L'Angelo Dalle Ali Nere. Amy Blankenship
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Kyou si voltò verso la porta, percependo al presenza di Kyoko, ma la sua espressione strana lo fece scattare. Si precipitò e la afferrò prima che cadesse a terra. Percependo qualcosa di indesiderato che la toccava oltre a lui, ringhiò in tono di avvertimento, disperdendo il potere soprannaturale che la circondava.
Darious si allontanò da Kyoko in preda alla rabbia proprio mentre un tuono scuoteva le finestre. Kyou restrinse lo sguardo mentre la prendeva possessivamente tra le braccia e la adagiò delicatamente sul divano, con tutti che guardavano. Fecero per avvicinarsi ma lui alzò una mano, ordinando loro di restare dov’erano.
Darious si ritirò e aprì gli occhi, guardando verso l’ultimo piano dell’edificio. Poteva ancora sentire il calore dell’anima della ragazza ed era la prima volta che accadeva da quando aveva memoria. Era passato molto tempo anche da quando era stato respinto dal potere di qualcun altro.
Sorrise freddamente mentre svaniva. Il punto asciutto sul marciapiede divenne più scuro quando scoppiò un acquazzone.
Capitolo 2 “Miti pericolosi”
L’udito di Kyoko tornò prima ancora che aprisse gli occhi. Quando sentì Shinbe dire che doveva essere incinta, spalancò gli occhi e lo guardò storto.
«Io...» fu subito interrotta da Toya, che la prese tra le braccia e la strinse forte.
«Non farlo mai più! Mi hai fatto quasi venire un infarto.». La tenne stretta finché non si ricordò che gli altri li stavano guardando. Gli venne un tic alla mascella, sapendo che cosa sarebbe successo.
«Oh, che dolce.» Kamui sogghignò, «Toya è innamorato di Kyoko. Non ne avevo idea.»
Toya la lasciò andare così in fretta che lei ricadde sul bracciolo del divano. «Avrai idea del mio pugno in faccia se non stai zitto, idiota.» ringhiò, ma la sua espressione si addolcì di nuovo quando fece un passo indietro e guardò Kyoko che si metteva a sedere. «Quello che intendevo dire era... che stai cercando di fare, farmi venire un infarto vero dopo ieri sera?»
«Se continui, lo farò.» disse Kyoko con un sorrisetto, «E poi mi nasconderò nella stanza di Kyou.»
«E perché proprio lì?» le chiese Toya, provando una gelosia fulminante.
Kyoko sospirò e si scostò una ciocca di capelli dagli occhi. Toya era intelligente ma a volte, se non fosse per il suo aspetto, sembrava proprio un bambino di cinque anni.
«Perché Kyou ha difese a prova di nerd sulla sua porta.» disse Kamui senza distogliere lo sguardo dal suo nuovo portatile, che teneva a debita distanza da suo fratello.
Toya ringhiò e si voltò per affrontare il più giovane del gruppo. «Continua pure, così ti mando in tilt tutto il sistema informatico.»
«Detto da chi non sa nemmeno dov’è il tasto “Invio” sulla tastiera.» ribatté Kamui con un sopracciglio alzato, «Mi sorprende perfino che tu sappia dov’è il tasto di accensione di un monitor.»
Toya si chinò su di lui, «Non intendevo virtualmente.». Le sue labbra accennarono un sorriso malvagio quando Kamui strinse forte il portatile a sé.
«Smettetela!» esclamò Kyou, con un tono che faceva eco alla sua autorità. «Sedetevi tutti. Kyoko, tu puoi rimanere sul divano se vuoi, e no, Toya... non puoi stare seduto lì.». Guardò suo fratello con irritazione.
Toya iniziò a farfugliare di bastoni e microchip su per il sedere prima di sprofondare nella sedia di Kyou. Kyou lo fissò con la sua famosa espressione impassibile. Quando si sentì tirare la mano si voltò verso Kyoko, che spostò i piedi per farlo sedere dall’altro lato del divano.
