Il Guerriero Depravato. Brenda Trim

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Il Guerriero Depravato - Brenda Trim

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maglietta prima di riprendere a camminare.

      Il suo commento osceno avrebbe dovuto disgustarla. Non aveva mai sopportato gli uomini volgari, e odiava i vampiri, quindi odiava lui. Quella sanguisuga era un tipo freddo e assolutamente menefreghista. Era il suo nemico, e la reazione di lei non fu eccitazione sessuale, era solamente disgustata. Si impose di mentirsi ripetutamente, non volendo credere di trovarlo attraente.

      La raggiunsero una serie di emozioni che la fecero inciampare sui propri passi. Solitamente era in grado di comprendere i propri sentimenti e di gestirli, ma si trattava di una situazione troppo caotica e sconosciuta. No, non era completamente vero. Mackendra si rese conto che sotto sotto condivideva ciò che provava Kyran. Si trattava di qualcosa di assolutamente ingiusto e che minacciava i muri che la ragazza aveva costruito attorno al proprio cuore. Poteva sembrare distaccato, ma nel cervello di lei echeggiavano l’eccitazione, la frustrazione e l’impazienza di lui. Era un po’ snervante condividere un legame talmente intenso con qualcuno.

      “Non mi accoppierò mai con te, sanguisuga” dichiarò lei nel tentativo disperato di distaccarsi dalla connessione. “Non avresti mai dovuto fare questa cosa senza il mio permesso. Hai scelto la ragazza sbagliata”. La sua protesta sarebbe stata più credibile se non l’avesse detto con voce ansimante.

      “Non ti ho obbligata a fare niente, e puoi scommettere che non ti ho scelta. Forse non sono stato chiaro. La Dea ci ha resi Prescelti, non sono stato io. Ecco, trascorreremo la giornata in questa caverna”. Il suo cambio improvviso di argomento la confuse, e poi lo vide abbassarsi in un’apertura che la ragazza non aveva notato. Proprio in quel momento il sole fece capolino all’orizzonte.

      Mackendra indugiò sulla soglia della caverna, lasciando che il sole le accarezzasse la pelle; per poco si aspettò di prendere fuoco, nonostante Kyran avesse detto che non si stava trasformando in un vampiro. Si concesse un istante per godere del calore dei raggi solari e per osservare la bellezza circostante. Apprezzò la normalità del cielo terso e soleggiato, che era apparso dopo una notte caratterizzata dalla luna violacea.

      “Adesso sei convinta che non ti trasformerai in un cumulo di ceneri? Sono molte cose, Mackendra, ma non un bugiardo” esordì dal buio della caverna.

      Le si gelò il sangue nelle vene quando le sovvenne un pensiero. “Mi leggi la mente?”

      Kyran ridacchiò oscuramente, il che la disturbò ulteriormente. “I vampiri riescono a leggere la mente degli umani...ma dato che sei la mia Prescelta non sono in grado di leggere la tua. Sei semplicemente prevedibile, Mackendra”.

      La ragazza entrò nella grotta e incespicò quando il cambio repentino di luce l’accecò momentaneamente. Sentì il calore della mano di Kyran sul braccio quando la aiutò ad addentrarsi nella caverna. Il calore della pelle di lui la spaventò. Mackendra si aspettava che l’uomo fosse ghiacciato, come si vedeva nei film. “Sei un non morto o qualcosa di simile?”

      Il respiro di lui la spaventò quando lo percepì aleggiarle sul volto. “Non sono uno zombie, bella. Devi smettere di guardare così tanti film. Sono raramente corretti”.

      “Esistono veramente gli zombie? Adoro la serie The Walking Dead” rispose lei ignorando la sensualità di lui. Era fin troppo attraente, il che aveva un effetto preponderante su di sé.

      “Anche a me piace molto, mi fa ridere. Devo dire che gli attori fanno un ottimo lavoro nel fingere di combattere”. Aveva smesso di guidarla per il braccio, ma non aveva ancora tolto la mano.

      “Non riesco a credere che un brutto succhia-sangue guardi una serie sugli zombie. È la tua versione di un reality show?”

