Sanctuary – Serie ”Legami Di Sangue” – Volume 9. Amy Blankenship
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Читать онлайн книгу Sanctuary – Serie ”Legami Di Sangue” – Volume 9 - Amy Blankenship страница 3
I suoi occhi s’illuminarono vedendo l’esposizione di armi medievali sul muro. Lei non sembrava il tipo che sapesse come usarle se non per arredamento, ma gli andava bene così. Non gli erano mai piaciute le ragazze che facevano le dure... gli rendevano difficile fare la parte dell’eroe.
Si avvicinò alla scrivania con il computer e spostò con cautela i pochi oggetti, cercando di trovare qualche indizio. Accendendo il computer, imprecò sottovoce quando vide che era protetto da password.
“Maledizione.” borbottò e fece per voltarsi, quando vide qualcosa ancora sul vassoio della stampante. Prendendo il foglio, i suoi occhi s’illuminarono quando vide che si trattava di un volo modificato... per New York. Lei aveva annullato un volo e ne aveva prenotato un altro.
“Quindi è partita un giorno prima del previsto.” disse Nick, e per un attimo pensò di saltare sul primo aereo per New York, poi cambiò idea. Non sapeva nemmeno dove sarebbe andata una volta arrivata lì.
Rimise il foglio dove l’aveva trovato e si appoggiò al bracciolo del divano. Lo infastidiva ancora il fatto che quei vampiri avessero preso di mira il negozio e si chiese se sarebbe dovuto rimanere fino al suo ritorno. Ci pensò, cercando di trovare un buon motivo per restare.
Il negozio era abbastanza sicuro di giorno ma non sarebbe stata una cattiva idea sorvegliarlo di notte. Il volo di ritorno di Gypsy era per la sera dopo e il sistema di sicurezza al piano di sopra era un colabrodo, per come la vedeva lui... mentre il piano di sotto era ai massimi livelli di sicurezza.
Nick alzò un sopracciglio... d’accordo, avrebbe passato la notte lì per fare la guardia. Il suo sguardo si posò sulla stanza sul retro, che era separata dal resto dell’enorme rifugio antiaereo. C’erano tantissimi fili di perline di cristallo che pendevano per formare un divisorio. Nick aguzzò la vista verso la camera da letto e il bagno.
Attraversando le perline, si diresse verso il bagno e si tolse la giacca e la camicia. Lasciandoli a terra, si lavò via il sangue dalla mano e prese la camicia per esaminarla. Lì non c’era sangue ma sulla manica della giacca sì.
Riaprendo l’acqua fredda, usò il sapone per lavarla meglio che poté, prima di strizzarla e appenderla al gancio. Guardò la vasca e sorrise per le sue dimensioni.
Era così grande da farci entrare comodamente quattro persone. Le immagini di lei che faceva il bagno da sola lo fecero sospirare e si unì a lei nella sua visione.
Scuotendo la testa, andò in camera da letto per guardarsi intorno e rimase perplesso davanti al letto king size. Era ovvio che a Gypsy piacessero le cose grandi e lui sogghignò mentre un pensiero malvagio gli balenava nella mente. Andando ai piedi del letto, allargò le braccia e vi si gettò a faccia in giù.
*****
Warren entrò nell’area principale del club e si tolse la polvere di intonaco dai capelli. I lavori servivano all’ampliamento ma, a quel ritmo, sarebbero finiti giusto in tempo per la festa di Halloween. Era appena entrato in bagno per una doccia quando il suo cellulare emise un bip.
Prendendo il dispositivo, Warren si accigliò leggendo il messaggio di Kat. Scuotendo la testa con un forte sospiro, chiuse l’acqua nella doccia e si diresse verso la sala principale del Moon Dance. Almeno non era già sotto l’acqua quando era arrivato il messaggio... non capitava tutti i giorni che Kat gli mandasse un messaggio con scritto ‘Emergenza’.
