Il Guerriero Depravato. Brenda Trim

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Il Guerriero Depravato - Brenda Trim

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della mia Dea. Parte di ciò che ha fatto la Dea quando ha creato gli esseri soprannaturali è stato creare anche la loro metà. Ogni essere soprannaturale ha un Prescelto là fuori da qualche parte...qualcuno fatto apposta per loro”.

      “Hai detto che questo marchio afferma che io sono tua. Come lo sai?”

      “Normalmente scopriamo chi è la nostra Prescelta dopo aver fatto sesso con lei, ma nel nostro caso immagino che il marchio sia comparso perché ti ho donato il mio sangue, dato che è apparso subito dopo”.

      “È assurdo. Non pensavo che i vampiri facessero sesso” mormorò Mack.

      Kyran si avvicinò a lei. “I vampiri fanno sesso, Mackendra, molto, molto sesso” le sussurrò all’orecchio. L’accento scozzese di lui le fece venire i brividi lungo la schiena. “Smetti di dubitare di quello che ti dico e fidati del tuo istinto. In te c’è parte della mia anima, anche adesso che ti sto dicendo qualcosa che non vuoi sentire”.

      “In me c’è parte della tua anima? E poi? Dobbiamo sposarci e vivere per sempre felici e contenti? Te lo dico, non mi piacciono i matrimoni combinati”.

      “È divertente perché la parte di tua anima in me è completamente d’accordo sull’accoppiamento. Mi sta incitando a possedere il tuo corpo e il tuo sangue”. Le mostrò i canini, e nonostante la grotta fosse buia, Mackendra vide i denti affilati quando la fioca luce solare filtrò nella caverna.

      “Lo avrai scambiato per il desiderio di staccarti la testa”. Kyran doveva per forza sbagliarsi, perché nessun Dio o Dea l’avrebbe convinta ad accoppiarsi con un dannato vampiro.

      CAPITOLO QUATTRO

      Kyran guardava la ragazza davanti a sé, di cui apprezzava la cautela. Sarebbe stato deluso se Mackendra avesse accettato la questione dell’accoppiamento. Era il suo peperino, e per quanto avesse desiderato il contrario, la cosa gli faceva ribollire il sangue dalla trepidazione. Farle provare il piacere dell’essere la sua sottomessa sarebbe stato il clou della sua lunghissima vita.

      “Ah, tesoro, vorrei tanto spiegarti quanto ti sbagli, ma al momento abbiamo questioni più importanti di cui occuparci”.

      “Ti fermo subito” disse Mackendra sollevando una mano e scuotendo il capo con foga. “Facciamo che ti tieni per te altre nozioni sconvolgenti e proviamo a dormire. Sarà tutto più bello quando ci saremo riposati”. Kyran voleva evitare di portare avanti la conversazione, ma non avevano tempo per fare in modo che Mackendra scendesse a patti con la situazione con i propri tempi.

      “Hai dormito abbastanza quando stavi guarendo. E poi so che il mio sangue ti ha...rinvigorita”.

      “Sono sporca e devo farmi un bagno. Esco a cercare un fiume o un lago o qualcosa del genere. Devo pulirmi” esordì mordicchiandosi il labbro inferiore. Non ingannava nessuno con il suo modo di fare sfacciato. Kyran sapeva che Mackendra era agitata, ma si stava godendo la recita. Se la ragazza si fosse morsa il labbro con più vigore si sarebbe lacerata la carne. Il pensiero del sangue di lei glielo fece venire ancora più duro, ma onestamente gli era venuto duro dal momento in cui aveva posato le labbra su quelle di lei.

      Kyran allungò una mano e le toccò il labbro inferiore, tirandolo a sé. La tentazione era troppa per i suoi nervi logori. “Qui vicino c’è un corso d’acqua, l’ho sentito. Ma non ti lascio andare da sola. E poi credo che ti andrebbe di sentire il mio piano per farci tornare a casa”.

      L’affermazione di Kyran attirò l’attenzione di Mackendra, proprio come sperava. “Okay, il mio bagno può aspettare. Come facciamo a tornare a casa?”

