Приключения Пиноккио. История деревянной куклы. Уровень 1 / Le avventure di Pinocchio. Storia d’un burattino. Карло Коллоди

Чтение книги онлайн.

Читать онлайн книгу Приключения Пиноккио. История деревянной куклы. Уровень 1 / Le avventure di Pinocchio. Storia d’un burattino - Карло Коллоди страница 3

Приключения Пиноккио. История деревянной куклы. Уровень 1 / Le avventure di Pinocchio. Storia d’un burattino - Карло Коллоди Легкое чтение на итальянском

Скачать книгу

storia di Pinocchio con il Grillo-parlante, dove si vede come i ragazzi cattivi hanno a noia di sentirsi correggere da chi ne sa più di loro

      Vi dirò dunque, ragazzi, che mentre il povero Geppetto era condotto senza sua colpa in prigione, quel monello di Pinocchio attraversava i campi, per far più presto a tornarsi a casa; e nella gran furia del correre saltava greppi altissimi, siepi di pruni e fossi pieni d’acqua.

      E’ giunto dinanzi a casa, ha trovato l’uscio di strada socchiuso. L’ha spinto, è entrato dentro, si è gettato a sedere per terra, lasciando andare un gran sospirone di contentezza.

      Ma quella contentezza è durato poco, perché ha sentito nella stanza qualcuno che faceva:

      – Crì-crì-crì!

      – Chi è che mi chiama? – ha detto Pinocchio tutto impaurito.

      – Sono io!

      Pinocchio si è volto, e ha visto un grosso grillo che saliva lentamente per il muro.

      – Dimmi, Grillo, e tu chi sei?

      – Io sono il Grillo-parlante, e abito in questa stanza da più di cento anni.

      – Oggi però questa stanza è mia, – ha detto il burattino – e se vuoi farmi un vero piacere, vai via subito.

      – Io non me ne anderò di qui, – ha risposto il Grillo – se prima non ti dirò una gran verità.

      – Dimmela e spicciati.

      – Guai a quei ragazzi che si ribellano ai loro genitori, e che abbandonano capricciosamente la casa paterna. Non avranno mai bene in questo mondo; e prima o poi dovranno pentirsene amaramente.

      – Canta pure, Grillo mio, come ti pare e piace: ma io so che domani, all’alba, voglio andarmene di qui, perché se rimango qui, avverrà a me quel che avviene a tutti gli altri ragazzi, vale a dire[21] mi manderanno a scuola, e per amore o per forza mi toccherà a studiare; e io non ho voglia di studiare.

      – Povero grullerello! Ma non sai che diventerai da grande un bellissimo somaro?

      – Chetati, Grillaccio del mal’augurio! – ha gridato Pinocchio.

      Ma il Grillo invece di aversi a male di questa impertinenza, ha continuato con lo stesso tono di voce:

      – E se non ti garba di andare a scuola, perché non impari almeno un mestiere, per guadagnare onestamente un pezzo di pane?

      – Fra i mestieri del mondo non ce n’è che uno solo[22] che veramente mi vada a genio[23].

      – E questo mestiere è?

      – Quello di mangiare, bere, dormire, divertirmi e fare dalla mattina alla sera la vita del vagabondo.

      – Per tua regola – ha detto il Grillo-parlante con la sua solita calma – tutti quelli che fanno codesto mestiere, finiscono quasi sempre allo spedale o in prigione.

      – Bada, Grillaccio del mal’augurio!..

      – Povero Pinocchio! mi fai proprio compassione!..

      – Perché ti faccio compassione?

      – Perché sei un burattino e hai la testa di legno.

      A queste ultime parole, Pinocchio ha preso un martello di legno, l’ha scagliato contro il Grillo-parlante.

      Forse non credeva nemmeno di colpirlo; ma l’ha colto per l’appunto nel capo, tanto che il povero Grillo aveva appena il fiato di fare crì-crì-crì, e poi è rimasto lì stecchito e appiccicato alla parete.

      5

      Pinocchio ha fame e cerca un uovo per farsi una frittata; ma sul più bello, la frittata gli vola via dalla finestra

      Intanto è cominciato a farsi notte[24], e Pinocchio, ricordandosi che non aveva mangiato nulla, ha sentito un’uggiolina allo stomaco.

      Ma l’appetito nei ragazzi cammina presto, e dopo pochi minuti, l’appetito è diventato fame.

      Il povero Pinocchio è corso subito al focolare, dove c’era una pentola che bolliva, e ha fatto l’atto di scoperchiarla, ma la pentola era dipinta sul muro. Immaginatevi come è restato. Il suo naso, che era già lungo, è diventato più lungo almeno quattro dita.

      Allora correva per la stanza e frugava per tutte le cassette e per tutti i ripostigli in cerca di un po’ di pane, magari un po’ di pan secco, una lisca di pesce, un nocciolo di ciliegia, insomma qualche cosa da masticare: ma non ha trovato nulla, proprio nulla.

      E intanto la fame cresceva: e il povero Pinocchio non aveva altro sollievo che quello di sbadigliare, e faceva degli sbadigli così lunghi, che qualche volta la bocca gli arrivava fino agli orecchi.

      Allora piangendo, diceva:

      – Il Grillo-parlante aveva ragione. Ho fatto male a rivoltarmi al mio babbo e a fuggire di casa… Oh! che brutta malattia è la fame!

      Quando ecco che gli è parso di vedere nel monte della spazzatura qualche cosa di tondo e di bianco, che somigliava a un uovo di gallina. Era un uovo davvero.

      La gioia del burattino è impossibile descriverla. Si rigirava questo uovo fra le mani, e lo toccava e lo baciava e diceva:

      – E ora come dovrò cuocerlo? Farò una frittata!.. No, è meglio cuocerlo nel piatto!..[25] No, la più lesta di tutte è di cuocerlo nel piatto o nel tegamino: ho troppo voglia di mangiare!

      Detto fatto[26], ha posto un tegamino sopra un caldano pieno di brace accesa: ha messo nel tegamino un po’ d’acqua: e quando l’acqua ha principiato a fumare, tac!.. ha spezzato il guscio dell’uovo.

      Ma invece della chiara e del torlo è scappato fuori un pulcino tutto allegro e complimentoso, il quale ha detto:

      – Mille grazie, signor Pinocchio, d’avermi risparmiata la fatica di rompere il guscio! Arrivederla, stia bene e tanti saluti a casa!

      Ciò detto, ha disteso le ali, e è andato via.

      Il povero burattino è rimasto lì, come incantato, con gli occhi fissi, con la bocca aperta e con i gusci dell’uovo in mano. Ha cominciato a piangere, e piangendo diceva:

      – Eppure il Grillo-parlante aveva ragione! Oh! che brutta malattia è la fame!..

      E perché il corpo gli seguitava a brontolare più che mai[27], e non sapeva come fare a chetarlo, ha pensato di uscire di casa e di dare una scappata al paesello vicino, nella speranza di trovare qualche persona caritatevole.

      6

      Pinocchio si addormenta con i piedi sul caldano, e la mattina dopo si sveglia con i piedi tutti bruciati

      Per l’appunto

Скачать книгу


<p>21</p>

vale a dire – то есть/значит

<p>22</p>

ce n’è che uno solo – из них только одно

<p>23</p>

  mi vada a genio – мне нравится

<p>24</p>

Intanto è cominciato a farsi notte – Тем временем наступила ночь

<p>25</p>

No, è meglio cuocerlo nel piatto!.. – Нет, лучше приготовить глазунью!..

<p>26</p>

Detto fatto – Сказано – сделано

<p>27</p>

  più che mai – более чем когда-либо/еще больше