La Bugia Perfetta. Блейк Пирс
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PRIMA CHE FUGGA (Libro #11)
PRIMA CHE INVIDI (Libro #12)
I MISTERI DI AVERY BLACK
UNA RAGIONE PER UCCIDERE (Libro #1)
UNA RAGIONE PER SCAPPARE (Libro #2)
UNA RAGIONE PER NASCONDERSI (Libro #3)
UNA RAGIONE PER TEMERE (Libro #4)
UNA RAGIONE PER SALVARSI (Libro #5)
UNA RAGIONE PER MORIRE (Libro #6)
I MISTERI DI KERI LOCKE
TRACCE DI MORTE (Libro #1)
TRACCE DI OMICIDIO (Libro #2)
TRACCE DI PECCATO (Libro #3)
TRACCE DI CRIMINE (Libro #4)
TRACCE DI SPERANZA (Libro #5)
INDICE
CAPITOLO UNO
Jessie l’aveva quasi preso.
Il sospettato si trovava dieci metri davanti a lei. Entrambi stavano correndo sulla sabbia, che era sorprendentemente fredda sotto ai piedi scalzi. La spiaggia era vuota e Jessie si chiedeva quando sarebbero arrivati i rinforzi. Il sospettato era più grande di lei e se si fosse girato, lei avrebbe dovuto sparargli per mantenere il vantaggio su di lui. Se possibile, voleva evitare di arrivare a tanto.
All’improvviso, quando l’uomo si trovava veramente a distanza di un braccio da lei, parve collassare a terra. Ma poi Jessie si rese conto che stava effettivamente affondando nella sabbia. Nel giro di un secondo, era scomparso del tutto sottoterra, davanti a suoi occhi.
Jessie ebbe appena il tempo di capire che l’uomo era stato inghiottito da una dolina sulla spiaggia, prima di sentire che la sabbia iniziava a risucchiare anche lei. Cercò di aggrapparsi a qualcosa per evitare di cadere nel buco, ma non c’era nient’altro che sabbia. Lo stesso Jessie vi si strinse, mentre pian piano scompariva sotto alla duna.
Quando riprese conoscenza, si accorse di essere all’interno di quella che sembrava una caverna marina. Non aveva ricordi di come avesse fatto ad arrivare lì. Vide che il sospettato che prima stava inseguendo era ora sdraiato prono a terra a pochi metri da lei. Era immobile, probabilmente privo di conoscenza.
Guardandosi attorno, Jessie cercò di orientarsi e capire meglio dove si trovasse. Fu solo allora che si rese conto che si trovava in piedi con le braccia legate sopra alla testa. Aveva i polsi legati con una fune che pendeva dal soffitto della caverna. La corda era così tesa che le punte dei suoi piedi toccavano appena il terreno sotto di sé.
Quando le si schiarirono le idee, un’orripilante consapevolezza la pervase: si era già trovata in quella posizione. Questo era lo stesso identico scenario che aveva vissuto due mesi prima, quando suo padre, il brutale serial killer Xander Thurman, l’aveva catturata e torturata prima che lei riuscisse a ucciderlo.