Il Guerriero Depravato. Brenda Trim
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Kyran le portò un dito sotto il mento, avvicinando a sé il viso di lei per un istante fugace prima di riprendere a camminare. Procedettero in silenzio, e l’uomo ebbe occasione di calmarsi. “Come hai fatto a scoprire il covo di Kadir? Nessuno dei Guerrieri Oscuri ha trovato degli indizi dopo mesi di ricerche. Mi sembra inimmaginabile che una femmina umana sia sopravvissuta a una tale impresa”.
“Si beh, questa piccola umana possiede abilità ineguagliabili, qualcosa di inarrivabile anche per voi succhia-sangue grandi e grossi. È stato facile. Mi è risultato veramente difficile non seguire lo Skirm senza ucciderlo”.
“Hai seguito uno Skirm? Ti rendi conto di che cosa hai rischiato? Non farlo mai più. Potevi restarci secca”.
“Sono abbastanza sicura che mi farò ammazzare con o senza di te. Onestamente non m’interessa se sono la Prescelta del diavolo in persona; ho promesso a quelle donne che sarei tornata per tirarle fuori da lì, ed è esattamente ciò che intendo fare”. Mackendra inclinò il capo con fare di sfida e serrò le labbra stringendo lo sguardo su Kyran. La vista della propria Prescelta, talmente ostinata e arrabbiata gli faceva venire voglia di annullare la distanza tra i loro volti e portare le labbra sulle sue.
Non ci rifletté quando si arrese al desiderio e accarezzò le labbra di lei con le proprie. Il gesto la fece immobilizzare istantaneamente. Kyran non si mosse per una frazione di secondo, e poi si rimise in marcia, ammonendosi tra sé e sé per aver compiuto una tale follia. La sua stava diventando un’abitudine, e di certo non aiutava il dimostrarle di essere tutto il contrario di ciò che era. Eppure la ragazza aveva un sapore afrodisiaco, e Kyran voleva leccarla in molte zone del suo corpo prima di gustarsi il suo sangue.
“Possiamo parlarne più tardi. Che altro ti hanno detto quelle donne? Mackendra?” Domandò nel voltarsi indietro, e quando non la udì rispondere, i canini del maschio furono subito in bella mostra. Una creatura malvagia stava stringendo la sua Prescelta.
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* * *
Gerrick riagganciò prima di aprire il relativo database. Digitò il report; era furioso che un’altra donna fosse sparita. Si trattava della terza segnalazione di quella settimana. Era aumentata la frequenza delle sparizioni dopo l’accoppiamento di Zander e Elsie di qualche mese prima. Per la millesima volta si chiese quale fosse il motivo.
“Che cos’hai lì, amico?” Domandò Orlando. Gerrick alzò lo sguardo sul collega Guerriero Oscuro.
“Un’altra donna scomparsa. È la terza di questa settimana. Sembra che la segnalazione che abbiamo fatto su TRex per avvisare la popolazione non sia servita a niente. Quello che non capisco è perché Kadir stia ancora facendo esperimenti sulle donne. Voglio dire, ti verrebbe da pensare che si sia arreso dopo il fallimento di Jessie” rispose ultimando il report e salvandolo sul dispositivo.
Il mese precedente, Cailyn, la Prescelta di Jace era stata coinvolta in un incidente stradale insieme alla sua migliore amica Jessie. L’Arcidemone Azazel, nei paraggi, aveva morso Jessie prima che le due donne potessero essere salvate. Era chiaro che lo scopo dei demoni fosse quello di controllare la mente di Jessie come facevano a quelle dei maschi che schiavizzavano, ma non aveva funzionato. In quanto femmina, Jessie era naturalmente immune al veleno, al contrario dei maschi.
“Accidenti. Anche io e Santi questa settimana abbiamo ricevuto quattro report di femmine umane scomparse. Con tutte queste sparizioni si è sparsa la voce tra la vecchia guardia che possa essere ritornato il killer di Green River” rispose Orlando scuotendo il capo con fare disgustato. Essere un poliziotto nel Reame umano era difficile tanto quanto essere un Guerriero Oscuro, e i due ricoprivano entrambi i ruoli.
