Inizio di una Nuova Vita. Emma Knight

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Inizio di una Nuova Vita - Emma Knight Le Leggende del Vampiro

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porta opposta.

      Quando lasciò la fila per il pranzo ed entrò di nuovo nella grande sala della mensa, notò che era diventata ancora più affollata. Tutti i tavoli erano occupati, e tutti stavano già mangiando. Apparentemente, non era figo comprare cibo caldo all'AHS. Tutti si erano portati il pranzo da casa, e guardò la quantità di involtini, insalate e panini freschi che erano sparsi su ogni tavolo.

      Quando Rachel guardò tutti i ragazzi, si sentì parte di un cliché di un film per adolescenti. Una nuova ragazza nella mensa, senza amici, che provava a cercare un posto dove sedersi e mangiare.

      Lei continuò a camminare, cercando un tavolo a cui sedersi. Passò davanti a un tavolo pieno di ragazzi con l'aspetto da sfigati, tutti con i loro computer portatili e libri di scuola.

      Ad un altro tavolo, Rachel vide un gruppo di ragazzi grunge punk, con pantaloni larghi, portachiavi, capelli colorati e la matita nero scuro sugli occhi.

      Ad un altro tavolo sedeva un gruppo di ragazze carine, e Rachel poté sentirle esultare. Pensò che fossero cheerleader. Questo le rammentò del suo piano di provare a entrare a far parte della squadra di cheerleader della sua vecchia scuola. Dette un'altra occhiata a quelle ragazze, e non sentiva di appartenere alla loro stessa squadra.

      Al tavolo accanto a quello delle ragazze carine, sedeva Greene con la sua maglia n.80. Sedeva lì insieme ad altri dieci atleti: alcuni con le loro maglie da football, e altri nei loro vestiti da figli di papà.

      Rachel si avvicinò ad un tavolo dietro a quello di Greene, occupato da poche persone. Nessuno parlava con gli altri, e tutti avevano lo sguardo basso, consumando tranquillamente il loro pasto. La ragazza trovò un posto vuoto e vi si sedette.

      Nessuno sollevò neanche lo sguardo per scoprire chi altro avesse occupato il tavolo. Rachel provò un soffocante senso di solitudine, e mangiò tranquillamente il suo pranzo a base di Fritos. Non voleva rimanere seduta in quella mensa, sentendosi anonima e sola, più di quanto fosse necessario.

      Mentre masticava le patatine, non poté fare a meno di notare quanto Greene fosse carino.

      “Hei Rob, guarda qua,” un ragazzo seduto al tavolo di Greene disse, dandogli qualcosa.

      Rob Greene Rachel pensò tra sé e sé. Ora conosceva anche il suo nome.

      Rob era uno dei ragazzi più belli che lei avesse mai visto. I suoi sottili capelli biondi finirono sugli occhi verdi, e lui li spostò con le punte delle dita. Rachel voleva disperatamente che lui la notasse. Il suo cuore cominciò a battere più forte, e realizzò di aver preso la sua prima cotta all'AHS.

      La mente di Rachel cominciò a vagare, e improvvisamente ricordò la cotta che aveva preso in Pennsylvania, Alex, per cui aveva perso la testa durante tutto il primo anno di liceo. Lui non era per niente come Rob. Alex aveva capelli castano scuro, occhi castani e non si vestiva affatto così bene. Era logico affermare che Rachel non avesse un “tipo” specifico. Era attratta da tutti i ragazzi, per varie ragioni inspiegabili – neanche lei riusciva a comprendere.

      Rachel afferrò il suo biscotto e lo portò con sé, mentre usciva dalla mensa. Dette un'occhiata al suo orologio: mancavano altri dodici minuti alla settima ora di lezione. Cominciò a vagare per i corridoi senza meta, sentendosi sola e timida.

      Giunse alla stanza degli armadietti della palestra delle ragazze. Sulla parete fuori, c'era una grande bacheca, con appese notizie, annunci, un calendario e volantini. Gli occhi le si soffermarono su una foto della squadra delle cheerleader della scuola AHS. Sotto la foto si leggeva:

Audizioni – 9 settembre h15 nella Palestra

      Rachel prese un volantino e lesse attentamente.

