Ti Presento Francesca. Loretta Candelaresi

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Ti Presento Francesca - Loretta Candelaresi

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style="font-size:15px;">      Unico inconveniente, l'anno scolastico stranamente per la prima media, iniziava venerdì 9 settembre.

      Me lo ricordo bene, perché siamo stati costretti a tornare prima del week end, appositamente per questo motivo.

      Ci eravamo concessi 4 giorni di vacanza sul Monte Conero proprio dal 4 settembre. La prima parentesi da coniugi dopo tanti anni.

      “Cominciamo bene pensai” ed invece valeva la pena.

      La scuola era bellissima, appena ripitturata e rinnovata.

      I professori sembravano alquanto socievoli e pieni di buone intenzioni.

      Quella mattina ho visto, per la prima volta sul viso di Francesca, un velo di preoccupazione.

      Ma poco dopo appena arrivati nella grande hall della scuola all'improvviso vedo che si illumina, e corre incontro ad una ragazza bionda. Le salta letteralmente al collo .

      Lei si chiama Flavia, abita a Rocca di Papa, ma loro si erano già incontrate in palestra a Frascati l'anno precedente.

      Da lì la scintilla, Francesca acquista fiducia e sembra ambientarsi bene.

      Scopriremo poi che la parentesi dei tre anni di scuole medie, segneranno completamente il cambiamento di Francesca ed anche della nostra famiglia.

      La classe di Francesca è la 1^ D ed è proprio quella che svolge il programma per l'orario prolungato.

      A loro sarà data la possibilità di approfondire, insieme alla professoressa di Italiano, oltre alla letteratura, temi come il cinema ed il teatro.

      Le escursioni in tali ambiti saranno frequenti e piene di interesse. Un vero laboratorio di creatività.

      Tenere accesso l'interesse dei ragazzi a tutti i livelli. Questa è la mission della scuola.

      Perfetta direi oltre la più rosea aspettativa.

      Tra i professori con cui Francesca instaura una perfetta sintonia c'è la professoressa di disegno, che è molto comunicativa e sollecita i ragazzi chiedendo di esprimersi con la creatività sui più svariati temi

      Francesca come è noto è molto curata nell'attività grafico -pittorica e la sua professoressa lo apprezza molto E' di questa epoca e precisamente dell'ottobre 2005 uno dei suoi disegni più belli dal titolo emblematico “l'albero della fantasia e della musica” un manifesto per le promesse del suo futuro.

      Se ripenso a quel periodo ricordo solo l'orgoglio la mattina, quando accompagnavo i ragazzi a scuola entrambi a Grottaferrata- Gabriele al liceo Touschek Francesca alla scuola media Zampieri.

      C'era una atmosfera di entusiasmo quando li lasciavo la mattina , l'entusiasmo di chi si appresta a vivere una giornata interessante, con l'attenzione a mille e soprattutto una grande aspettativa per ciò che riguarda i rapporti umani.

      Da entrambe le parti alunni e professori.

      Mi sentivo orgogliosa, avevo scelto proprio la scuola migliore, e riuscivo con un orario ridotto comunque a seguirli in tutto.

      Facevo varie acrobazie ma ci riuscivo. Dopo anni di problemi al lavoro, mi ero ritagliata anche un ruolo importante in ambito amministrativo.

      Ricordo che pensavo – adesso mi riprendo tutto! Questo è il mio momento vincente.

      E sì, in quegli anni quando sei genitore di due bambini piccoli, sei sotto ricatto. Ma ora cominciavano a crescere e ci riempivano di soddisfazioni.

      Obiettivi economici pressanti finalmente cominciavano a scemare. Mi sentivo ancora abbastanza giovane e agguerrita per ritagliarmi un ruolo importante, finalmente, come

      In quel periodo l'attenzione è volta ad organizzare tutto . Ad ottimizzare i tempi, lavoro, casa, figli.

      In effetti però non riuscivo a godermi veramente la mia famiglia, ma questo è il prezzo da pagare.

      Questa cosa riesco a capirla solo oggi. Un giorno un po' stanca, forse nervosa, ricordo mi sono sentita dire da mio marito “Sei sempre inquieta, sul tuo viso sempre tensione, proprio non hai capito niente, e pensare che i nostri figli non ci hanno mai dato problemi!

      Tu non sai neanche quello che vuol dire figli che ti danno problemi!”

      Sul mio viso credo si sia fatto buio – gli ho risposto infuriata “Perché mai dovrebbero darcene!”

      Ero così, graniticamente, ottusamente, sicura di quello che avevo, perché mai avrei dovuto dubitarne?

      In fondo avevo lottato sempre duramente, naturalmente insieme a mio marito, per difendere la mia famiglia ed il lavoro .

      In fondo ce lo meritavamo di non avere altri problemi!

*******

      Nella mia mente vedevo solo l'incessante tentativo di arrivare dappertutto e di dare ai nostri figli quello di cui avevano bisogno.

      Dal mio modo di vedere questi erano già abbastanza come problemi.

      Il fatto di non aver mai potuto mollare un attimo, da quando erano venuti al mondo, mi sembrava già abbastanza, come difficoltà da affrontare.

      E il fatto di esserci in qualche modo riusciti, senza l'aiuto di nessuno, rendeva noi, e i nostri figli, sicuramente speciali.

      Rimasi mortificata da quell'osservazione, ma granitica e ottusa, continuai a pensarla a modo mio e andai dritta per la mia strada.

      

      Per ora mia cara ti saluto perché il prossimo capitolo sarà ricchissimo.

      E dovrai essere molto attenta e concentrata.

      Aspetto tue notizie affettuosamente Loretta

      ti voglio bene!

      CAPITOLO 4

      Cara Alessandra, volevo ringraziarti per la pazienza e la discrezione, sai è terapeutico potersi esprimere liberamente e dilungarsi anche nei particolari, sapendo che chi ti ascolta lo fa con affetto e dedizione.

      Attendo con impazienza il momento per riabbracciarti, per ora mettiti seduta e ascoltami.

      Nell'autunno 2005 comincia lentamente come un vento sconquassatore, un turbinio, un vortice di avvenimenti a cui non sapevo dare spiegazione.

      Qualcosa che ti inquieta, ma che non sai bene cos'è.

      Durante i mesi precedenti, avevo avuto parecchi punti a mio favore, parecchie soddisfazioni, ma come per la teoria del piano inclinato, quando inizia la discesa non sai bene dove ti porta.

      Cominciai con un allarme medico, che riguardava la mia persona, fortunatamente rientrato all'inizio di novembre.

      Poi Gabriele, manifestava qualche inquietudine verso la scuola – il liceo -.

      Malintesi,

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