Una visita preoccupante. Фиона Грейс

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Una visita preoccupante - Фиона Грейс Un giallo intimo e leggero di Lacey Doyle

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ci fate qui?” balbettò Lacey, mentre accarezzava i suoi riccioli rossicci.

      “Punti miglia,” disse Naomi, sollevando una valigia molto grossa e strapiena. Era vestita secondo la moda di quell’estate, con un vestito lungo colorato e un giacchino in jeans, il tutto completato da delicati gioielli in oro rosato. Lacey si sentì subito tesa per la mise casual che invece indossava lei: Naomi tendeva ad essere piuttosto critica in materia di aspetto.

      Accanto a Naomi c’era Shirley, la madre di Lacey, con un grosso borsone a motivo floreale, apparentemente pronta a scattare da un momento all’altro. Vedendola, Lacey si innervosì immediatamente.

      “Ho tirato su un sacco di miglia,” spiegò Shirley, spingendosi gli occhiali da sole in cima alla testa. “Frankie aveva una voglia matta di visitare la Scozia, quindi abbiamo pensato di venirti a trovare strada facendo.”

      Mentre quella cozza di Frankie si staccava da Lacey e iniziava a esplorare il negozio, lei aggrotto la fronte confusa. “Ma la Scozia è un paese del tutto diverso! Letteralmente a centinaia di chilometri in quella direzione.” Indicò fuori dalla finestra, dalla parte opposta dell’oceano.

      “Questo lo sappiamo,” ribatté Shirley, il tono subito offeso dall’insinuazione di Lacey. “Ma costava meno volare in Inghilterra per fare scalo che andare diretti lì.”

      “Siamo solo di passaggio,” aggiunse Naomi. “Siamo diretti a Edimburgo.”

      Lacey non poté che sentirsi sollevata che la loro visita fosse breve. “Quanto tempo avete di scalo, allora?” chiese.

      Shirley, che stava sbirciando uno scaffale di ceramiche, rispose distrattamente. “Cinque giorni.”

      “Giorni? Ore intendi,” la corresse.

      Shirley si voltò verso di lei. “No, cinque giorni,” disse con totale ovvietà.

      Tutta l’aria contenuta nei polmoni di Lacey uscì in un improvviso sbuffo. Quasi si strozzò per lo shock. Cinque giorni? CINQUE GIORNI? Che genere di scalo durava cinque giorni? Come li avrebbe intrattenuti? E il suo weekend lungo a Dover con Tom? La loro piccola fuga romantica cadeva proprio nel mezzo dell’imprevista visita della sua famiglia! Certo non poteva mollarli tutti lì, ora che avevano fatto tutta quella strada per venire a trovarla.

      “All’inizio non ne ero sicura,” disse Naomi, continuando la storia da dove Shirley l’aveva lasciata. “Dato che una deviazione di cinque giorni in una vacanza di dieci mi sembrava poco conveniente. Ma poi la mamma ha suggerito di venire qui e farti una sorpresa. Molto meglio che passare cinque giorni nell’hotel di un aeroporto!”

      Rise, ma Lacey non riuscì a fare neppure un sorriso. Per loro era meglio, sicuro, ma non lo era certo per lei! Tutto quello che avevano fatto era stato spostare l’inconveniente sulle sue spalle. E non avevano idea dell’impatto che avrebbe avuto la loro decisione.

      “Avreste dovuto chiamare, o controllare, o qualcosa del genere,” disse Lacey nel più totale panico. “Non ho avuto il tempo di preparare nulla.”

      “Cosa devi preparare?” chiese Shirley.

      “La mia casa,” disse lei rapidamente. Si stava in realtà riferendo ai preparativi emotivi di cui solitamente aveva bisogno prima di passare del tempo con la sua famiglia, ma certo non serviva che loro lo sapessero. “Dove vi metto? Ho solo una camera in più!”