Restano soltanto pochi posti. Ti piace il football? Ti piace ballare?” A matita qualcuno aveva scritto, (Ti piacciono i bei ragazzi in divisa?) “Hai lo spirito della AHS?Se è così, allora vieni alle audizioni domani!Allenatore Glass”

      Rachel piegò il volantino e lo mise nella sua Filofax. Il pensiero di entrar a far parte della squadra le diede i brividi. Sapeva che doveva fare le audizioni.

      Rachel controllò di nuovo l'orologio: altri cinque minuti alla fine del pranzo. Camminò su e giù lungo i corridoi vuoti. Passò davanti alla mensa, e vide gruppi di amici chiacchierare e divertirsi. Rachel avrebbe voluto trovare un'amica- soltanto una.

      Rachel passò davanti all'ufficio della receptionist nei corridoi.

      “Hai trovato tutto, cara?” la receptionist chiese in una voce dolce e confortante.

      “Sì, sto soltanto andando al bagno,” Rachel disse, provando a far sembrare meno ovvio che stesse passeggiando avanti e indietro nei corridoi da sola, senza alcuna meta.

      Infine, la campanella suonò e sciami di ragazzi invasero il corridoio.

      Altre due ore di lezione e ho finito, Rachel pensò tra sé e sé. Le diede un senso di sollievo sapere che la giornata scolastica stava per volgere al termine.

      Le due ultime lezioni furono dolorosamente lente. Passò in entrambi le classi, con la mente vagante. Si chiese che cosa Dana e tutti i suoi amici in Pennsylvania stessero facendo. Li immaginò godersi il primo giorno di scuola e pianificare i loro finesettimana insieme.

      DING DING DING. Lo speaker parlò forte. Erano gli annunci di fine giornata.

      “Bentornati AHS! Speriamo che abbiate trascorso un grandioso primo giorno di scuola, e noi siamo così felici di vedere tutte le vostre facce sorridenti. Non dimenticate le audizioni domani per tutti gli sport alle 3 del pomeriggio. Consultate la bacheca per i luoghi delle audizioni. Vi auguriamo una grandiosa prosecuzione della giornata, e non dimenticate di fare i compiti!”

      DRIIN.

      L'ultima campanella suonò. Rachel aveva finito. Sentì un'ondata di libertà scorrerle in tutto il corpo, mentre usciva dall'aula e entrava nei corridoi. Raccolse tutte le sue cose nell'armadietto e si diresse verso l'auto della madre.

      Uscendo, Rachel passò davanti a suo fratello Mark, che stava camminando felicemente insieme ad altri due ragazzi. Quando Mark la vide, la salutò e poi guardò intorno a lei. Rachel comprese che si stava chiedendo perché stesse camminando tutta sola.

      Quando Rachel uscì fuori, vide sua madre dietro le ruote della Station wagon. Era la prima in fila, parcheggiata proprio di fronte alla scuola. La donna suonò due volte il clacson, abbassando i finestrini e salutando Rachel e Mark. Rachel ne fu mortificata.

      Entrò in auto con la mano che le copriva il volto, sperando che nessuno la stesse guardando. L'auto si trattenne per pochi secondi ancora, quando Mark entrò. La mamma di Rachel si spostò di pochi metri, aspettando che anche Sarah uscisse. Per pochi e lunghi minuti rimasero fermi, finché Sarah uscì dalle porte d'ingresso, sorridendo e scambiandosi numeri di cellulare con il suo nuovo gruppo di amiche.

      Rachel fu sopraffatta dalla gelosia. Era l'unica a non fare amicizia?

      Sarah aprì lo sportello dell'auto e disse, “Starò un po' con le ragazze. Torno più tardi – mi riporteranno loro a casa.”

      “Ok, tesoro, divertiti. Sono così felice che tu abbia delle nuove amiche!” la madre disse, mentre Sarah chiuse lo sportello e tornò dalle nuove amiche.

      Perché non posso essere io?

      Capitolo Quattro

      Rachel si sedette sul letto e guardò

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