Le Indagini Di Giovanni Marco Cittadino Romano. Guido Pagliarino
Чтение книги онлайн.
Читать онлайн книгу Le Indagini Di Giovanni Marco Cittadino Romano - Guido Pagliarino страница 9
Dopo un paio di settimane dal sogno, era accaduto un altro fatto straordinario che Marco aveva inteso come suggello alla sua visione onirica. Si era appena entrati nellâanno nuovo, sempre regnante lâimperatore Claudio, quandâera giunta a Pietro una lettera di Barnaba con cui lâapostolo annunciava il suo arrivo assieme a Saulo: avrebbero condotto due carri con vettovaglie provenienti da una colletta in natura fatta ad Antiochia, in aiuto della Chiesa madre che in quel momento era in grave bisogno a causa dâuna carestia scoppiata in tutto lâimpero e particolarmente grave a Gerusalemme, dove il cibo in vendita era scarsissimo; manifestava inoltre lâintenzione dâintraprendere con Saulo un giro missionario che avrebbe toccato diverse città , e la speranza che il cugino Marco, di cui conosceva le capacità pratiche, li seguisse ad Antiochia e di qui li accompagnasse nel viaggio quale aiutante amministrativo.
Pietro aveva chiamato suo genero e gli aveva detto: âFiglio mio, forse mi priverò del tuo aiuto?â.
âHo sbagliato in qualcosa?â sâera turbato Marco.
âNo, tuttâaltro. Fatto è che Barnaba farà con Saulo un giro dâevangelizzazione in molte città , tra cui Perge dovâè sepolto tuo padreâ¦â
ââ¦Perge?!â.
âEbbene sì, e tuo cugino vorrebbe che tu accompagnassi lui e Saulo come segretario e amministratore; e avresti la possibilità di visitare la tomba del tuo genitoreâ: Pietro non sapeva del sogno di Marco perché suo genero lâaveva serbato per sé e dunque, considerando la gran fatica e i gravi pericoli del viaggio e temendo châegli fosse restio ad accettare, stava tentando di convincerlo.
Marco, col cuore colmo dâemozione, aveva inteso invece lâinvito di Barnaba come il sigillo del Cielo, in assoluta sintonia con quella che ormai sâera rivelata una profezia. Così, con grandissimo trasporto aveva senzâaltro aderito.
âAh no, eh?!â sâera dovuto ricevere tuttavia da sua madre, quandâella aveva saputo della sua prossima partenza: âà un viaggio pieno di pericoli! Lo sai benissimo che non mi fa nessun piacere che tu giri per il mondo: non ti basta quel che successe a tuo padre?!â.
âDovrò pur visitarne il sepolcro, prima o poi, non ti pare?â le aveva risposto Marco con tono severo: âChe figlio sarei se lâignorassi per tutta la vita?! E inoltre dovresti ben sapere che Cristo non vuole vigliacchi. Mamma, non interferire mai piùâ.
La donna aveva chinato il capo.
Capitolo VII
La nave, salpata da Seleucia presso Antiochia alla volta dellâisola di Cipro, provincia romana senatoria, dopo 155 miglia di non difficile navigazione grazie alle correnti solitamente deboli in quella zona di mare, aveva attraccato nel porto di Salamina, prima tappa del viaggio missionario. Barnaba, Saulo e Marco erano stati alloggiati da un fratello di fede membro della piccola comunità cristiana da cui il primo dei tre era stato a suo tempo evangelizzato.
