La Sua Omega Insolente. Kristen Strassel
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Читать онлайн книгу La Sua Omega Insolente - Kristen Strassel страница 3
«Se avessi intenzione di restare lì, forse ti lascerei fare. Ma oltrepassarle? Andare dove vivono gli umani?» Scosse la testa. «Non è sicuro. Non lo è mai stato, ma soprattutto non adesso. I mutanti ti daranno la caccia, perché per gli umani sarebbe fantastico catturare la sorella della Regina.» Rabbrividì, e lo stesso brivido percorse la mia schiena. «Quindi sì, posso ordinarti di restare qui. E se tu ti rifiutassi...»
Non aveva niente.
«Quale punizione credi di inventarti che sia peggiore di quello che abbiamo già passato?» Guardai verso la porta, per assicurarmi che il Re non ci avesse fatto una visita a sorpresa. Lo faceva spesso, molto spesso. Probabilmente intrufolarsi nella stanza della sua nuova sposa avrebbe dovuto essere romantico, ma io non ne sapevo molto di quelle robe da piccioncini. A me sembrava che ci stesse controllando.
«Se vieni scoperta, nessuno sa cosa ti succederà.» Zelene rabbrividì, forse per la testa le passavano la miriade di cose che mi sarebbero potute capitare. Stavano sicuramente passando per la mia, di testa. «Gli umani trattano già gli omega come topi da laboratorio. Se riescono a metterti le mani addosso...»
«Non credo che Dagger tornerà indietro con gli omega ancora in vita. Farà un accordo con gli umani per ottenere ciò che vuole, non ciò che è meglio per le Badlands. Non ci ha mai trattato come avrebbe dovuto. Ecco perché vado con lui.»
Fino a quando Adalai non lo aveva privato del suo titolo, esentandolo dai suoi doveri, Dagger era stato incaricato di sorvegliare le Badlands. Ma non ci aveva mai tenuti al sicuro. Per cinque anni si era assicurato che le nostre vite fossero un inferno in terra. Dopo ciò che era successo, aveva promesso che avrebbe voltato pagina e fatto la cosa giusta. Ci avrei creduto quando lo avessi visto. Quando tutti gli omega mancanti fossero stati al sicuro.
«No che non ci vai.»
«Me lo proibite, Vostra Maestà?» chiesi con tono di sfida.
«Devi fidarti di Dagger» rispose Zelene, e non avevo idea di come riuscisse a mantenere una faccia seria pronunciando quella frase. Quell’uomo era nostro nemico tanto quanto gli umani che catturavano gli omega e li trasformavano in lupi mutanti.
Non avrei lasciato che il peso della corona cambiasse mia sorella. Avrei fatto tutto il necessario per mantenerla fedele alle sue origini.
«Tu non credi che Dagger mi terrà al sicuro.»
Strinse le labbra e, per la prima volta da quando la corona era stata posta in cima alla sua testa, sembrò vulnerabile. Non debole. Nessun omega era debole. Soprattutto non la nostra Regina. Ma ogni tanto i nostri muri crollavano. Era impossibile tenerli sempre in piedi.
«No, non mi fido di lui» mi rispose. «Penso che farà tutto ciò che Adalai gli chiede per riavere il suo titolo, ma la cosa finisce lì. Ti vedrà come un problema, Tavia. E, ancora di più, come una rappresentazione di tutti i suoi fallimenti. Dagger non è riuscito a imporre la sua volontà sulle Badlands, soprattutto non su di noi. Per quanto ci abbia provato, non è riuscito a sottometterci. Si aspetterà che tu combatta da sola.»
«Ho combattuto per la mia vita ogni dannato giorno.» Da quando gli omega erano stati esiliati da Luxoria. Se Dagger pensava che mi sarei arresa facilmente, che avrei smesso di lottare solo perché mia sorella dormiva nel letto del Re, avrebbe dovuto ricredersi. «Sono pronta.»
Il sole iniziava a scivolare dietro le montagne. Per il mio cervello di omega significava che era ora di tornare nelle Badlands, perché, fino a poco tempo fa, era stato un reato farsi trovare entro i confini di Luxoria di sera, e le guardie avevano avuto carta bianca per risolvere quel problema come meglio avevano ritenuto opportuno. Alle nuove regole – o alla loro mancanza – era difficile abituarsi.
