Ti Presento Francesca. Loretta Candelaresi
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ormai attendo questo appuntamento importante , con impazienza quasi come quando stai leggendo un romanzo e la storia ti prende così tanto, che non vuoi staccare gli occhi dal libro.
Dunque riprendiamo il racconto .
I viaggi sono un capitolo entusiasmante della storia della nostra famiglia; soprattutto se visti dall'angolazione di Francesca.
Costretta quasi come una nomade,
a crescere nella station wagon di papà Raffaele – lui che quasi come un canguro si porta il suo cucciolo sempre con sé – e la scarrozza da una parte all'altra della città.
Francesca acquisisce una familiarità con il mondo esterno.
In effetti dopo la scuola, c'è da accompagnare suo fratello Gabriele in palestra a scherma, e lei attende paziente di poter accedere anche lei ad uno sport.
Finché un giorno decide. “”Papà !“”, gli tira la giacca e gli fa capire che nella stessa palestra , esiste un corso di danza – “voglio fare la ballerina”.
Talmente eloquente e decisa, che papà Raffaele, in un baleno, si trova costretto ad iscriverla al corso di danza classica.
Io ne vengo a conoscenza , direttamente a cose fatte. Ma non sono meravigliata, sembra l'attività perfetta per una prima ballerina come lei, in fondo la sua maestra d'asilo mi aveva preparato già da tempo, lei è nata per calcare il palcoscenico.
Così i miei figli sono impegnati tutti e due in palestra. Finalmente la piccola Francesca ha capito la sua vocazione e comincia a muovere i suoi primi passi proprio con la danza classica.
Miriam, la sua insegnante di danza, ne è entusiasta, e la segue con pazienza e tenacia.
Durante gli anni in cui Gabriele svolge la sua attività di schermitore, siamo coinvolti in viaggi continui, in tutta Italia. E più volte all'anno.
Imperturbabile Francesca insieme a noi, affronta i frequenti spostamenti.
Normalmente la situazione è la seguente : valigia pronta in macchina dalla sera prima; mattinata rispettivamente a scuola per i figli e al lavoro per i genitori, poi si prelevavano i ragazzi dalle rispettive classi e si partiva nel primo pomeriggio da Roma.
La sera giunti a destinazione ci si preparava per fare il tifo per Gabriele.
In quegli anni abbiamo visitato tante città, Pesaro, Rimini, Lucca, Venezia, E' si Venezia! E viene un sospiro! Me la ricordo ancora lei incuriosita, svettare sul battello, ed osservare come se vedere una città sull'acqua fosse la cosa più normale del mondo.
Altrettanto naturale era stare ore e ore in una palestra affollatissima e tifare per suo fratello.
A Venezia quella volta eravamo rimasti fino a sera, ma decidemmo ugualmente di partire saremmo tornati a casa in nottata.
L'incoscienza e la presunzione della gioventù. Ti senti sempre all'altezza della situazione, inarrestabile.
E invece quella notte il ritorno fu particolarmente accidentato. Da Venezia a Bologna tutto liscio: ai bambini un bel panino e una bevanda e la speranza di tirare dritto fino a Roma mentre loro dormono sonni tranquilli.
Invece nei pressi di Firenze la macchina si arresta. Come un mulo che si impunta non c'è nulla da fare. Abbiamo deciso di chiamare i soccorsi, far aggiustare l'auto e ripartire dopo la riparazione. Incredibile ma vero. Così è successo. Nonostante gli sballottamenti i bambini hanno continuato a dormire in macchina. Senza mai svegliarsi fino al nostro ritorno a casa alle h.03,00 di notte.
Data la predisposizione di tutta la famiglia per i viaggi, è capitato diverse volte, che alla fine della scuola, per il compleanno di Francesca il 20 giugno, siamo partiti direttamente per le vacanze.
E così abbiamo festeggiato in Calabria, con i bambini che abbiamo trovato nella località di villeggiatura. Come se fosse la cosa più naturale del mondo, spegnere le candeline in compagnia di perfetti estranei, ma lei divertita dispensava allegria e sorrisi.
Francesca è una bambina che ama la socialità e la libertà.
Queste due caratteristiche le coniuga perfettamente in ogni ambiente, ma anche e soprattutto a casa.
Per niente intimidita, dal fatto di dover trascorrere la maggior parte del tempo in compagnia del padre e del fratello, dosa le sue energie, la sua curiosità, la sua intraprendenza, facendo in piccolo tutto ciò che loro fanno, e non tirandosi assolutamente mai indietro.
Non è raro vederla cimentarsi a impastare gli gnocchi insieme a suo padre, o ruotare il mestolo nel tino per far fermentare il vino.
Per niente intimorita la vedi giocare insieme ai gatti o cercare di cavalcare il cane.
Anche di fronte alle abbondanti nevicate, tenendosi alla mano del fratello non desiste per poter giocare a palle di neve.
Costretta a volte dalle situazioni a giocare più con le macchinette, che con le bambole, guarda a volte infastidita ma incuriosita suo fratello che intende cimentarsi a fare il cuoco , rovistando tra i suoi giochi di piccole stoviglie e piattini.
Consapevole del carisma dei più grandi, preferisce affidarcisi, piuttosto che contraddirli.
E' così che guarda a suo fratello Gabriele. Lo vede autorevole, a modo suo, conviene cercare di andarci d'accordo, piuttosto che contrastarlo. In fondo sa che quando sono insieme lui fa sempre del tutto per difenderla e proteggerla.
Francesca crescendo sviluppa anche molta autonomia.
E una perfetta organizzatrice, capisce subito che dovrà crearsi un suo spazio, delle amicizie autonome, non legarsi troppo a nessuno delle figure familiari .
E ben chiaro nella sua mente che non può e soprattutto – non vuole, né vorrà mai- dipendere da qualcuno.
Ogni sua relazione familiare, avrà questa impronta, amore tanto per tutti, affetto grande, ma a nessuno sarà permesso di soffocarla, né tanto meno influenzarla.
L'apporto degli altri, sarà perciò strumentale, i suoi sentimenti saranno diluiti e distribuiti su più persone, per ognuna di loro, e .
Alla vigilia del suo ingresso alle scuole elementari, dopo una bella e lunga parentesi di asilo, Francesca appare curiosa di immergersi, in questa nuova esperienza.
La sua maestra dell'asilo nel congedarsi, quasi con le lacrime agli occhi, mi ha detto: “Peccato se ne va la più affidabile, la più amorosa di tutte, la mia “segretaria” preferita.”
Quando alla fine di ogni anno scolastico si svolge la recita a scuola, Francesca è contesa tra i due contesti. La scuola e la palestra.
Giugno che è anche il suo mese di nascita.
Giugno la travolge sempre di fatica, ma lei imperturbabile porta a compimento con profitto entrambi i saggi ed è raggiante.
Sul palcoscenico del teatro col suo tutù rosa, senza alcuna vanità, ma con grazia e decisione porta a termine le figure che Miriam le ha insegnato con tanta pazienza ed i risultati sono eccellenti.
Alla