Inizio di una Nuova Vita. Emma Knight

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Inizio di una Nuova Vita - Emma Knight Le Leggende del Vampiro

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cominciare il liceo, e non aveva alcun rimpianto a lasciare la Pennsylvania. Aveva sempre desiderato lasciare quella piccola cittadina ad ogni modo, così era stata una vera fortuna per lui. Non era stato neanche molto difficile per Mark, perché sarebbe stato il suo primo anno di liceo, e quello era molto meglio, che cominciare il secondo. Tutti si aspettano di essere i ragazzi nuovi al primo anno.

      Sarah dette un'occhiata al suo Blackberry e sorrise, “Gary vi saluta e vi augura una splendida giornata.”

      Il ragazzo di Sarah, Gary, aveva appena cominciato il college alla Skidmore University, il che era stata una fortuna per Sarah, visto che distava soltanto un breve viaggio in treno.

      Rachel guardò Sarah e ruotò gli occhi. Non riusciva a comprendere, come sua sorella potesse essere così allegra e positiva per tutto il tempo.

      La mamma di Rachel giunse vestita elegantemente in cucina. “Coraggio ragazzi, non vorrete fare tardi il primo giorno. E' ora di andare!” lei disse.

      La mamma di Rachel baciò il marito sulla guancia e disse, “Ci vediamo quanto tornerai a casa da lavoro. Ti auguro una magnifica giornata. Ti amo.”

      Rachel, Mark e Sarah indossarono tutti le scarpe, afferrarono i propri zaini– a dire il vero, Sarah afferrò la sua borsa da spalla in pelle nera – e si diressero verso l'auto.

      Sarah entrò in auto allegramente, passando davanti a Rachel, sedendosi al posto accanto al guidatore, chiuse lo sportello e cominciò a premere i tasti sulla radio. La loro famiglia aveva un'usanza, secondo la quale chiunque occupasse il sedile accanto a quello del guidatore poteva scegliere la stazione radio. Così, Rachel fu costretta ad essere rinchiusa in una bolla di stravagante musica pop, durante il tragitto verso la scuola.

      Mentre i Jonas Brothers suonavano alla radio, i nervi di Rachel furono sul punto di saltare. Sentì il corpo irrigidirsi e diventare freddo e sudato. Le restavano soltanto pochi minuti a disposizione, prima di entrare all'Apache High School, per la prima volta.

      I minuti sembrarono ore, mentre la madre guidava lungo le ventose strade laterali di Bedford, New York. Rachel guardò fuori dal finestrino, e vide delle auto piene di adolescenti passarle davanti, sorridendo e ridendo. Rachel divenne ancora più nervosa, pensando alla prospettiva di doversi creare delle nuove amicizie.

      Per un istante, s'immaginò di stare insieme a tutte le sue nuove amiche in un'auto, ridendo e parlando di ragazzi.

      I caldi pensieri di Rachel furono interrotti da un ronzio proveniente dal suo zaino.

      1 Nuovo Messaggio:

      Rachel aprì il suo Motorola e vide un sms di Dana.

      Dana: Buon primo giorno! Ci manchi, Con tanto affetto.

      Allegata al messaggio c'era una foto che Dana aveva scattatato con il cellulare, del nuovo gruppo di amici tornati a casa.

      Rachel inviò un'emoticon caratterizzato da una faccina sorridente, sebbene esprimesse il contrario di come si sentisse in quel momento.

      La mamma di Rachel inserì la freccia, e svoltò per l'ultima volta nel vialetto d'accesso della scuola. Rachel guardò fuori dal finestrino, e scorse una grossa insegna, su cui c'era scritto, Bentornati Studenti dell'AHS.

      Mentre l'auto raggiunse lentamente l'ingresso dell'edificio, Rachel poté vedere gruppi di amici che si abbracciavano e si salutavano nel cortile della scuola. Il parcheggio per gli studenti era pieno di BMW, Audi, Mercedes e Saab. Non assomigliava per niente al parcheggio della sua vecchia scuola.

