Il Guerriero Depravato. Brenda Trim

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Il Guerriero Depravato - Brenda Trim

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piace, vero?” Kyran scandì la domanda nel disegnare lentamente un cerchio sulla carne tremante di lei.

      “Dimmelo tu” ribatté lei, desiderando che Kyran applicasse più pressione. I movimenti lenti la stavano facendo impazzire dalla voglia.

      I polsi di Mackendra erano intrappolati da una mano di Kyran, il quale si abbassò su di lei e le leccò un capezzolo quando fece finalmente addentrare il dito. “Oddio, sì” gemette lei. Kyran alzò lo sguardo dal seno di Mackendra, e le rivolse un mezzo sorrisetto con fare sexy, gesto che per poco non le fece raggiungere il proprio apice. Il sorriso in sé era tutta un’altra cosa, ma la vista di lui che torreggiava su di lei era altamente erotica.

      Kyran non distolse lo sguardo nel morderle un capezzolo con foga. Fu scioccante e più doloroso di quanto le sarebbe piaciuto. Era certa che i canini di lui le avessero perforato la carne, quindi Mackendra si divincolò nel tentativo di liberarsi dalla presa di lui. Le rivolse un’espressione complice, ma non allentò la stretta attorno alle mani di lei.

      Mackendra fece per divincolarsi. La sua protesta diminuì però d’intensità nonostante il trattamento riservatole, e la ragazza iniziò a godersi il piacere e il dolore che provocavano i suoi morsi. Ogni morso di lui le provocava scosse di piacere dal seno al sesso che l’uomo non aveva ancora smesso di torturare. L’eccitazione fisica di lui le si contrasse contro la gamba. Mackendra mosse i fianchi e divaricò le gambe in cenno di invito.

      Quando non fece alcun cenno di masturbarla, Mackendra sbuffò dall’impazienza. “Mi stai facendo impazzire. Ti voglio, Kyran”.

      L’uomo ridacchiò. “Lo so, Mackendra” ribatté lui pizzicandole il clitoride prima di accarezzarle il sesso bagnato. L’acqua continuava a schizzarle sul corpo, contribuendo al momento erotico.

      “Non fermarti, ti prego, ho bisogno di te” lo implorò Mack gemendo. Kyran non si mosse dalla posizione di predominanza, e le sue labbra erano vicine a quelle di lei, ma non la baciò mai. Le dita di lui le stuzzicarono la carne, e le lasciò andare una mano in modo che potesse contribuire al proprio piacere; nello stesso momento le infilò un altro dito dentro.

      Mackendra mosse la gamba per accarezzargli il membro, il quale si contrasse in un grido silenzioso di bisogno, quindi la ragazza ripeté il gesto per fargli accrescere il desiderio. Le dita di Kyran si mossero con fare più energico sulla sensibile carne femminile di lei; la ragazza si rese conto che l’uomo era perso nel momento tanto quanto lo era lei. Mackendra stava per raggiungere l’apice, quindi prese a muovere il sesso contro alla mano di lui per ottenere ciò di cui aveva bisogno.

      I muscoli dell’addome di lei si strinsero, e allo stesso modo fece il proprio sesso, che intrappolò il dito di lui prima di gemere dall’orgasmo. Mackendra aumentò quindi la spinta della gamba contro al membro di lui nell’abbandonarsi al piacere. Prima di rendersene conto la ragazza sentì Kyran irrigidirsi e grugnire quando il suo seme caldo gli schizzò dal pene.

      L’uomo aveva sgranato gli occhi, e sembrava scioccato nel momento in cui l’orgasmo di lui raggiunse Mackendra sulla carne sensibile del ventre. La ragazza alzò la testa e guardò in basso. Si rese conto che l’orgasmo di Kyran si prolungava da qualche minuto, cosa che la portò a chiedersi se fosse una cosa da vampiro. Era chiaro che l’uomo stesse cercando di contrastare la propria reazione, infatti balzò indietro. Mackendra si alzò in piedi e lo raggiunse, ma lui la spinse via.

      “Qual è il tuo problema?”

      “Lasciami stare, Mackendra” la avvertì.

      “Perché, che cos’hai intenzione di fare? So che non mi farai del male”. Avanzò verso di lui con ritrovato coraggio, quindi gli posò una mano sul marchio.

