Sanctuary – Serie ”Legami Di Sangue” – Volume 9. Amy Blankenship

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Sanctuary – Serie ”Legami Di Sangue” – Volume 9 - Amy Blankenship

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maggiore. Un lento e sinistro sorriso apparve sulle labbra di Warren quando capì come risolvere il problema.

      “Conosco quello sguardo, Warren...” disse piano Kat, sentendosi in pena per Devon “Non pensarci neanche.”.

      Quinn sogghignò di nuovo “Devo iniziare ad andare sempre in giro con una macchina fotografica?!”.

      “Sì.” rispose Warren.

      “No!” gridò Kat nello stesso momento.

      Warren si avvicinò a Devon, sovrastandolo. “E se il seme di Trevor fosse in profondità dentro Envy?” sottolineò ‘in profondità’ di proposito solo per far reagire Devon... e funzionò. “Per quanto ne so... sono andati a letto insieme per mesi, prima che tu posassi gli occhi su di lei.”.

      Devon ringhiò e sobbalzò, cercando di scacciare il dolore.

      “Hanno fatto l’amore per tanto tempo...” Warren continuò e si picchiettò le dita sul mento, pensieroso. “Ho sentito dire che possono verificarsi anche due gravidanze.” sorrise compiaciuto, chiedendosi quanto ci avrebbe messo Devon a diventare immune alle provocazioni.

      Il suo atteggiamento lo aveva fatto trasformare in giaguaro e, di conseguenza, i suoi istinti animaleschi lo istigavano a colpire l’altro maschio, che stava cercando di rubargli la compagna. Devon girò la testa verso la porta e lottò contro il dolore mentre iniziava a trascinarsi a terra in quella direzione.

      “Dove credi di andare?” chiese Warren.

      Afferrò Devon per le zampe posteriori e iniziò a tirarlo. “Trevor era venuto qui, all’inizio di tutto, pensando che tu fossi un assassino... stai cercando di dimostrargli che aveva ragione? E cosa pensi che succederebbe, se anche riuscissi a ucciderlo? Credi che Envy ti ringrazierà e correrà tra le tue braccia?”.

      Devon ringhiò verso Kat come se fosse lei quella che lo stava trascinando a terra. Affondò gli artigli nel pavimento, lasciando lunghi graffi sulla superficie nuova. Kat osservava impotente mentre Warren trascinava Devon giù per le scale fino alla pista da ballo, facendolo sbattere a ogni gradino.

      Quinn si coprì gli occhi con una mano e iniziò a ridere ma si fermò di colpo quando Kat lo schiaffeggiò dietro la nuca.

      “Che c’è?” esclamò lui, incapace di nascondere il proprio sorriso. “È un’idea geniale. Quando Warren avrà finito, Devon sarà completamente indifferente all’argomento.”.

      Kat si voltò di nuovo verso le scale. “Non sottovalutare la testardaggine di Devon.” disse. “Come ti sentiresti tu, se io fossi incinta di un altro?”.

      Quinn sobbalzò a quel pensiero orribile “Beh, ti consiglierei di dire a Kane di ripassare tutti i suoi incantesimi... ne servirebbe più di uno.”.

      Kat sbatté le palpebre sorpresa, poi sospirò. Almeno così Quinn aveva smesso di prendere in giro Devon.

      Chad entrò nel vialetto di Trevor e parcheggiò accanto a Evey. Spense il motore e, per un momento, si fermò a pensare a tutto quello che era successo nelle ultime due settimane. Tra lui e sua sorella, non sapeva chi fosse più incasinato, adesso... beh, d’accordo, forse avrebbe vinto Envy. Tuttavia, neanche lui se l’era passata bene.

      Il pensiero di essere stato ucciso e poi riportato in vita da Kriss e Dean lo tormentava. Gli dava i brividi pensare che avrebbe dovuto essere sepolto da qualche parte in un cimitero... lo spaventava a morte. A peggiorare le cose era che nessuno dei due caduti sembrava sapere quali sarebbero state le conseguenze delle loro azioni.

      Era tornato al quartier generale del PIT per prendere la sua roba e, per fortuna, Ren era da solo nel suo ufficio. Aveva colto l’occasione per chiedergli di nuovo se c’era qualcosa che doveva sapere. Purtroppo l’onnisciente non sapeva niente più di Kriss e Dean e la cosa urtò i nervi di Chad.

      Di questo passo, probabilmente avrebbe passato le prossime settimane a camminare con gli occhi aperti, per assicurarsi che non accadesse nient’altro... tuttavia, con il suo lavoro, quella non era mai una garanzia. Alla fine Chad ignorò la cosa, era umano come lo era sempre stato e al diavolo i misteri. La decisione gli aveva effettivamente tolto un peso dalle spalle.

      “Ciao Chad.” si udì la voce suadente di Evey.

      Lui guardò fuori dal finestrino del passeggero e sorrise “Ciao, Evey.” Scese dalla sua auto e si diresse verso il lato del guidatore di Evey. Quando lei abbassò il finestrino, lui si chinò come per parlare davvero con qualcuno, sebbene il suo sguardo fosse focalizzato sul cruscotto illuminato. “Come stai?”.

      “Quando tu sei così bello, è difficile non stare bene.” rispose Evey, facendo sorridere Chad.

      “Non posso oppormi al tuo ragionamento.” rispose lui, passandole una mano sul tettuccio.

      “Trevor ha lasciato le chiavi di casa nel cruscotto.” disse lei mentre apriva lo sportello del passeggero. “Sono tutte tue.”.

      Chad fece un passo indietro quando lo sportello si aprì, poi scivolò sul sedile anteriore per aprire il vano portaoggetti. “Come sta Trevor?”.

      Evey sospirò “Temo che non sia qui... ha detto qualcosa a proposito di sbollire la rabbia prendendo a calci qualche brutto ceffo.”.

      Chad aggrottò la fronte, era tipico di Trevor ma... perché non guidare Evey?

      “Perché non sei con lui?” le chiese con tono curioso.

      “Ha detto che aveva bisogno di stare da solo per un po’.” rispose lei. “È arrabbiato perché ha paura che il conflitto tra lui e Devon sconvolgerà Envy e le farà perdere il bambino.”.

      Chad scosse la testa “Non penso che si arriverà a quel punto. Entrambi sono testardi ma non le hanno mai fatto del male.”.

      “Lui la ama.” disse Evey, quasi con tono triste.

      Chad annuì “Sì, lo so.”.

      “Quindi, invece di pensare a Devon, è andato a cercare qualcos’altro con cui sfogarsi?” Evey aveva bisogno di chiarimenti sul mistero della natura umana. Più imparava, più diventava curiosa.

      “Perché non l’hai seguito?” le chiese Chad, eludendo la sua domanda. Aveva l’impressione di sapere per chi tifava Evey, quando si trattava di quei due.

      “I miei scanner possono rintracciarlo solo quando è in forma umana. Trevor lo sa e ha voluto seminarmi. Prima di andarsene si è trasformato in gufo ed è volato via.” spiegò Evey.

      Chad prese le chiavi di casa dal cruscotto e tornò alla sua auto per prendere il borsone. Appoggiandosi guardò Evey, le piaceva sempre di più ogni volta che entrava in contatto con lei. “Allora non c’è molto che possiamo fare, vero?”.

      Evey sospirò “Immagino di no.”.

      Chad rimase lì per un momento, notò l’aspetto polveroso dell’auto e sorrise. “Che ne pensi di un bel bagno e una passata di cera?”.

      Evey iniziò a rumoreggiare e Chad annuì “Bagno in arrivo...

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