Gli ebrei erano numerosi in città e câerano diverse sinagoghe. I due apostoli e Marco, essendo anchâessi giudei, vi avevano libero accesso; così Barnaba e Saulo, accompagnati dal giovane, il primo sabato erano entrati in una di esse e, dopo le comuni orazioni cogli altri partecipanti, avevano predicato Gesú Cristo risorto:
Aveva iniziato a parlare Barnaba, essendo nella sua città e conoscendo molti dei presenti. Preso un rotolo della Torah che riportava insegnamenti del libro Vaykrah, ne aveva letto questo versetto: âIl lebbroso colpito dalla lebbra porterà vesti strappate e il capo scoperto, si coprirà la barba e andrà gridando: Immondo! Immondo! Sarà immondo finché avrà la piaga; è immondo, se ne starà solo, abiterà fuori dell'accampamentoâ17. Aveva commentato: âFigli dâIsraele, ci fu insegnato dai sacerdoti e dagli scribi del tempio di Gerusalemme, ma non dallâAltissimo, che il Signore è lâonnipotente che neppure si può citare per nome, la divinità che si deve servire con timore, e ci fu detto che, quando si tradisca questo dovere, egli castiga, non solo non concedendo la vita eterna ma inviando sventure e malattie al colpevole e ai suoi discendenti; ed è per questo che voi considerate i più gravi fra tutti gli ammalati, glâinguaribili e intoccabili lebbrosi, come peccatori imperdonabili, sebbene il precetto che vi ho appena letto avesse in origine solo e soltanto uno scopo igienico, evitare il contagio, senzâalcuna condanna morale per lâammalato. Ebbene, figli dâIsraele, Gesú, il Messia che noi predichiamo, aveva dato un fortissimo segno di chi è davvero lâAltissimo proprio toccando e guarendo un lebbroso! Secondo la spietata mentalità diffusa da sacerdoti e scribi, il Messia si sarebbe in tal modo reso impuro nel cuore, sebbene egli avesse toccato lâintangibile per carità al fine di mostrare, ancor prima di sanarlo, che il poveruomo, come tutti i suoi simili, nientâaffatto era un peccatore colpito dal Cielo; ed era stato proprio grazie allâamore di Gesú verso quel malato che lo Spirito, che è lâassoluto Amore, aveva operato il miracolo di guarigione. Amici! Durante tutta la sua vita il Messia del Padre celeste sâera impegnato a ribaltare il sentire da schiavi di noi figli dâIsraele, da gran tempo ormai sottomessi acriticamente al potere dei sacerdoti e dei dottori della Legge trascurando glâinsegnamenti ricevuti a mezzo dei Profeti del Signore. Gesú aveva rivelato che, per lâAltissimo, purità e impurità sono nelle nostre decisioni buone o cattive, non nei gesti cultuali individuali e neppure nei riti religiosi collettivi inventati dai capi dei giudei; e aveva svelato che Dio, per amore, si pone lui al servizio degli uomini e non domanda affatto dâesserne servito: ci chiede invece dâimitarlo amandoci e aiutandoci gli uni gli altri. Gesú era stato il primo a prestare servizio al suo prossimo dando lâesempio, lui lâUnto del Padre sâera abbassato a servo insegnando che allo status di capo non deve corrispondere il comandare e lâessere servito, come invece pensano i sacerdoti e gli scribi, ma il servire: sappiate, amici, che nel corso dellâultima cena coi suoi, comâè testimoniato dagli stessi discepoli châerano a tavola con lui e che noi personalmente conosciamo, prima dâessere arrestato e ucciso egli, per dare un segnale indelebile del suo insegnamento, alzatosi e toltosi il mantello, simbolo dâautorità , sâera cinto il grembiule, segno di servizio, e aveva lavato e asciugato i piedi ai suoi; infine aveva comandato: âAnche voi dovete lavarvi i piedi tra di voi. Infatti vi ho dato un esempio perché operiate come me; e voi pure dovete essere di modello al mondoâ. Gesú era rimasto tuttavia il maestro e ne aveva dato mostra quando sâera cinto di nuovo il mantello, sâera riseduto a mensa quale capotavola e aveva preso a insegnare; ma attenzione, cari fratelli! egli non sâera tolto il grembiule e aveva mostrato così che Dio stesso è per sempre al servizio spirituale degli uomini; Gesú infatti, poco dopo, aveva detto ai suoi: âChi ha visto me ha visto il Padreâ. Sì, bisogna dare amore concreto ai propri simili: è così anzitutto che sâadora lâAltissimo!â.
Конец ознакомительного фрагмента.
Текст предоставлен ООО «ЛитРес».
Прочитайте эту книгу целиком, купив