Ti Presento Francesca. Loretta Candelaresi
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A 35 anni sei una mamma un po' più timorosa. Nelle lunghe giornate passate a letto, mentre leggevo o lavoravo a maglia, mi trovavo spesso il viso bagnato di lacrime.
E più volevo distrarmi e più mi ritrovavo preoccupata, sola, coi miei pensieri.
La malinconia per mia madre che non poteva proteggermi . Arrivata agli otto mesi, mi consigliarono di avvicinarmi all'ospedale Sant'Eugenio perché potevo partorire in anticipo. Così mi recai a casa di mia suocera. Il 19 giugno è il suo compleanno- e il 20 giugno è nata Francesca.
Gioia pura, mi sentivo come se avessi fatto un giro sull'otto volante, la guardavo quella creaturina piccola, ma dolcissima. Ricordo ancora la sensazione mentre andavamo via dall'ospedale, mi sono girata e, sul sedile posteriore la culla, con lei dentro, un batuffolo rosa, mi sentivo esplodere dalla gioia.
I mesi successivi avevo ripreso a cantare, mi sentivo serena. Mi portavo la mia creatura a passeggio con la carrozzina in mezzo ai viali alberati.
Mi sembrava di essere piena di armonia e letizia.
Anche bambina piccola, Francesca aveva sempre quell'aria paffuta e tranquilla, sempre di buon umore, sempre pronta dovunque volessimo andare e a qualsiasi ora.
Sempre quel sorriso stampato sulla faccia che a guardarla ti tranquillizzavi.
Qualunque cosa ti facesse essere di cattivo umore bastava tuffarti nei suoi occhi splendenti e ti faceva cambiare atteggiamento.
Incredula, forse, dei continui passaggi di consegna tra me e il padre, quando ci alternavamo con i turni di lavoro; qualche volta sotto lo sguardo vigile e severo di suo fratello – lei emanava fiducia a piene mani.
A un anno e mezzo, a malincuore ci apprestammo a mandarla all'asilo nido.
Mi immaginavo pianti o quanto meno contrarietà, da parte di una bimba così piccola: pensi di vedertela attaccare ai vestiti, intimorita e invece lei ti sorprende ancora una volta.
Con la manina saluta e si avvia verso le assistenti con assoluta serenità.
Meravigliata, ma contenta, mi chiedevo come avevamo fatto a meritarci questo premio!
Chiedevo continuamente, quando la accompagnavo la mattina, ma l'assistente mi rassicurava, ““Signora stia tranquilla si tratta di una bambina dolcissima, ma determinata,
Un paio d'anni più tardi si comincia con l'asilo, è impressionante la sua predisposizione a stare con gli altri bambini.
Vive la scuola come una festa continua. La mattina è la prima ad alzarsi già con il suo zainetto a tracollo con la merenda, vuole solo uscire e andare a scuola.
Anche nel prosieguo degli anni svilupperà un rapporto fortissimo e cordiale con i bidelli della scuola. Essendo sempre lei la prima ad arrivare, stabilisce con loro, una vera alleanza. Loro alle 7,30 dopo il caffè aspettano Francesca e il suo entusiasmo.
Abbiamo rivisto di recente il video girato durante una recita a scuola , alla fine dell'anno di asilo. Lei esilerante, non riesce a trattenere la sua gioia, non riesce a stare ferma. Mascherata da negretta, tutto il suo viso annerito dal trucco, mette ancora più in risalto il suo sorriso.
Aderisce alle richieste delle maestre di stare ferma durante le pause, ma seguendo poi tutte le coreografie già stabilite dai balletti.
Ad un certo punto, quando arriva il turno del balletto del re leone, (il suo cartone animato preferito), è inarrestabile. Come un fuoco d'artificio saltella, balla, canta.
E tu ti chiedi come può una bambina così piccola , esprimere così forte la gioia, l'impeto e la serenità.
Una delle sue maestre alla fine della recita mi disse:
Francesca bambina, cresce in perfetta simbiosi con le esigenze della sua famiglia.
Abituata ad essere flessuosa sempre con una capacità di adattamento e di familiarità con gli altri, ci consente piena libertà.
Tu non c'eri , quando Gerhard nel 1998 ci ha invitato al suo matrimonio a Vienna.
Ma tuo figlio Robert, tuo fratello Andrea e sua moglie Eva, hanno vissuto questa esperienza con noi . Francesca è stata la più vezzeggiata durante il matrimonio.
Lei aveva appena compiuto 4 anni.
Ebbene con tutta serenità in 3-4 giorni abbiamo fatto il viaggio in aereo fino a Budapest, poi in macchina, con Erik altri 200 km fino a Vienna.
Poi il soggiorno in un appartamento a noi sconosciuto, in centro città, dove lo sposo ci ha ospitato. Lei si è comportata come se quella fosse stata da sempre casa sua.
Tutte le persone straniere che intorno a noi parlavano in tedesco. Eppure lei con assoluta naturalezza ha socializzato con tutti e si è divertita tantissimo.
Ed il giorno dopo il matrimonio stesso viaggio al ritorno da Vienna in macchina fino a Budapest e poi nuovamente in aereo Budapest -Roma.
Nessuna traccia di paura o di estraneità. Abbiamo avuto l'occasione in quei giorni di visitare un meraviglioso parco dei dinosauri vicino all'hinterland viennese.
Ebbene vestita in pantaloni bianchi e gilet a righe bianche e celesti, immancabili scarpe da ginnastica, cerchietto rosso e lunghi riccioli indomiti che scendono sulle spalle- Francesca – ridacchiando si fa ritrarre in una foto sotto le gambe di un enorme dinosauro, ironica, irriverente, divertita , fuori da qualsiasi stereotipo. Unica!
Ti invierò le foto di questo breve viaggio nella tua città, così potrai renderti conto del suo modo di essere e della nostra meraviglia di starle accanto mentre cresce .
Ed ora prima di congedarmi
Ti prego di non meravigliarti se ho cominciato il racconto da così lontano, ma è necessario che attraverso questi spot , immagini, racconti, tu viva l'atmosfera che noi abbiamo respirato con lei, sempre .
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Non posso spiegarti ancora perché, te lo rivelerò alla fine della storia.
Un bacio per ora ti voglio bene Loretta
“”Ciao bella, come stai volevo confessarti che è emozionante entrare piano piano in punta di piedi nella tua vita , recuperando tutti questi anni in cui siamo state un po' lontane, Ti ascolterò col cuore aperto .
Intanto ti racconto le ultime novità …..........................................................
CAPITOLO 2