      “Dopo che mi hai lasciato a morire” la voce di Kyran si fece più profonda quando gli tornò alla mente Mackendra che lo pugnala “tre maschi si sono avvicinati al portale. Hanno percepito l’odore del mio sangue e hanno seguito la traccia. Li ho ascoltati e ho capito che su questo pianeta è presente una società ben più ampia”.

      “Okay, e come ci può aiutare questa cosa?” Domandò Mackendra issandosi sul gomito e appoggiando la testa al palmo della mano. Era molto più stanca di quanto pensasse.

      “Dobbiamo trovarli, perché credo che ci possano aiutare. Quei tre maschi erano draghi muta-forma, ma hanno detto di voler trovare qualcuno di molto importante per loro. Guarda caso io credo che il mio maggiordomo sia chi stanno cercando”. Kyran pensava che i tre facessero parte del popolo di Angus e che li avrebbero aiutati in cambio di informazioni su Angus stesso.

      “Sapevo di non volerne sapere niente adesso” disse Mackendra sbadigliando. “Quindi i draghi muta-forma sono in agguato fuori da questa caverna. Fantastico. C’è qualcosa a cui non dovrei credere? Sai, pensavo di essere una dalla mente aperta, essendo al corrente di tutti i pericoli che si nascondono con il favore delle tenebre, specialmente dopo aver visto quelle donne nelle gabbie, ma è chiaro che mi sbagliassi”. Kyran inclinò il capo di lato e si fece un appunto mentale di chiederle qualcosa al riguardo più tardi. In quel momento avevano una questione più urgente di cui occuparsi.

      “Ci sono cose in questo mondo che vanno ben oltre i tuoi peggiori incubi, ed esistono innumerevoli Reami. Non pensavi veramente che il nostro mondo fosse l’unico, vero?”

      “In realtà lo pensavo prima di vedere la luna viola” ribatté Mack nell’accasciarsi a terra. “Qual è il piano?” Domandò con voce impastata dal sonno.

      “Al tramonto ci metteremo in cerca dei draghi e proporremo loro un’alleanza. Possiamo parlarne più tardi. Adesso riposati, abbiamo una lunga notte davanti” la incoraggiò. Poi la osservò addormentarsi, quindi si sistemò accanto a lei, trovando sorprendentemente conforto nella prossimità di lei.

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      * * *

      Mackendra si stiracchiò quando si svegliò, rendendosi conto di tutti i sassi e i rametti che le davano fastidio alla schiena. Non sapeva per quanto avesse dormito, e si chiese subito dove fosse Kyran. Non avrebbe mai pensato di essere in grado di abbassare la guardia in presenza di un vampiro. Si mise a sedere e si guardò attorno, notando che era notte, e vide il cielo violaceo al di fuori della grotta.

      “Kyran?” Chiamò. Quando non ricevette alcuna risposta si chiese dove fosse potuto andare. Sicuramente non l’avrebbe lasciata lì da sola, quindi mise subito l’idea da parte. Era chiaro che il vampiro credesse totalmente nel proprio compito di proteggerla.

      “Kyran, ci sei? Ascolta, volevo scusarmi per prima, spero che tu non sia ancora arrabbiato”. Poteva essere contrariato dal fatto che Mackendra aveva dubitato di lui? La ragazza era più sveglia delle altre, e non si sentiva pronta a credere a tutto ciò che le avrebbe detto.

      Mackendra afferrò lo zaino e si alzò in piedi quando Kyran non le rispose. Quindi avanzò verso l’ingresso della caverna, inciampando e imprecando nell’uscire. Una volta all’esterno cercò di orientarsi. Kyran aveva detto che nel bosco erano presenti dei draghi muta-forma, quindi non osò chiamarlo a gran voce.

      Quando cercò una bottiglietta d’acqua e una barretta proteica si rese conto che entrambe le bottigliette erano vuote. Le tornò in mente quando Kyran aveva detto che nei pressi era presente uno specchio d’acqua, ma non aveva specificato dove. Rimase in allerta in attesa di percepire un preciso rumore, quindi sentì lo scorrere di un fiume alla propria sinistra. Decise di fare un tentativo, quindi aprì una barretta proteica e la mangiò avanzando nella direzione stabilita.

      Proseguì per cinque minuti, dopo aver cambiato direzione diverse volte,

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