“L’istinto mi dice che ci sta sfuggendo qualcosa. Kadir non continuerebbe a rapire le donne a meno che non sia riuscito nella propria impresa. Forse ha trovato un modo di farle trasformare, o forse sta tentando un altro approccio completamente diverso. Solo la Dea sa che cosa succederebbe se trovasse un modo di metterle incinta. Sappiamo che Jessie è ancora fertile, ed è probabile che Kadir voglia allevare un esercito nuovo di zecca. Gli Skirm non sono guerrieri portentosi, al contrario sono degli idioti che si fanno uccidere facilmente” suggerì Orlando.
Gerrick perse un battito. Se Kadir stava veramente allevando un esercito sarebbe stato un vero e proprio problema. Il Guerriero stentava però a credere che l’Arcidemone stesse effettivamente mettendo incinta le donne. Non gli dava l’impressione di essere il più paziente di tutti, e mettere incinta le donne per poi crescere i figli sembrava un processo molto laborioso.
“Dubito fortemente che le stia mettendo incinta. In quanto servitore di Lucifero, Kadir si concentra sulla ricerca dell’Amuleto di Triskele. Cosa dice Zander?” Gerrick doveva molto a Zander, e aveva giurato fedeltà al Re Vampiro che aveva ridato un senso alla sua vita dopo aver perso Evanna, la sua Prescelta, diversi secoli prima. Gerrick aveva aderito con entusiasmo alla battaglia per proteggere il Reame di Tehrex e gli umani dagli Arcidemoni e dai loro Skirm.
“È d’accordo con te. Non crede che Kadir perderebbe tempo a crescere dei figli, ma non esclude nulla. Adesso come adesso la sua preoccupazione principale è trovare Kyran” disse Orlando nell’accomodarsi al computer accanto a Gerrick.
“Ci sono novità?” Domandò Gerrick nel voltarsi quando si rese conto dell’arrivo di Zander e Elsie. Erano tutti preoccupati dalla scomparsa di Kyran e l’amica di Elsie, Mackendra. I due avevano attraversato un portale che si era richiuso immediatamente dietro di loro. Gerrick e Jace avevano impiegato tutte le loro risorse magiche ma non erano riusciti a riaprirlo.
“No, nessuna. Le Valchirie e i demoni di fuoco hanno segnalato che Kyran e la ragazza non si trovano in nessuno dei loro reami. Ho contattato tutti i reami che conosco, ma niente”. Zander portò il braccio attorno alla propria Prescelta e la strinse a sé. Lo spettacolo fece stringere il petto a Gerrick, il quale pativa ancora la propria perdita. Il ritorno dei Prescelti portò in lui sentimenti contrastanti. Era elettrizzato dalla presenza della coppia, ma gli ricordava che cosa aveva perso. Gerrick era il più determinato di tutti a fare in modo che nessuno soffrisse come aveva sofferto.
La voce di Zander lo distrasse dal proprio rimuginare. “Tu e Jace avete trovato qualcosa tracciando i portali?”
“No. Non abbiamo riconosciuto il potere magico, e non ne è rimasta più traccia”.
“Forse potrei essere d’aiuto, Sire” esordì Angus.
CAPITOLO SEI
Mack sentì degli artigli affilati alla gola. Mantenne lo sguardo fisso su Kyran nel tentativo di nascondere il panico. I predatori erano in grado di percepire la paura, il che alimentava le loro azioni, ma alla ragazza risultava molto difficile restare calma. L’ultima volta in cui aveva provato un tale terrore era stato anni prima, quando era stata attaccata. Proprio come quella notte la creatura malvagia l’aveva colta di sorpresa. Dal momento in cui Kyran aveva posato le labbra sulle proprie, Mackendra aveva fantasticato su di lui come una ragazzina innamorata; ora invece la pervadeva l’adrenalina. Era il momento di combattere o scappare, e non era una che si tirava indietro di fronte a una sfida.
Normalmente l’elfo di sessanta centimetri non le avrebbe fatto paura, ma la spaventavano i denti frastagliati e le dita affilate della creatura sulla propria giugulare. Oh, e il Redcap che gocciolava sangue sarebbe stato abbastanza per far urlare dallo spavento qualsiasi donna normale. Meno male che Mackendra non era una donna normale.
Kyran