Sanctuary – Serie ”Legami Di Sangue” – Volume 9. Amy Blankenship
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“Non mettere la maglietta.” Evey fece le fusa.
“Ah, vuoi un Chad sexy, eh?” Finse di pensarci su poi le fece l’occhiolino “Si può fare.”.
L’auto continuò a fargli le fusa.
*****
Envy entrò nell’appartamento di Kriss e si sedette subito sul divano. Devon le mancava già... anche Chad... e ogni volta che iniziava a pensare a Trevor le veniva da piangere. L’unica ragione per cui non lo faceva era il bambino... aveva un effetto calmante su di lei. Mescolando il tutto stava iniziando a sentirsi un po’ intorpidita, onestamente.
Dean lanciò un’occhiata interrogativa a Kriss, che scosse la testa facendogli cenno che gli avrebbe spiegato più tardi.
“È un casino di prima categoria.” disse Envy a bassa voce e afferrò uno dei cuscini per abbracciarlo.
Kriss sospirò “Tutto quello che è successo non è colpa tua. Devon deve solo far entrare nella sua testa dura che non può attaccare il padre del tuo bambino.”.
Envy affondò il mento sul cuscino, stringendolo un po’ più forte “Lui... lui aveva promesso che non avrebbe attaccato Trevor.”.
“Quando?” le chiese Kriss, incuriosito dal perché le avrebbe fatto una promessa del genere.
“Al ritorno dalla vacanza con te e Tabby... hanno litigato davanti casa di Chad. Dopodiché gli feci promettere di non fare niente contro Trevor perché non volevo vedere ferito nessuno dei due.”. Si morse il labbro inferiore, sentendosi un peso sul petto. Non si erano feriti a vicenda ma Envy era sicura di averli feriti lei abbastanza, in cambio.
Dean si accigliò “Forse dovresti ricordare al tuo gattino di quella promessa...”.
“Dean...” disse Kriss in tono di avvertimento.
“Che c’è?” chiese l’altro. “Se Santos la ama dovrebbe dimostrarlo mantenendo la sua parola.”.
Envy espirò rumorosamente “Dean ha ragione, Kriss.”.
“Ragione o no, io non penso che questo sia il momento giusto per farlo.” si lamentò Kriss.
“E quando allora? Io devo iniziare a pensare al piccolo.” disse Envy tranquillamente. “Non credo che il club sarebbe il posto ideale in cui far crescere un bambino. Voglio dire, è andato bene per Devon e la sua famiglia ma... io non voglio crescere mio figlio in un night club.”.
“Certo che no.” concordò Kriss “Ma cosa vuoi fare, tornare a casa di Chad?”.
Envy scosse la testa “Oh cielo, no. Chad ha già i suoi problemi. L’ultima cosa di cui ha bisogno è affrontare anche i miei. E poi... si è trasferito dal padre del bambino... No, finché non si sistemerà tutto credo che fingerò di essere una madre single.”.
“Che ne dici di un altro appartamento?” propose Dean, prima che Kriss fosse così stupido da suggerirle di stare con loro... in modo permanente.
Envy strinse le spalle “È un’idea, ho sempre sperato di avere una casa quando avrei deciso di avere dei figli.”.
L’espressione di Kriss si rianimò immediatamente “Si va a caccia di case!”.
La sua esclamazione fece sobbalzare Envy, che alzò la testa di scatto e lo guardò attonita. “A caccia di case?”.
“Certo.” disse Kriss. “Non vuoi stare al club quando nascerà il bambino, giusto? Trovare una casa e riempirla di mobili e oggetti per lui sarebbe una distrazione perfetta.”.
“Ma dove li prendo i soldi per una casa nuova?” gli chiese Envy. “Guadagno bene lavorando al Moon Dance... ma non fino a questo punto.”.
Kriss sorrise in modo rassicurante e le prese la mano “Tesoro... questo è l’ultimo dei problemi. Ti aiuterò a trovare la casa dei tuoi sogni, se è quello che vuoi... e non ti azzardare a farmi la predica. Stiamo parlando del mio figlioccio.” disse, indicando di nuovo il suo basso ventre. Envy sorrise ma scosse la testa “Non posso permettertelo, Kriss... tu non hai tutti quei soldi. Voglio dire... io faccio la barista e tu lo spogliarellista part-time.”.
“L’unico motivo per cui faccio spogliarelli è perché mi diverte. Ho un conto in banca, titoli, obbligazioni e altre cose di cui non so neanche il nome.” rispose Kriss, sembrando quasi impertinente. “Non so perché ma il tizio della banca continua a chiamarmi ‘il suo miliardario preferito’.”.
“Sei un deficiente.” disse Envy con una risatina e gli lanciò un cuscino.
“Ahia.” disse lui impassibile quando il cuscino lo colpì in pieno viso.
Dean nascose il suo sorrisetto, sapendo che quello era esattamente ciò di cui Kriss aveva bisogno... qualcuno di cui occuparsi, anche se solo per poco. A quanto pare, entrambi attiravano casi umani.
Ignorò il giocoso litigio dei due e osservò la città impietosa dall’enorme finestra dell’attico. Era ovvio che Kriss sarebbe stato impegnato per un po’ e, alla fine, Envy avrebbe avuto la sicurezza di cui lei e il bambino avevano bisogno. Era l’occasione perfetta per rincorrere di nuovo il caduto ibrido che era stato intrappolato da Misery.
Dean lo aveva trovato per caso e, da allora, lo aveva silenziosamente tenuto d’occhio da lontano. Dopo alcuni giorni di osservazione, aveva iniziato a lasciargli vestiti puliti, coperte e qualcosa da mangiare. Non mangiava spesso ma, d’altra parte, il cibo umano non era una necessità. La sua razza poteva anche vivere senza. Gli abiti e le coperte, invece, sparivano ogni volta.
Finora l’ibrido non aveva mostrato tendenze malvagie ed evitava i demoni come la peste. Era un segno positivo del suo stato mentale... ma le cose tendevano a cambiare se tali creature venivano lasciate sole per troppo tempo.
Da ciò che aveva osservato Dean, l’ibrido era più un caduto che un demone e avrebbe scommesso i suoi miliardi che sarebbe riuscito a convincerlo a fidarsi di lui, se avesse avuto un po’ più di tempo. Se ciò fosse accaduto forse avrebbe potuto salvarlo dalla stranezza di questo mondo, in cui era stato improvvisamente catapultato.
Chiuse gli occhi, ricordando le lacrime dell’uomo mentre schizzava fuori dalla parete della caverna e fuggiva nella notte. Quello era stato il fattore determinante... i demoni non piangono.
“Esco un attimo.” disse Dean all’improvviso, e si diresse verso la porta.
“Prendi lo sciroppo di cioccolato, già che ci sei.” urlò Kriss prima che lui arrivasse alla porta.
Dean si fermò e si girò a guardarlo “Sciroppo di cioccolato? A che cavolo ti serve?”.
“Latte al cioccolato.” risposero Kriss ed Envy all’unisono.
Dean scosse la testa sorridendo e uscì dall’attico, chiudendo la porta divertito.
Envy guardò Kriss “Non ho portato niente con me e inizio ad avere sonno. È stata una giornata lunga... Hai qualcosa che posso mettermi?”.
Kriss annuì “Nella seconda camera da letto.” Indicò una