«Rielle arriverà presto. Chiedile cosa pensa del mio piano.» La nostra compagna di stanza lavorava negli alloggi privati del castello. Dalla notte in cui Zelene aveva fatto irruzione alla festa, la nostra vita era diventata un trambusto e non avevamo avuto molto tempo per parlare o per elaborare un piano. Ma forse gli Alfa avrebbero parlato delle loro strategie militari mentre lei si occupava delle faccende, pensando che non fosse abbastanza intelligente da capire cosa stavano pianificando.
Grosso errore.
«Sono sicura che ne sarà spaventata tanto quanto me. Ti farò sapere se le vengono in mente delle idee migliori» mi rispose Zelene sorridendo.
«Non è quello che voglio dire.» La baciai su una guancia prima di lasciarla per la notte. «Insisti perché ti dia delle informazioni. Sicuramente Dagger non mi dirà tutto, e io mi rifiuto di farmi cogliere impreparata.»
Gli occhi azzurri di Zelene erano enormi e sbarrati. «Per favore, ripensaci. Agli omega sei più d’aiuto da viva che da morta.»
Le parole d’addio di mia sorella mi perseguitarono mentre mi avventuravo per le strade di Luxoria. Lungo la via di casa non mi ero mai fermata in nessuno dei negozi, prima di quel momento, né mi ero mai concessa di indugiare davanti alle vetrine. Fino a poco tempo prima, a noi omega era vietato entrare nelle attività commerciali, a meno che non fossimo lì per fare affari per conto di un Alfa o un beta. Il divieto era stato revocato, ma io avrei speso i pochi soldi che avevo nei negozi delle Badlands.
Zelene temeva che Luxoria non fosse pronta ad accogliere un popolo unito, ma non aveva considerato i bisogni della sua gente. Noi non volevamo essere considerati al pari degli Alfa. Volevamo essere riconosciuti per quello che eravamo, ma senza essere ricoperti di vergogna e miseria.
Non c’erano più guardie a presidiare i cancelli. Adalai aveva detto che ci sarebbe stata una cerimonia per demolire i muri che separavano gli omega da Luxoria.
Forse mi stavo comportando da sciocca, insistendo per continuare a combattere. Mi guardavo le spalle da anni, assicurandomi che i miei amici rimanessero al sicuro, ma scendere in battaglia non era la stessa cosa. Dagger, che mi fidassi o meno di lui, era un soldato addestrato. Non mi aveva presa sul serio prima che mia sorella diventasse Regina, quando seguivo il vuoto protocollo che ci era stato imposto e andavo da lui con i problemi del villaggio. Mi diceva che ne era al corrente e mi congedava. Mi guardava a malapena.
Questa missione non sarebbe stata altro che un esercizio di frustrazione. E probabilmente quell’uomo non avrebbe perso il sonno se fossi stata catturata. Per lui ero una spina nel fianco da troppo tempo.
«Lady Tavia!» mi chiamò una voce familiare, seguita da passi pesanti nella polvere. Mi voltai e vidi Maryellen, un’amica di mia madre, una donna che aveva combattuto con lei nella vecchia guerra.
«Sono solo Tavia, Maryellen.» Notai che stava piangendo. «Cosa c’è che non va?»
«Jacoby.» Suo figlio. «È sparito.»
Oh merda. Era stato in prima linea nella battaglia per la giustizia omega, una delle guerre combattute dopo la Divisione. Avevamo lavorato insieme molte volte, a tarda notte, nell’ombra, sussurrando in modo che le guardie non ci sentissero.
Non potevo farle sapere quanto fossi spaventata per lui. «Quando è successo?»
«Non è rientrato a casa dopo la celebrazione del matrimonio.» Si coprì la bocca per soffocare un singhiozzo, e io le posai una mano sulla spalla. «Ho cercato di inviare un messaggio a una di voi ragazze, ma dopo la fine della Divisione tutto è stato un caos tremendo. Non ci sono guardie. Niente regole. Non pensavo che le cose potessero