Kotaro e Yohji ridacchiarono quando Kyou accettò l’invito e si sedette, appoggiando i piedi di Kyoko sulle proprie gambe.
«Come tutti ben sapete, oggi è Halloween.» iniziò Kyou.
«Bah!» mormorò Toya, cercando di non guardare i piedi di Kyoko che toccavano suo fratello.
«Ciò significa...» continuò Kyou fissando Toya, «... che stasera ci sarà un’attività maggiore. I rituali pagani procederanno come al solito e anche l’attività paranormale aumenterà. Resteremo in allerta per le prossime ventiquattr’ore. Considerando che i festeggiamenti dureranno più di una notte perché è sabato... credo che vi siate fatti un’idea a proposito.»
«Sì, sì, abbiamo capito.» esclamò Toya «Ooh, guardate, donne nude che corrono per strada, inseguite da un gruppo di lesbiche!»
«Dove?» chiese Shinbe ad alta voce, non avendo prestato molta attenzione da quando Suki era entrata.
Kyou si massaggiò la fronte mentre sentiva una leggera pressione in aumento. Lui e i suoi fratelli nascondevano bene i loro poteri al resto del mondo, ma a volte si chiedeva se non fossero regrediti un po’ troppo. Erano stati mandati lì per proteggere Kyoko a sua insaputa e liberare il mondo da tutti i demoni possibili. Aveva creato l’agenzia non appena aveva saputo del lavoro che lei aveva scelto.
Kotaro intervenne: «Il dipartimento di polizia ha assegnato la piazza principale alla mia squadra perché c’è troppo lavoro per gli agenti. Molti poliziotti saranno di turno perché l’anno scorso i festeggiamenti sono durati fino all’alba e molte persone sono scomparse quella notte.»
Kamui annuì, girando il suo portatile verso gli altri. «Ragazzi, c’è una strega in città.»
«Ecco un altro sapientone... stanotte sarà pieno di streghe.» sogghignò Yohji, «Alcune più sexy di altre.»
«Quelle streghe non risucchiano la forza vitale dei bambini, però.» Kamui indicò un elenco di nomi del reparto pediatrico dell’ospedale. «Tutti questi bambini sono in coma ed è successo tutto nell’ultima settimana. I dottori sono sconvolti perché erano tutti in giro dopo il tramonto e i test che hanno eseguito non mostrano lesioni. Non si svegliano e basta.»
Kyoko si accigliò mentre cercava di concentrarsi sulla riunione. Era difficile perché non riusciva a scrollarsi di dosso la strana sensazione che le era rimasta da quando aveva visto quell’uomo e aveva sentito come due braccia che la stringevano.
Scacciando il ricordo per un momento, si rattristò pensando a tutti quei bambini in ospedale. Una volta aveva letto che, quando una strega prende una parte della tua anima, si cade in un sonno profondo. E si diventa vittima degli incubi per sempre mentre la strega nutre la tua paura. E ora tutti quei bambini erano bloccati nei loro sogni, chiedendo di essere salvati?
«Non credo che un secchio d’acqua in testa funzionerà, ma voglio andare a caccia di questo essere così crudele. Come facciamo a riconoscere la strega se la vediamo? Qualcuno ne ha mai vista una? Non sono semplici umani che hanno fatto indigestione di magia?» Kyoko iniziò a fare domande mentre cercava di mettersi a sedere, ma Kyou le poggiò una mano sulle caviglie per impedirglielo.
Non la guardò, sperando che lei non si accorgesse che lo aveva fatto intenzionalmente. In quel momento eresse una barriera protettiva attorno a lei che era trattenuta solo dal suo tocco... e poi, non era ancora pronto a rinunciare a quel contatto.
Aveva sentito la potente aura che la circondava poco prima che svenisse. E anche se l’aveva scacciata... sentiva ancora la sua presenza. Era