Spettri, Ragazze E Fantasmi Vari. Stephen Goldin

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Spettri, Ragazze E Fantasmi Vari - Stephen Goldin

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      “Fammi continuare. Noi sappiamo che durante prolungati periodi in caduta libera il cuore tende a rilassarsi, perché in condizioni di assenza di peso non deve lavorare sodo per pompare il sangue. Però tornando a Terra i muscoli cardiaci hanno difficoltà a riabituarsi agli standard normali. Abbiamo già avuto tre astronauti che hanno sofferto di attacchi di cuore quando sono tornati; uno di loro stava quasi per lasciarci le penne. Il programma di allenamento funzionale predisposto dai medici sembra avere poco effetto. Penso che sia arrivato il momento di adottare misure drastiche.”

      “E quindi cos’è che proponi?”

      “Pensaci un istante. Cos’è che stimola il cuore sia letteralmente che in senso figurato, di cui gli uomini desiderano far uso di frequente e che è anche utile per migliorare il morale a bordo del satellite?”

      “Non sono mai stato un campione con gli indovinelli, Jess”

      “Beh si può riassumere tutto in una normalissima parola di quattro lettere” sorrise cattivo Hawkins. “Sesso.” Filmore lo fissò per un attimo in silenzio e poi disse: “Oh per Giove Jess, mi sa che dici sul serio”.

      Per un istante il viso di Hawkins perse il sorriso. “Ci puoi scommettere Bill. Finora sei stato fortunato, ma se non facciamo qualcosa, presto nel conteggio ci sarà un altro astronauta morto. Ci ho pensato moltissimo: la soluzione migliore è quella di spedire delle ragazze a bordo della Centottantasette.”

      “Ma... se soltanto da un punto di vista puramente economico…—”

      “E’ per questo che ingaggio soltanto ragazze europee – sono meno costose e di migliore qualità. Ho già incaricato il mio assistente, Wilbur Starling, di assumere le migliori professioniste plurilingue che ci siano. Se rigeneriamo aria e acqua, usiamo cibo concentrato molto economico e i nuovi carburanti atomici, i costi per piazzarle lì sopra e tenercele scendono a minimi ridicoli.”

      “Ma è pur sempre una bella sommetta. E dove li prendi tutti questi soldi?”

      “Li ho stanziati prelevandoli dal Fondo per le Vedove e i Familiari a Carico degli Astronauti” disse Hawkins, mentre sul volto gli tornava il sorriso. “Mi è sembrato il fondo più adeguato. Se te lo stai chiedendo... ho anche preso delle precauzioni perché l’operazione rimanga confidenziale. Come Direttore ho la facoltà di mantenere il segreto su tutto ciò che desidero. Non lo saprà neppure il Presidente.”

      “E il Generale Bullfat? Quello da quando ti hanno nominato capo dell’agenzia come suo superiore ti odia a morte.”

      “Bill, tu ti preoccupi troppo. Bullfat si deve guardare allo specchio ogni giorno anche soltanto per trovarsi il naso.”

      “A parte le obiezioni di tipo pratico, Jess,” disse Filmore disperato, “è tutta l’idea che è immorale. Un funzionario di Governo non dovrebbe fare questo tipo di cose.”

      “Questo non è assolutamente rilevante. Quando ci sono in gioco delle vite umane, la morale non conta.”

      Filmore si alzò. “Jess, se non posso convincerti con le parole a desistere da questa idea folle, troverò qualcuno che lo faccia per me.”

      “Non vorrai mica fare la spiata a un amico, vero?” chiese Hawkins, ferito.

      “E’ per il tuo bene, Jess.” Si avviò alla porta.

      “Che peccato per te e Sylvia,” disse sottovoce Hawkins.

      Filmore si fermò. “Cioè cosa, di me e Sylvia?”

      “Mandare a monte un matrimonio tanto riuscito dopo tredici anni insieme…”

      “Io e Sylvia siamo felicemente sposati. Non abbiamo nessuna intenzione di rompere.”

      “Vuoi dire che ancora non le hai detto di Gloria?”

      Filmore impallidì lievemente. “Lo sai che Gloria è stata soltanto un’avventura momentanea, Jess. Non oseresti…—”

      “Fare la spiata a un amico? Ma certo che no, Bill. Solo che ho questa brutta abitudine di cacciar fuori la frase sbagliata al momento sbagliato. Ma ammesso e non concesso, non pensi che dovremmo sederci a discutere della cosa un po’ più a lungo?”

       ***

      Mentre la donna si rivestiva Wilbur Starling le chiese “Babette, posso parlarti un attimo?”

      Babette guardò l’orologio. “Dovrà pagare altra ora” lo avvisò.

      “Hai la mentalità troppo ristretta” rispose Starling. “Hai tutta la vita davanti! Invece di preoccuparti della prossima ora, dovresti pensare a tutte le ore che hai trascurato.”

      “Vi prego! Sufficiente prenderle una alla volta.”

      “Non vorresti la sicurezza per la vecchiaia, una bella casa…—”

      “Mon Dieu, altra proposta di matrimonio!”

      “No, no, Babette zuccherino, non capisci… Vedi, io rappresento il Governo degli Stati Uniti…—”

      “Conosco molto bene il vostro console” disse lei per aiutarlo.

      “Non volevo dir questo. Il mio Governo vorrebbe pagarti per fornire dei servizi in una circostanza particolare.”

      “Cosa devo fare?”

      Il volto di Starling arrossì leggermente. “Oh, beh, la stessa cosa che fai ora, però nello spazio.”

      “Spazio?”

      “Sì, sì hai capito. Satelliti attorno alla Terra, Shepard, Glenn, Hammond.” Fece dei piccolo movimenti circolari con le dita.

      “Oh, oui,” disse Babette, afferrando improvvisamente. “Come Ah-OK.”

      “Sì,” sussurrò Starling. “Ah-OK e roba del genere. Lo faresti?”

      “Non.”

      “Perché no, Babette?”

      “E’ troppo… troppo pericoloso. Non desidero perdere la vita andando nello… spazio.”

      “Il mio Governo intende pagarti…” fece un rapido calcolo mentale “…cinque volte la tua tariffa normale. Ci saranno altre undici ragazze con te, non sarai sola. Dovrai soltanto lavorare due o tre ore al giorno. E oggigiorno non ci sono più pericoli. Molte donne sono andate nello spazio e sono tornate sane e salve; sembra che le condizioni nello spazio esterno siano molto rilassanti. E quando andrai in pensione ti forniremo persino una casa e un fondo pensione, così potrai trascorrere i tuoi ultimi anni in modo confortevole.”

      “E tutto questo proprio per me?”

      “Solo per te.”

      Babette inghiottì e chiuse gli occhi. “E perché allora ho sempre avuto l’impressione che gli americani fossero…come dite voi? Puritani?”

       ***

      Sen. McDermott: E lei afferma di aver ingaggiato

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