      “La realtà te la farebbe fare sotto. Per rispondere alla tua domanda, no, non esistono gli zombie come li conosci tu. Esistono i Wendigo. I miei fratelli hanno incontrato un branco molto tempo fa durante un viaggio a New Orleans, e in base a ciò che hanno descritto farebbero sfigurare i tuoi zombie”.

      “Addirittura?” Mackendra scoppiò a ridere, staccandosi finalmente da Kyran. “Mettiamo temporaneamente da parte la discussione sui Wendigo. Vorrei che mi dicessi di più su questa cosa dell’accoppiamento. Hai detto che una Dea mi ha scelto. Voglio sapere tutto al riguardo, anche sulla Dea”.

      “Taci mai?”

      Mackendra portò indietro il piede e cercò di colpirlo alle palle, ma Kyran le fermò la gamba e la fece cadere di schiena. La ragazza si ritrovò a trascinare l’uomo con sé al suolo, e l’impatto la privò dell’ossigeno dal petto.

      “È l’ora del pisolino per Dracula?” Domandò quando percepì il corpo muscoloso di lui addosso al proprio.

      “Ti sembra l’ora del pisolino?” Domandò lui con voce roca all’orecchio di Mackendra, spingendo la propria erezione contro di lei. La ragazza trasalì, stupita dall’audacia di lui; allo stesso momento era innegabile il desiderio che la pervase. Era sia contenta che irritata dal fatto che i loro corpi fossero ostacolati dai vestiti. Non poteva permettere che la loro attrazione reciproca li spingesse oltre. Mackendra gli portò i palmi al petto e fece per spingerlo via, ma quando Kyran le sibilò all’orecchio la ragazza si ricordò del marchio di lui e della reazione che aveva avuto al proprio tocco.

      Il lato sfrontato ed esuberante di Mackendra la spingeva a stuzzicare invano il vampiro per lasciarlo voglioso. Decise di abbassare le mani, ma rimase ferma quando Kyran torreggiò su di sé. Lo sentì prendere qualche respiro profondo, e la ragazza notò la luce nei suoi occhi. L’espressione determinata le aveva suggerito che l’avrebbe baciata. Mackendra aveva sentito le labbra formicolare quando aveva trattenuto il respiro. Kyran fece per annullare lentamente la distanza tra loro due, e Mackendra lo aiutò trovandolo a metà strada; l’uomo voltò però il viso all’ultimo minuto.

      “Ora” disse in tono frustrato “volevi sapere di più sull’accoppiamento”. Mackendra annuì, aveva la gola talmente secca da non essere in grado di parlare. Aveva appena vissuto uno dei momenti più eccitanti della propria vita e Kyran non l’aveva nemmeno toccata. Doveva ricomporsi velocemente o sarebbe finita nel letto di quel vampiro.

      Kyran si accomodò sui talloni senza distogliere lo sguardo dalla ragazza mentre questa si mise a sedere. Era chiaro che si stesse ancora adattando all’oscurità e non vedesse bene. Quando qualcosa le si arrampicò sul braccio di, urlò e se lo scrollò di dosso, scalciando e pugnalando a terra dove credeva che la creatura fosse finita.

      “Stai cercando di accoltellare la terra o il ragno?” Era chiaro il sarcasmo nella voce di lui, e la ragazza ebbe il sospetto che si trattava di qualcosa che non esprimeva spesso.

      “Il ragno, accidenti…” rispose distrattamente, e in quel momento Kyran le sottrasse il coltello dalla mano prima di scagliarlo qualche metro più in là.

      “Ti prego dimmi che non mi hai trascinata nella loro tana”. Mackendra non sarebbe mai riuscita a dimenticarsi della sensazione dei ragni che le camminano sulla pelle, mordendola e lasciando delle ferite sul loro cammino.

      “Non ne vedo più, ma non devi preoccuparti”.

      “Ah, la sanguisuga è il mio cavaliere dall’armatura scintillante, e affronta gli insetti con coraggio al posto mio. Grazie”. Commento sarcastico a parte, Kyran era in grado di mantenere la calma in presenza dei demoni a otto zampe, quindi gli strisciò accanto e si sedette di fianco a lui. “Ora dimmi di questo accoppiamento”.

      “Il mio compito è proteggerti, Mackendra”. Alla ragazza si accapponò la pelle. Era capace di prendersi cura di sé, ma Kyran proseguì prima che potesse rispondere. “La Dea Morrigan

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