      “Non hai idea di che cosa sono in grado di fare” rispose lui nell’allontanarsi dalla cascata, e Mackendra lo seguì.

      “Sono abbastanza certa di saperlo” ribatté lei; si chiese se stesse esagerando.

      “No, non lo sai” sbottò lui spingendola con così tanta forza da farla cadere sulla banchina erbosa. “Ho legato a una croce l’ultima femmina con cui sono stato, le ho messo con forza una gagball in bocca e poi l’ho picchiata con un bastone” esordì con disprezzo, in attesa della reazione di lei. “Poi l’ho fatta piegare su una panchina e l’ho picchiata a morte. Esatto, Mackendra. Sono un depravato” aggiunse. Si voltò su sé stesso prima di avanzare, ma alla ragazza non sfuggì l’espressione di rammarico e autocommiserazione negli occhi di lui.

      Mackendra cercò di comprendere ciò che Kyran le aveva appena detto e ciò che aveva espresso inconsciamente. Le tremavano le gambe; in cosa diavolo si era cacciata?

      CAPITOLO CINQUE

      Kyran era scosso. Non aveva mai vissuto qualcosa del genere, il che lo stressava. Le sue esperienze sessuali non erano mai state molto sensuali; in realtà non aveva mai avuto un incontro erotico o carnale. Aveva venticinque anni ed era al culmine della propria trasformazione quando aveva assistito al brutale assassino della madre e del padre. Aveva raggiunto la maturità sessuale e aveva acquisito i propri poteri nelle peggiori condizioni possibili, il che l’aveva rovinato.

      In seguito alla perdita dei genitori Kyran aveva trascorso diversi decenni a rafforzarsi e affinare le proprie abilità, ma non si era mai concesso a una femmina. Quando si era arreso ai propri bisogni fisici si era reso conto di provare soddisfazione solamente quando dominava la situazione, mettendo da parte le emozioni. Per raggiungere l’apice aveva sempre avuto bisogno di trovarsi in posizione dominante, il che per Kyran implicava manette e ballgag. Non aveva mentito a Mackendra quando le aveva detto di essere depravato.

      Non era certo di come gestire la reazione che aveva avuto in presenza della propria Prescelta. L’attrazione che Kyran provava per Mackendra era stata palese dal momento in cui l’aveva vista per la prima volta, ma non era preparato all’eccitazione che aveva provato quando l’aveva vista sul bagnasciuga. Nessuna altra femmina spogliandosi l’aveva fatto eccitare in quel modo, ed era quasi impazzito quando gli aveva leccato il marchio.

      Aveva fatto tutto il possibile per riavere la meglio durante il loro incontro, ma i propri sforzi erano stati vani. Forse le aveva dato l’illusione di avere il controllo sugli avvenimenti, ma era sempre stata lei a prevalere su di lui. L’aveva vincolata, facendo in modo di limitarle i movimenti, ma non aveva previsto l’intensità delle reazioni del proprio corpo alla sensazione della carne di lei, tantomeno dell’apice che tale eccitamento gli aveva fatto raggiungere.

      Si era immediatamente arrabbiato. Ammoniva sé stesso per la propria debolezza, ed era scoppiato nei confronti di Mackendra. Aveva assolutamente sottovalutato l’effetto della propria Prescelta su di sé, e a posteriori si era reso conto che avrebbe dovuto sapere di non illudersi di farle provare piacere e farla entrare gradualmente nel proprio mondo. Sapeva che la maggior parte delle femmine provavano avversione nei confronti delle sue preferenze sessuali, quindi Kyran aveva intenzione di abbattere progressivamente i muri che la ragazza aveva eretto attorno a sé. Al contrario era stata lei a distruggere completamente e repentinamente tutte le difese di Kyran, mostrandogli per la prima volta la vera intimità.

      Quando si voltò rapidamente verso Mackendra, si rese conto che la ragazza stava stringendo i pugni lungo i fianchi. Era come se nei suoi occhi bruciasse un fuoco, lo stesso che aveva notato un istante prima che lo pugnalasse. Kyran sapeva di aver fatto un errore ad alzare la voce con lei, ma non gli importava. Doveva ricomporsi, e l’unico modo in cui sapeva farlo era aggredendo. La sua Prescelta doveva vedere con che cosa aveva a che fare.

      Se avesse proceduto con il proprio piano di renderla mansueta sarebbe stato lui ad essere addomesticato,

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