      “Cavolo,” disse Naomi, distogliendo lo sguardo dallo scaffale pieno di statuine che stava oziosamente scrutando. “Possiamo prendere un hotel, se serve. Sul serio, pensavo che saresti stata più felice di vederci.”

      “Sono felice,” disse Lacey velocemente, anche se il suo tono carico di stress non suonava per niente convincente. “Sono solo stata presa alla sprovvista. È difficile farsi una ragione del fatto che siete tutti improvvisamente qui. Cinque minuti fa mi stavi mandando messaggi sul tempo e sulle montagne, e…”

      Si fermò vedendo sua sorella che sorrideva e ammiccava con le sopracciglia. Alla fine Lacey capì a cosa si stava realmente riferendo la sorella in quei messaggi. Stava alludendo al loro imminente arrivo! Ma lei era troppo concentrata sulla situazione con Chester in quel momento, e non se n’era per niente accorta.

      Lacey scoppiò a ridere e la bonarietà della situazione la aiutò finalmente a superare lo shock. Si avvicinò a sua madre e sua sorella e le abbracciò entrambe.

      “Benvenute!” esclamò, con l’ospitalità che probabilità si aspettavano da lei fin dall’inizio.

      “Questo è Chester?” chiese Frankie. Si era accucciato accanto a Boudicca e la stava accarezzando.

      “Chester è dal veterinario,” spiegò Lacey. “Quella è la cagnolina di Gina, Boudicca.”

      “Boudicca?” esclamò Frankie entusiasta, guardando Gina. “Come la regina guerriera celtica?”

      “Ma sì! Giusto!” esclamò Gina guardando il ragazzino con occhi stupiti. “Come fai a saperlo?”

      Frankie indicò i suoi ricci rossi e sorrise.

      “È ossessionato da chiunque abbia i capelli rossi,” spiegò Naomi, con il tono di una madre che è arrivata al limite della propria pazienza con le fissazioni del figlio. “Ha deciso di studiare e scoprire di più su qualsiasi personaggio storico con i capelli rossi.”

      “Ne conosco anche un sacco di britannici,” si vantò Frankie. “La regina Elisabetta I. Re Enrico VIII. Ron Weasley.”

      Lacey ridacchiò. “Non sono sicura che si possa contare Ron Weasley come personaggio storico,” iniziò a dire, ma il suono del campanello sopra alla porta richiamò la loro attenzione.

      Per un breve momento, Lacey fu felice della tregua fornitale da un cliente. Un paio di minuti di normalità le sarebbero stati utili per ricalibrare il cervello e digerire quella strana nuova realtà.

      Ma quando vide chi era stato annunciato dal tintinnio, il suo stomaco le sprofondò sotto ai piedi.

      Tom.

      Cosa ci fa qui?! pensò disperatamente Lacey, ancora una volta pervasa dal panico. Non era pronta a presentarlo a sua madre!

      Di questi giorni Tom era troppo occupato per passare a trovarla al lavoro. La stagione estiva portava tantissimi turisti a Wilfordshire, e dopo che la sua precedente assistente Lucia si era licenziata per lavorare al Lodge B&B, Tom sembrava non avere mai un secondo libero. Ma ora, nel peggiore dei momenti, era venuto a trovarla!

      “Giorno,” disse Tom entrando, tutto occhi luccicanti e sorriso malizioso.

      “Oooh,” disse Naomi sottovoce. L’espressione nei suoi occhi si era improvvisamente trasformata in quella di un predatore che punta lo sguardo sulla sua preda. “Salve, signor Meraviglia.”

      Ovviamente quella mangiatrice di uomini di sua sorella non poteva lasciarsi sfuggire una bellezza come Tom.

      Lui andò dritto verso Lacey e le schioccò un bacio sulla guancia. Lacey rimase impietrita, come a volersi preparare per un impatto.

      Naomi sgranò gli occhi. Shirley li socchiuse. Frankie fece una smorfia disgustata.

      “Bleah!” esclamò. “La zia Lacey ha un fidanzato.”

      Tom la guardò accigliandosi.

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