Nemmeno un bacio: Dramma in tre atti e un epilogo. Bracco Roberto
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(sulle spine – presentandolo) Il mio maestro di teologia: il professor Tabarra.
(affrettandosi a presentarsi da sè e a stringergli la mano) Nanetta d'Altuna, felicissima di conoscerla! Io non so bene di che si tratti, ma deve essere interessante la teologia…
(con una gran voglia di svignarsela) Sì… È probabile.
Assisterò volentieri a qualche lezione. Purchè sia roba per signorine, beninteso… come, per esempio… Il padrone delle Ferriere, Il romanzo d'un giovane povero…
(storce il viso, fa gli occhi d'un bue.)
(gettando, a molta distanza, sul canapè, il velo che s'è tolto e la borsetta di viaggio) A scanso d'equivoci, professore, io sono ancora una signorina. Forse lei ne ha dubitato vedendomi giungere qui, tutta sola, in automobile. Ma io, oramai, americaneggio, sa. Ho fatto per troppo tempo la signorina italiana. N'ero stufa! Due piedi in una scarpa… Capirà!.. E poi ce l'ho nel sangue un po' d'America. Mia madre – la moglie dello zio di Enrico – è un'americana. A lei, professore, evidentemente, non piacciono le signorine americaneggianti come me.
Se non ho aperto bocca!..
Scusi: perchè non le piacciono?..
Chiedo licenza… I miei rispetti, i miei rispetti, i miei omaggi, i miei ossequi… (Se la svigna verso il parco, tenendosi con una mano la pancia, mettendosi con l'altra il cappelletto sul cocuzzolo.)
E la lezione, professore?!
(allungando le gambe e uscendo) Tornerò! Tornerò, figliuolo! Tornerò. Tornerò.
SCENA NONA
È buffo il tuo professor Tabarra!
(timido) E voi… voi siete… piuttosto allegra, mi pare.
Altrochè… (Effimera) Allegrissima! E sin dalla nascita sono allegrissima! Di solito, si nasce piangendo?.. Mi è stato assicurato che io, viceversa, nacqui ridendo. (Col pensiero saltellante) Ma, dunque, che n'è di questa zia Clotilde? Dove si cela?
La mamma è uscita insieme col signor Liberti.
Ahi… Col signor Corrado?
Lo conoscete molto?
(con una particolare intonazione) Sì, abbastanza!.. Che siano andati alla stazione per ricevermi?.. È possibile, perchè io avevo annunziato alla zia il mio arrivo senza avvertirla che sarei venuta in automobile.
Mi duole che la mamma non sia in casa…
Mentre sto ad aspettarla, mi terrai compagnia tu, spero.
Come volete.
E sarai, certamente, molto cortese, molto galante. Ti è proibito di essere galante?
(confuso) Non credo.
Se non ti è proibito, comincia col togliermi questa spolverina. (Svoltandosela già sulle spalle) Articolo primo della galanteria: «L'uomo deve togliere la spolverina alla donna».
(preoccupato) Mi proverò.
Animo, cuginetto, chè pericoli non ce ne sono!
(goffamente, cerca di eseguire.)
Aspetta, che mi laceri qualche cosa. Ciò non è prescritto dal codice della galanteria. Anzi! Divieto assoluto di lacerare!.. Pianino pianino… Bravo!.. Così!..
(soddisfatto) Devo togliere altro?
Ah, no!.. Togliere altro, no! E adesso, tu mi inviti a sedere, e io seggo: io t'invito a sedere, e tu siedi.
(resta lì, immobile, attento, a guardarla, tenendo la spolverina, delicatissimamente, come se fosse una preziosa ragnatela, con la punta delle dita.)
Non hai inteso?
(scotendosi) Ho inteso, sì! Ecco… (D'urgenza, pone la spolverina sul canapè, afferra una sedia e gliela offre.)
(siede) Benissimo. (Indi, con i gesti, gli dice di pigliare un'altra sedia e di sedere presso di lei, dirimpetto.)
(obbedisce.)
Benissimo! (Pausa. E, d'un subito, assillata da un'impellente curiosità, vivamente comincia) Sicchè… (Ma s'interrompe e si trattiene per non rivelarsi.)
Sicchè?..
Di che cosa vogliamo discorrere, cuginetto?
A vostro piacere.
Discorriamo un po'… discorriamo un po'… del signor Corrado. Eh?
Discorriamo un po' del signor Corrado.
Qui, in campagna, lo vedete spesso, voialtri?
Assai spesso lo vediamo. Egli è di casa. E poi il villino suo è attaccato alla nostra villa. I due parchi ne formano quasi uno solo. Non li divide nemmeno una siepe.
(arzigogolando per conto suo, tace.)
(per prolungare il discorso) Se non m'inganno, una volta, anche quel villino apparteneva a noi: alla famiglia Carmineti… E, una ventina d'anni fa, egli deve averlo comprato dal mio babbo, di cui era intimo amico… Perciò i due parchi…
No, vedi, di tutto questo non me ne importa niente.
(con semplicità) Discorrevo del signor Corrado per accontentarvi.
(irrequieta, bisbetica) Te ne ringrazio, ma… passiamo oltre. Basta di lui! Sì, basta, basta! Perchè non ci occupiamo di te, invece? Ne so così poco! Desidero saperne un tantino di più.
(con una certa emozione) Non ne vale la pena…
(canzonandolo graziosamente) O cielo! Com'è modesta Sua Eminenza!.. (Mutando) Ma sai che quanto più ti guardo più mi sembri diverso da tuo fratello primogenito?