      Non appena l'auto si fermò davanti alla scuola, la madre di Rachel frugò nella sua borsa e cercò il portafoglio. Rachel abbassò la testa, così che nessuno potesse vedere la sua faccia. La madre estrasse lentamente dodici dollari, e diede a ognuno di loro quattro dollari.

      “Questi sono i vostri soldi per il pranzo. Buona giornata e fate tante nuove amicizie,” la madre disse in una voce estremamente allegra.

      Rachel si sentì persino più fuori posto, visto che la loro Station wagon del 1997 era proprio davanti alla porta d'ingresso della scuola. Uscì fuori dall'auto in fretta, così che nessuno potesse ricordare da quale automobile fosse uscita fuori. Salutò velocemente la madre, chiuse lo sportello, ed entrò nel mare di volti nuovi dell'AHS. Avrebbe già voluto che quel giorno fosse finito.

      Capitolo Tre

      Mentre Rachel si faceva strada lungo il flusso di ragazzi che entravano nella scuola, si sentì completamente sola. Mark e Sarah erano spariti nella folla, e lei fu spinta e trascinata, mentre cercava di avvicinarsi alla porta dell'AHS. Quella scuola era molto grande, molto più grande della sua piccola scuola pubblica in Pennsylvania. I corridoi odoravano di candeggina e cibo della mensa, che le fece bruciare il naso.

      Appena Rachel entrò, sentì grida e urla di gioia, provenienti da amici che si erano riuniti per la prima volta dopo parecchio tempo. Frugò nel suo zaino, provando a trovare il suo programma studentesco. Non riusciva a individuare il numero della sua aula dell'appello, o il numero del suo armadietto. Stando nel bel mezzo del corridoio, frugò nella sua borsa, ma non riusciva a trovare niente di ciò. Sentiva i ragazzi che le passavano accanto, lungo il corridoio e verso le loro aule dell'appello.

      Estrasse la sua FiloFax. Sfogliò le pagine, cercando. Ma il suo programma e le informazioni sull'armadietto sembravano non esserci affatto.

      Sentendosi disperata, Rachel si guardò intorno in cerca di aiuto. Vide due ragazze venire verso di lei, ridendo e sussurrando, e sperò che si fermassero ad aiutarla, ma non la notarono neanche.

      Il chiacchiericcio di voci si abbassò, mentre le porte degli armadietti cominciarono a chiudersi.

      DRIIN. Il suono della prima campanella.

      Improvvisamente, un ragazzo si scontrò con lei, finendo per farle perdere l'equilibrio e cadere.

      “Scusa!” il ragazzo le gridò, passandole davanti, senza neanche fermarsi a vedere se stesse bene.

      Rachel restò lì, trattenendo le lacrime. Non riusciva a credere che il suo primo giorno stesse cominciando così male.

      Cominciò a camminare velocemente, sperando di trovare l'ufficio principale. Mentre si dirigeva verso la parte anteriore dell'edificio, strizzando gli occhi, vide una piccola e poco appariscente insegna, che diceva “Ufficio Principale”. Spinse la pesante porta di vetro ed entrò.

      “Buongiorno, cara,” disse una simpatica donna anziana dietro ad una scrivania. “Sei già nei guai?” le chiese ridendo.

      “Io – Io ecco – ho perso il mio programma. Sono nuova. Rachel Wood.”

      “Bene, vediamo un po',” la receptionist disse, mentre digitava sulla tastiera dell'iMac. “Ah ha – Rachel Wood: secondo anno. Sei nell'aula d'appello del Signor Allen. Stanza 102.”

      La donna stampò una copia del programma per Rachel, e gliela consegnò: “Buona fortuna.”

      “Grazie.”

      Rachel percorse il corridoio che odorava di candeggina, dirigendosi verso il suo armadietto. Era l'unica rimasta negli ampi, vuoti corridoi, e sapeva che era un cattivo segno. Doveva essere in ritardo. Molto in ritardo.

      Lo zaino di Rachel era pesante, e aveva bisogno di svuotarlo prima di entrare in classe. Mentre si precipitava attraverso i corridoi, una calma s'impossessò di lei. Le piastrelle blu sul pavimento la fecero sentire come

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