiratori Scelti erano appostati sui tetti delle palazzine vicine, i lampeggianti delle auto continuavano a giocare col nero della notte. I molti curiosi erano ancora assiepati col fiato sospeso dietro il cordone di Guardie Semplici, intenzionati ad assaporare fino all’ultima emozione quell’assurda tragedia. L’improvvisa percezione della realtà reale sconvolse Giuda, si rese conto di essersi infilato in un vicolo cieco e di averlo fatto con le sue stesse gambe. Pensò che le storie simili che aveva vissuto al Cinema Totale, impersonando qualche eroe, non rendevano minimamente giustizia al turbine di sensazioni che gli stavano martoriando la mente e il cuore. Si trovava rinchiuso in una stanza, in compagnia di un uomo sconvolto che gli agitava una pistola laser davanti al viso, un pazzo furioso che non aveva più niente da perdere perché aveva appena ucciso due poliziotti. Si chiese se sarebbe riuscito a uscirne incolume e cominciò a sentirsi male, gli tornarono a mente i suoi familiari e capì che doveva trovare il modo di scuoterlo, di fargli capire che non aveva una sola possibilità di ottenere ciò che pretendeva.

      «Hai ammazzato due uomini e forse farai lo stesso con me, ma questo non cambierà le cose» gli disse convinto. «Non potrai fuggire da nessuna parte e perderai per sempre la possibilità di rivedere tuo figlio. La Legge non verrà mai cambiata e il Mondo continuerà a girare sempre nello stesso verso, fregandosene di me e di te. E tu finirai comunque ibernato, o peggio ancora, verrai ucciso dai Tiratori Scelti» concluse tendendo un braccio verso la finestra. «Sono tutti là fuori per te, aspettano soltanto che tu commetta un errore.»

      Fece una pausa per lasciargli il tempo di ragionarci sopra, sperando che finalmente avrebbe compreso di non avere scampo, poi riprese.

      «Se ti arrendi adesso, forse te la potrai ancora cavare. Magari riuscirai a dimostrare che la morte dei due Signori dell’Ordine è davvero stata soltanto un incidente, una cosa non voluta.»

      «Chiudi quella bocca!» gli ordinò l’altro sbattendo con rabbia un piede a terra, furioso, era appena stato messo con le spalle al muro. Si avvicinò a un palmo dalla faccia di Giuda, lui sentì le folate calde del suo alito affannato e puzzolente invadergli le narici. «Stai zitto, stai dicendo soltanto stronzate!» disse, fece un passo indietro tendendo il braccio e cominciò a carezzare il pulsante di sparo, con una lentezza sadica.

      E’ finita, pensò rassegnato Giuda, ma l’assassino non gli sparò. Tolse il dito da sopra il pulsante di sparo e si girò verso la finestra, si fissò a guardare ciò che stava accadendo in una zona appartata del giardino. Sotto la luce nebulosa di un lampione, un uomo dai capelli bianchi come neve stava rimproverando aspramente Nicole. Lei teneva la testa bassa e fissava le proprie braccia conserte al petto, scuoteva ritmicamente le spalle come se stesse piangendo. Giuda accennò istintivamente un passo verso la finestra ma l’altro irrigidì il braccio armato, impedendogli di fare un altro passo. Subito dopo, comparve sulla scena anche Freddy, spostò da parte Nicole con

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