Quando apparve dalla porta laterale, Warren rimase perplesso nel vedere lo stato in cui era Devon. Suo fratello si era trasformato in giaguaro, aveva gli occhi sbarrati e sembrava molto sofferente. Kat era in piedi davanti a lui con le mani sui fianchi, come se gli stesse facendo la predica.
L’espressione seria sul viso di lei gli fece capire che la situazione era davvero seria. Lanciò un’occhiata a Quinn, che era palesemente divertito, a giudicare dal suo sorrisetto...
“Devi ascoltare quello che ti ha detto Kriss.” disse Kat. “Se non lo fai, starai ancora così e io non proverò alcuna compassione per te.”.
Incrociò le braccia al petto, esasperata. Trevor se n’era andato da almeno venti minuti e quella testa dura di suo fratello non riusciva ancora a rimettersi in piedi. Si chiese come avesse fatto Trevor ad andare via così tranquillamente. Era sicura che anche lui si sentisse come Devon ma sapeva che non sarebbe riuscito a muoversi se avesse avuto ancora cattivi pensieri.
Guardò storto Devon quando lui ringhiò “Non ringhiare contro di me. Almeno Trevor ha avuto un briciolo di cervello per smettere di agire così.”.
“Perché Devon è a terra?” chiese Warren attraversando la stanza.
Quinn sorrise “A quanto pare Envy è incinta di Trevor e Devon vuole ucciderlo per questo.”.
Warren fece una smorfia a Quinn perché nessuno gli aveva ancora spiegato il motivo per cui Devon si stesse rotolando a terra.
“Quando si è accoppiata con Devon era già incinta e non lo sapeva.” Kat lanciò un’occhiataccia a Quinn per essere stato così vago. “Nessuno di loro lo sapeva fin quando Envy non è svenuta e la signora Tully ha fatto delle analisi per sicurezza. Siccome il bambino è di Trevor, Devon vuole ucciderlo.”.
Warren strizzò gli occhi e si strinse il naso. Questo spiegava alcune cose... ma non rispondeva ancora alla sua domanda iniziale. Sospirò e decise di riprovarci “Perché.. Devon.. è a terra?”.
“È a terra perché Kane ha lanciato a entrambi un... incantesimo.” Kat strinse le spalle, non sapendo come altro chiamarlo. “Ora, se cercano di ferirsi a vicenda, o se lo pensano soltanto... si riducono così.” Allargò le braccia indicando quell’idiota di suo fratello a terra.
Warren aggrottò la fronte “Vediamo se ho capito. Devon è arrabbiato perché Envy è rimasta incinta prima di incontrarlo e vuole uccidere il padre del bambino... ma non può, perché Kane è stato abbastanza intelligente da lanciargli un incantesimo di costrizione?”.
Quinn scrollò le spalle “In sostanza è così.”.
“Uomo saggio.” mormorò Warren poi scosse la testa, chiedendosi perché non lo avesse saputo da Michael, invece che da Kat. Si appoggiò al bancone e fissò suo fratello per un momento.
La situazione era piuttosto divertente ma, allo stesso tempo, non riusciva a credere che Devon si stesse comportando in quel modo. Era ovvio che suo fratello non fosse molto lucido. Se uccidesse Trevor, che ne sarebbe stato del bambino? Envy gli avrebbe portato rancore per sempre, per aver negato a suo figlio la possibilità di conoscere il suo vero padre. Questo fece infuriare Warren oltre ogni limite.
“Lascialo stare, lo capirà.” disse Warren con voce fredda.
Kat fece una smorfia “Oh, piuttosto brutale.”.
“Hai detto che si riducono così quando pensano di uccidersi a vicenda.” ripeté Warren agitando la mano verso Devon. “L’unica cosa logica sarebbe smettere di pensarlo. Noi non possiamo costringere Devon a cambiare il suo modo di pensare. Ma se ama la sua compagna smetterà di comportarsi da idiota.”.
Warren vide le orecchie di Devon abbassarsi, e un ringhio non proprio amichevole rimbombò nella stanza. La ruggente risposta di Warren zittì il ringhio e Devon abbassò lo sguardo a terra, prima di chiudere