Nemmeno un bacio: Dramma in tre atti e un epilogo. Bracco Roberto

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Nemmeno un bacio: Dramma in tre atti e un epilogo - Bracco Roberto

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si capisce, ha i vantaggi che gli dànno l'uniforme d'ufficiale di marina e il suo tenore di vita brillante. In complesso, intendiamoci, è un amore di giovanotto. Ma in te c'è più fondo: c'è un non so che di più intrinseco. Ho l'occhio esperto, io!.. È proprio un peccato che ti sei fatto prete!

Enrico

      Cioè… cioè… mi farò prete. Non lo sono ancora.

Nanetta

      A vederti si direbbe di sì.

Enrico

      Ce ne vuole del tempo prima ch'io sia in grado d'ordinarmi in sacris. Per ora, sto chiuso in seminario.

Nanetta

      Io t'ho trovato qui. Hai l'ubiquità di Sant'Antonio?!

Enrico

      Ho avuto una licenza per ragioni di salute.

Nanetta

      Per ragioni di salute!.. Povero figliuolo!.. Di che sei malato?

Enrico

      Non saprei… Lì, in seminario, avevo dei turbamenti, dei capogiri, degl'incubi…

Nanetta

      Oh, che brutta storia è questa!.. Ma di' a Nanetta, ragazzo: in sostanza, te la senti o non te la senti la vocazione?

Enrico

      Quale?

Nanetta

      Dio benedetto, la vocazione del sacerdote!

Enrico

      Me la sento, me la sento.

Nanetta

      In coscienza?

Enrico

      In coscienza.

Nanetta

      La mia impressione è che quella non sia una faccia di sacerdote.

Enrico

      A poco a poco, lo diventerà.

Nanetta

      Lo diventerà se ti truccherai, come fanno gli attori. Ma, sotto la truccatura, ci resterà sempre una faccia destinata… a tutt'altro.

Enrico

      A che?

Nanetta

      Auff!.. Che domanda oziosa!

Enrico

      Io non capisco.

Nanetta

      Neanche approssimativamente?

Enrico

      (abbassando gli occhi) E come potrei capire, cugina?

Nanetta

      (con un lieve sgarbo, alzandosi) Vai, vai!.. Vedo che in seminario ti hanno già inoculati… i semi della finzione!

Enrico

      (mostrando un improvviso rammarico) Non dovete, per un nonnulla, formarvi un cattivo concetto di me.

Nanetta

      È inutile. La finzione non mi garba, non mi piace. È inconciliabile col mio temperamento. Guarda: io ero felice del nostro incontro come se avessi ritrovato, dopo una lunga lontananza, un fratellino fatto grande; e quel tuo contegno di monacella al confessionale mi guasta tutto.

Enrico

      (per giustificarsi) Eppure, cugina… se voi vi metteste nei miei panni…

Nanetta

      Sarei un seminarista alquanto sospetto in seminario!

Enrico

      No, non scherzate su questo!.. Se vi metteste nei miei panni, intendereste voi stessa che qui dentro (accenna agli abiti che porta) si finge un po', è vero, ma si finge inconsciamente…

Nanetta

      E, per giunta, ti ostini a darmi del voi, il che mi riesce opprimente!.. Come si fa a dare del voi a una cugina?.. E poi, è così bello il tu! È così buono! Aiuta a diventare schietti, a diventare leali…

Enrico

      Ma non è rispettoso e il dover mio è di rispettarvi.

Nanetta

      Obbligatissima! Non voglio essere rispettata. Il rispetto mi accresce gli anni. Ne ho già abbastanza.

Enrico

      Vorrei averli io gli anni che avete voi!

Nanetta

      Perchè tu, con gli anni che ho io, saresti per lo meno vescovo; ma io non lo sono. (Con burlesca imperiosità) Insomma, poche chiacchiere: se da oggi innanzi non mi dai del tu, ti abolisco come fratello!

Enrico

      (animandosi, levandosi) «Da oggi innanzi» avete detto?.. (Correggendosi e ripetendo per abituarsi:) «hai, hai detto», «hai detto».

Nanetta

      Da oggi innanzi: precisamente.

Enrico

      (giubilante) Ciò significa che resterai un pezzo con noi!

Nanetta

      Chi lo sa! (Sospirando) Io lo spero!.. Dipenderà da un affaraccio!

Enrico

      Da un affaraccio?!..

Nanetta

      Purtroppo, cuginetto! Tutta la mia vita dipende, oramai, da uno di quegli affaracci che càpitano addosso, quando il diavolo ci mette la coda. Lo conosci personalmente, tu, il diavolo?

Enrico

      (sorridendo con riservatezza) Personalmente, no.

Nanetta

      Io, sì. Tu vedessi che po' po' di coda!.. Ci si inciampa e non c'è più modo di trovare l'equilibrio. (Con una scherzosa aria di mistero) Sono innamorata, pretino mio!.. Accidenti all'amore e a chi lo inventò!.. Non furono mica Adamo ed Eva, sai. Quei due lì inventarono una faccenda più pratica.

Enrico

      (di nuovo imbarazzatissimo, riabbassa gli occhi.)

Nanetta

      Vieni qua! Vieni qua! (Espansiva, quasi gioconda, tirandolo per la tonaca, lo fa risedere, accanto a lei, sul canapè ingombrato dal velo, dalla borsa, dalla spolverina.) Ora che siamo intimi, possiamo tornare utilmente al nostro degno signor Corrado. Raccontami tutto! Mettimi al corrente!.. Come impiega il suo tempo?.. Sempre attorno alle donne, immagino! Sempre in cerca d'avventure! E, in mancanza di meglio, si arrangia coi prodotti campestri! Non ho indovinato?

Enrico

      (col fiato corto, arrossendo) Sono cose che io ignoro.

Nanetta

      No, cuginetto bello! Se ricominci a fare l'ingenuo, mi casca il pane di bocca!.. Tu devi secondarmi. Devi agevolarmi anche!

Enrico

      In quello che mi è permesso…

Nanetta

      Santa pazienza! Questa tua futura mitria è un castigo di Dio… Be', mi darai, almeno, delle informazioni d'altro genere. (Tutta accesa, le pupille sfavillanti) Per esempio, dimmi, dimmi: parla mai di me, lui, con la zia? E, se ne parla, come ne parla?.. Mi loda? Mi ammira? Mi biasima? Mi disprezza?

Enrico

      In verità, non mi consta che con lei parli di voi… Uh! m'è scappato il voi per isbaglio.

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