Codice delle assicurazioni private. Italia
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Art. 18.
(Attività in regime di prestazione di servizi in un altro Stato membro)
1. L’impresa, qualora intenda effettuare per la prima volta attività in regime di libertà di prestazione di servizi in un altro Stato membro, ne dà preventiva comunicazione all’ISVAP.
2. Insieme alla comunicazione l’impresa trasmette un programma nel quale sono indicati gli stabilimenti dai quali l’impresa si propone di svolgere l’attività, gli Stati membri nei quali intende operare, la natura dei rischi e delle obbligazioni che intende assumere e le altre informazioni indicate dall’ISVAP.
Art. 19.
(Procedura per l’accesso in regime di prestazione di servizi)
1. L’ISVAP, entro trenta giorni dalla data di ricevimento della comunicazione di cui all’articolo 18, trasmette all’autorità di vigilanza dello Stato membro, nel quale l’impresa si propone di operare in regime di libertà di prestazione di servizi, le necessarie informazioni e contestualmente ne dà notizia all’impresa interessata.
2. L’ISVAP respinge la richiesta qualora abbia motivo di dubitare dell'adeguatezza delle strutture amministrative o della stabilità della situazione finanziaria dell'impresa, anche tenuto conto del programma di attività presentato. In tale caso l’ISVAP adotta provvedimento motivato, che trasmette all’impresa interessata entro il termine indicato al comma 1.
3. L’impresa può dare inizio all’attività dal momento in cui riceve dall’ISVAP l’avviso dell’avvenuta trasmissione delle informazioni di cui al comma 1.
4. L’impresa, qualora intenda modificare il contenuto della comunicazione effettuata, applica la procedura prevista dall’articolo 17, comma 5.
Art. 20.
(Assicurazione malattia in sostituzione di un regime legale di previdenza sociale)
1. L’impresa, qualora intenda assumere rischi del ramo malattia ubicati in altri Stati membri, nei quali tali assicurazioni sostituiscono parzialmente o integralmente la copertura sanitaria fornita da un regime legale di previdenza sociale e sono obbligatoriamente gestite secondo una tecnica analoga a quella dell’assicurazione sulla vita secondo quanto previsto dalle disposizioni dell’ordinamento comunitario, deve richiedere all’ISVAP le tabelle di frequenza della malattia e gli altri dati statistici pertinenti pubblicati e trasmessi dalle autorità di vigilanza degli Stati interessati. L’ISVAP effettua prontamente la relativa comunicazione all’impresa richiedente.
Art. 21.
(Attività svolta da sedi secondarie situate in altri Stati membri)
1. L’impresa, qualora intenda operare in regime di libertà di prestazione di servizi nel territorio della Repubblica attraverso una sede secondaria situata in un altro Stato membro, ne dà preventiva comunicazione all’ISVAP.
2. L’impresa può iniziare l’attività a decorrere dal momento in cui l’ISVAP comunica di aver ricevuto la comunicazione prevista dal comma 1. L’impresa informa preventivamente l’ISVAP di ogni modifica della comunicazione effettuata.
3. L’esercizio dell’attività di cui al comma 1 è soggetto alle disposizioni applicabili alle imprese con sede legale in Italia, nonché agli articoli 24, comma 4, e 26.
Art. 22.
(Attività in uno Stato terzo)
1. L’impresa, qualora intenda istituire una sede secondaria in uno Stato terzo, ne dà preventiva comunicazione all’ISVAP.
2. L’ISVAP vieta all’impresa di procedere all’insediamento della sede secondaria, qualora rilevi che la situazione finanziaria non sia sufficientemente stabile ovvero ritenga inadeguata, sulla base del programma di attività presentato, la struttura organizzativa della sede secondaria.
3. Le disposizioni di cui ai commi 1 e 2 si applicano anche all’impresa che intende effettuare operazioni in regime di libertà di prestazione di servizi in uno Stato terzo.
CAPO III–IMPRESE AVENTI LA SEDE LEGALE IN UN ALTRO STATO MEMBRO
Art. 23.
(Attività in regime di stabilimento)
1. L’accesso all’attività dei rami vita o dei rami danni in regime di stabilimento nel territorio della Repubblica, da parte di un’impresa avente la sede legale in un altro Stato membro, è subordinato alla comunicazione all’ISVAP, da parte dell’autorità di vigilanza di tale Stato, delle informazioni e degli adempimenti previsti dalle disposizioni dell’ordinamento comunitario. Se l’impresa si propone di assumere rischi concernenti l’assicurazione obbligatoria della responsabilità civile derivante dalla circolazione dei veicoli a motore e dei natanti, la comunicazione include la dichiarazione che l’impresa è divenuta membro dell’Ufficio centrale italiano e aderente al Fondo di garanzia per le vittime della strada.
2. Il rappresentante generale della sede secondaria deve essere munito di un mandato comprendente espressamente anche i poteri di rappresentare l’impresa in giudizio e davanti a tutte le autorità della Repubblica, nonché quello di concludere e sottoscrivere i contratti e gli altri atti relativi alle attività esercitate nel territorio della Repubblica. Il rappresentante generale deve avere domicilio all’indirizzo della sede secondaria. Qualora la rappresentanza sia conferita ad una persona giuridica, questa deve avere la sede legale nel territorio della Repubblica e deve a sua volta designare come proprio rappresentante una persona fisica che abbia domicilio in Italia e che sia munita di un mandato comprendente i medesimi poteri.
3. Nel termine di trenta giorni dalla data di ricevimento della comunicazione l’ISVAP indica all’autorità di vigilanza dello Stato membro di origine la normativa, giustificata da motivi d’interesse generale, che l’impresa deve osservare nell’esercizio dell’attività.
4. L’impresa può insediare la sede secondaria e dare inizio all’attività nel territorio della Repubblica dal momento in cui riceve dall’autorità di vigilanza dello Stato di origine la comunicazione dell’ISVAP ovvero, in caso di silenzio, dalla scadenza del termine di cui al comma 3.
5. L’impresa, qualora intenda modificare la comunicazione effettuata, ne informa l’ISVAP almeno trenta giorni prima di mettere in atto quanto comunicato. L’ISVAP valuta la rilevanza delle informazioni ricevute in relazione alla permanenza dei presupposti che hanno giustificato la comunicazione di cui al comma 4 e, se del caso, informa l'autorità competente dello Stato membro interessato.
Art. 24.
(Attività in regime di prestazione di servizi)
1. L’accesso all’attività dei rami vita o dei rami danni, in regime di libertà di prestazione di servizi nel territorio della Repubblica, da parte di una impresa avente la sede legale in un altro Stato membro, è subordinato alla comunicazione all’ISVAP, da parte dell’autorità di vigilanza di tale Stato, delle informazioni e degli adempimenti previsti dalle disposizioni dell’ordinamento comunitario. Se l’impresa