Nemmeno un bacio: Dramma in tre atti e un epilogo. Bracco Roberto

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Nemmeno un bacio: Dramma in tre atti e un epilogo - Bracco Roberto

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fatto è che lei vi ha accusato a suo marito.

Corrado

      È furba la marionetta! Si vede che ha capito che io non ne ho voglia.

Clotilde

      Siete stato capace d'aver voglia di tanta minutaglia che valeva meno di lei!

Corrado

      Ecco la vecchia storia!.. Mi favorite questa calunnia fin dall'epoca dei nostri famosi amori: da circa un quarto di secolo! Io ero, allora, un certo omino che, via, poteva darsi il lusso di scegliere e che, scegliendo voi, aveva scelto tra quel che la piazza offriva di meglio, perchè voi eravate un fiore di bellezza, un fiore di eleganza…

Clotilde

      (interrompendolo, con ironia) Grazie, troppo gentile!..

Corrado

      (proseguendo ed esasperandosi al ricordo) Ebbene, ciò non ostante, anche allora, mi credevate disposto a ogni più sconcio passatempo.

Clotilde

      Dispostissimo.

Corrado

      Il che sarebbe stato in completa antitesi con le mie abitudini e con la mia indole. È strano che le donne imparano subito a conoscere l'uomo, e non possono mai imparare a conoscere… gli uomini! Fanno una confusione maledetta. Di ciascuno, finiscono col sapere sempre la stessa cosa: cioè… che è un uomo. E, in fondo, non c'è caso che ne sappiano altro.

Clotilde

      Per fortuna!

Corrado

      Avete torto. Conoscendoci meglio, le donne si procurerebbero non di rado qualche dispiacere di meno e qualche soddisfazione di più.

Clotilde

      (sbottando) Vi sarei molto grata se mi diceste quale dispiacere di meno mi sarei procurato io, per esempio, conoscendo meglio la vostra pregevolissima persona! Mi piantaste da un giorno all'altro dopo d'avermi trascinata a tradire mio marito fino al punto di mettere al mondo un figlio vostro!.. Avessi pure scoperte in voi le più peregrine virtù, non avrei potuto farmene che un empiastro! E poi, che ce ne importa, a noi donne, che ce ne importa delle virtù invisibili dell'uomo che a noi rivela, intanto, tutta la sua turpitudine, e che si regola con noi come l'ultimo dei mascalzoni?

Corrado

      (placidamente) Oserei osservare che oggi le vostre escandescenze offensive scoppiettano d'una terminologia alquanto più energica del solito.

Clotilde

      (con una frivolezza interiore che traspare dalla rabbia ostentata) Sì, caro signore, perchè oggi, ritrovando in voi, più evidente del consueto, la bricconeria del donnaiolo ch'io sperimentai, mi sento salire alla gola tutto il fiele che mi faceste ingoiare e mi accorgo che, a traverso circa un quarto di secolo, non ho ancora digerita l'infamia che mi commetteste!

Corrado

      Avete la digestione lenta.

Clotilde

      Come siete spiritoso! (Con una alzata di spalle, levandosi) Ma, già, è naturale che queste cose non vi facciano nessuna impressione. Avete perduta ogni sensibilità. Dentro di voi, siete mummificato! (Fa una smorfia di disgusto) Ih!.. che roba!.. Basti dire che non date segno d'una qualunque commozione nemmeno quando vi nomino vostro figlio, nemmeno quando egli stesso vi è innanzi! Io credo perfino che non vi ricordiate mai d'avere un figlio, in lui.

Corrado

      (diventando serio, senza smettere la sua aria di pigra placidezza) Siete sempre una gran chiacchierina, mia buona amica!

Clotilde

      Chiacchierina, io?

Corrado

      E sì! Parlate sempre un po' troppo e un po' a vanvera. La vostra loquacità scorrazza come un puledro sul prato e va a sbattere spesso… dove non dovrebbe.

Clotilde

      Non vi fa comodo ch'io vi parli di vostro figlio?..

Corrado

      Proprio no.

Clotilde

      Il rimorso!

Corrado

      (urtato) Ma che rimorso!.. Rimorso di che?.. Vostro marito, per il quieto vivere o per quella sua floscezza di bigotto, finse di credersene il padre, e, grado grado, gli si affezionò come un padre autentico. Sicchè, a questo ragazzo, l'essere nato di straforo non ha arrecato e non arrecherà nessun danno. (Accalorandosi) Il doloroso è per me che addirittura lo perderei di vista se non simulassi di villeggiare tre o quattro mesi dell'anno in questo paesucolo infetto, dove egli è appiccicato al vischio d'un seminario. Il doloroso è per me, è per me, che, non potendo influire su lui, debbo rassegnarmi a saperlo avviato, dal bigottismo del suo falso padre, verso una vita che è fuori la vita!.. Voi, amica mia, non comprendete nulla di tutto ciò, perchè… vivete soltanto delle vostre parole, come le cicale vivono del loro gridìo. Di tanto in tanto, vi eccitate a freddo per una qualche scempiaggine, e, con quella inconsapevolezza che vi distingue, nello sfogo ozioso, spifferate una frase che mi colpisce dove si nasconde una piaga.

(Pausa.)Clotilde

      (mortificata, mite, e, purtuttavia, volontariamente caparbia) Io come io non vi ritengo sincero. Sarò… una cicala, ma una cicala con parecchie dita di cervello, checchè sembri a voi. E ragiono a fil di logica, io. Se ci fosse un fondo di sincerità nelle vostre smanie paterne, perchè non avreste cercato di legarvi un poco di più a quel ragazzo?, perchè non avreste cercato di acquistare il diritto di trattarlo diversamente da come si tratta un estraneo?

Corrado

      (guardandola, dubitoso) Che diamine dite?

Clotilde

      (con la leggerezza che le è propria) Dico… che vi sarebbe stato facile diventarne, almeno… il secondo padre.

Corrado

      Adesso, parola d'onore, sono io che non comprendo.

Clotilde

      (affrettandosi per non perdere il coraggio d'esprimere il suo pensiero) Quando morì mio marito, nessuno vi avrebbe vietato di sposarmi…

Corrado

      (tornando alla sua calma umoristica) Questo è innegabile; ma, cosa volete!.. non ci pensai.

Clotilde

      (con prosopopea burlesca) … Potreste… pensarci ancora.

Corrado

      (si alza immediatamente) Vi saluto, amica mia.

Clotilde

      (d'urgenza) Badate che ho scherzato.

Corrado

      (flemmatico) Lo so, lo so. Ma sono di quegli scherzi che fanno venire i brividi della febbre terzana!.. Vo' a prendermi qualche raggio di sole. Mi sentirò meglio.

Clotilde

      (rintuzzando per chiasso) Sono brutti scherzi davvero! Non mi ci mancherebbe altro che di finire i miei giorni con voi!

Corrado

      I giorni, poco male. Ma le notti!.. Quelle, le finireste male assai!

Clotilde

      E voi troppo bene!

Corrado

      Custode notturno di antichità nazionali! (Fa per andare) A rivederci.

Clotilde

      Aspettate un momento, «ultimo dei mascalzoni». Mi metto un cappello ed esco anch'io. (Con un'aria misteriosamente solenne per stuzzicare la curiosità di lui) Ho da recarmi alla Stazione. Voi mi accompagnerete soltanto per un tratto di strada. E, tra un'ora, vi permetterò di far colazione con noi. Siete invitato.

Corrado

      Vi recate alla Stazione?.. Chi è che arriva?

Clotilde

      Se

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