Ti Presento Francesca. Loretta Candelaresi

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Ti Presento Francesca - Loretta Candelaresi

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mancano ancora le solite ritardatarie! Scherzo Sabrina, Antonella r., e Nicoletta insieme a Tiziana formano un altro quartetto infallibile, resistente al passare del tempo.

      Loro arrivano più tardi, ma hanno dalla loro il fatto di dover traversare la città. E poi Nicoletta che lavora nel turismo, eccellente guida, trafelata si scusa per aver fatto aspettare le altre.

      Incredibile, lei ancora ha le fattezze della ragazza, stenti quasi a credere che su di lei non si possono proprio contare gli anni che sono passati.

      La fatidica Tiziana la nostra “”Titti”” si occupa di cinema è frizzante ed allegra e ci riempie di aneddoti, e Sabrina che invece era la nostra maschiaccia vestita in jeans e polacchette oggi appare più pacata, femminile morbida.

      Ci sediamo finalmente siamo tutte, abbiamo deciso che per goderci la compagnia ogni tanto ci cambiamo di posto tra una portata e l'altra. Mi porto dietro Floriana durante questi scambi di posto così per socializzare meglio. Lei è meravigliata dell'accoglienza generosa di tutte loro. E dice incredula che siamo proprio una bella compagnia.

      Quando mi siedo a capotavola incontro Orietta, che bella donna è diventata, regale semplice di una umanità che spicca. Mi racconta con che lavora al Comune e si occupa dell'ufficio cerimoniale, è orgogliosa dei suoi impegni di carriera, ma rimane umile allo stesso tempo e mi circonda anche lei di un abbraccio forte.

      Vicina di posto in questo momento è Simonetta insieme a Diana. La seconda dopo lo choc del caschetto nero tramutato in biondo, si fa riconoscere grazie alla sua verve e dinamicità pronta a immortalare con la macchinetta fotografica ogni momento.

      Simonetta invece mantiene la sua eleganza e autorevolezza implicita quasi un tono sopra gli altri. E' cambiata sicuramente, ma quando parla, sembra quasi sentirla snocciolare nozioni di cultura, come quando era interrogata a scuola.

      Proprio lei, l'amica del cuore di Alessandra, ci annuncia che le ha parlato al telefono e che lei si scusa ma non è proprio riuscita a muoversi da Vienna per impegni di lavoro e di famiglia.

      Promette comunque di venirci a trovare prossimamente. Angela decide di chiamarla e facciamo tutte un giro per salutarla e trasmetterle un video di quei momenti così speciali

      La serata volge al termine e Floriana si scatena con la macchinetta fotografica, domani avrete tutte le immagini che immortalano una serata così' speciale. Così tra risate e promesse di rincontrarci di salutiamo tutte ed io e Floriana salutiamo per prime l'intera compagnia.

      La serata mi ha trasmesso un po' di serenità, essere avvolta in quel chiacchierare tranquillo, mi ha regalato un po’ di normalità . Ringrazio Angela che è riuscita a trascinarmi e immergermi in un' atmosfera di sano cameratismo e Floriana che da mesi non mi fa mancare mai la sua compagnia e presenza .

      L'unica pecca della cena è la mancanza di Alessandra.

*********

      Alessandra, lei che con me ha vissuto l'esperienza di studio a Vienna, dopo il diploma, lei che per lungo tempo ha condiviso le emozioni più profonde. Lei che mi ha fatto conoscere il “.

      Lei che insieme a me si è misurata con le paure e il coraggio di crescere. Poi ad un tratto la divisione dei nostri destini avvenute nel tempo .

      Il mio ritorno a Roma e il suo stabilirsi a Vienna.

      Per tanti anni siamo rimaste legate come sorelle pur abitando in posti così distanti.

      Quel rapporto di profondità, che resiste, anche quando magari a causa degli impegni di mamma, moglie, e lavoratrice non riesci a scriverti o ad incontrarti per mesi.

      Tu sai che l'altra, seppur lontana, sa esattamente quello che provi, quello di cui hai bisogno.

      Tu sai che lei c'è sempre e comunque.

      Poi ancora altre prove ci segnano e creano fratture fino a separarci.

      C'è un periodo di crisi in cui Alessandra non riesce più a rapportarsi bene con gli altri si chiude in se stessa, alza una cortina. Provvidenziale in quegli anni il rapporto e il contatto che la mamma di Alessandra stabilisce con me.

      Lei vive a Vienna con la figlia e tiene in contatto me con sua figlia attraverso le sue telefonate.

      Severina -questo è il suo nome- chiede di raccontarle come procede la mia vita mi trasmette la sua vicinanza e mi dice di scusare Alessandra, che in questo momento non sembra neanche lei. Mi dice che comunque sono sempre un'amica importante per Alessandra e che lei provvederà a farle sentire il mio affetto.

      La mamma della mia amica, mi chiama un giorno da Vienna e mi tiene mezz'ora al telefono. Mi dice che ha voglia di parlare finalmente in italiano e che vuol avere notizie di me, della mia famiglia. Ha saputo che sono diventata mamma da poco (è nata mia figlia Francesca) e vuole conoscere tutti i particolari.

      Alla fine della telefonata mi sorprende con una frase. “Mi dice stai tranquilla-riferita a mia madre, che lei ha conosciuto, e che è venuta a mancare qualche anno prima-”” Mi dice stai tranquilla che sei stata una brava figlia e sarai una buona madre!””

      

      Nella speranza un giorno, di risentire direttamente Alessandra, prendere il telefono e chiamarmi, ho continuato a serbare un affetto immenso per la sua mamma.

      Per un lungo periodo non ho sentito più né l'una né l'altra, finché un giorno, vedendo un film, ho provato un desiderio struggente di ricontattarle entrambe.

      Nel film si narrava la storia di una squadra di pallacanestro, delle campionesse che dopo varie vicissitudini, si rincontrano quando sono ormai donne mature.

      Quel sentimento struggente suscitato dal film, come un pugno nello stomaco, in qualche modo mi ha allarmato.

      Ho provato a contattare Severina ma senza successo. Fino a che alla fine ho trovato il coraggio per chiamare Alessandra.

      Emozionante risentire la sua voce, ma percepivo anche una grande tristezza interiore. ”Mia madre mi dice non avrà molto tempo da vivere, anche se lei si dimostra molto forte come sempre, questa è la verità””

      Turbata le rimango vicino col cuore e le faccio sentire tutta la mia amicizia.

      Sua madre è riuscita a riavvicinarci come sempre.

      Quando ci siamo rincontrate faccia a faccia per la prima volta lei si è scusata per il lungo silenzio ed io l'ho riabbracciata forte.

      Ricominciamo ci siamo dette.

****

      La cena ci ha lasciato la nostalgia dell'incontro mancato con Alessandra , ma ci consola la promessa che lei ci ha fatto di venirci a trovare presto.

      La mattina dopo sulla mia e-mail trovo questo commento da parte di Alessandra:

      “”Ho visto tutte le foto scattate ieri sera, sei sempre forte come una quercia.

      Solo ho percepito un velo nel tuo sguardo.......

      Ma

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