Il Clan Del Nord. Jessica Galera Andreu
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Читать онлайн книгу Il Clan Del Nord - Jessica Galera Andreu страница 8
Girò la testa e scorse una figura che avanzava a cavallo: era Erik, e contrariamente a quanto gli accadeva di solito, in quel momento era la persona che meno voleva vedere. Il ragazzo scese dal destriero e gli si avvicinò.
“Non posso crederci.”disse, guardandosi intorno nella fattoria. “Hai visto il corpo di Lora? Mi sono appena imbattuto in quelli che lo trasportano e non ci credo. Pensi che possano essere lupi?”
“Cos'altro sennò?”rispose seccamente.
“Pare che siamo maledetti.”
Jaren gli lanciò un'occhiata fugace mentre slegava Donko e camminava, tenendo le redini. Erik lo seguì con il suo cavallo.
“Non dire sciocchezze!”rispose il principe.
“Sciocchezze?Prima la guerra e ora questo. Cosa succederà dopo?”
Jaren sorrise scuotendo la testa.
“Scommetto che tu non vedi l'ora di andare via da qui, giusto? E che saresti capace di tutto pur di lasciarti alle spalle Vianta. Passeresti sopra qualunque cosa o chiunque.”
“So che ti sei innamorato di questo villaggio e di nient'altro.”rispose, non privo di meno sarcasmo.”Ma io la odio.”
Jaren si fermò e gli lanciò uno sguardo fulmineo, cosa che gli sarebbe costata molto. Sentì il sangue ribollirgli nelle vene quando si ricordò del trabocchetto che lui, sua sorella e sua madre gli stavano preparando, ma non potè fare a meno di vedere Erik, il primo che gli aveva parlato al suo arrivo a Vianta, quello che gli aveva aperto le porte di casa sua e presentato così tante persone che ora era grato di conoscere, lo stesso che gli aveva confidato mille segreti e che ne aveva ascoltati tanti di più, comportandosi infine come quel fratello maggiore che Zoran non voleva essere, perché a malapena scambiava qualche parola con Jaren, solo, rinchiuso come viveva in una camera da letto.
“Già!”
“Hai parlato con Sylvaen?chiese il ragazzo.”Sono stato a casa un attimo fa e non è uscita dalla sua stanza.”
“La tua pressione insopportabile affinché io stia con lei fa parte del vostro piano di cambiare vita?”
“Come?”
“Andiamo! Ho sentito tua madre e tua sorella parlare. Potrei aspettarmelo da molte persone in questo villaggio, Erik, e lo capirei sicuramente, ma da voi...da te...”
Erik lo prese per un braccio quando Jaren stava per andare via.
“Di cosa stai parlando?”chiese.
Il principe si liberò con un brusco movimento.
“Accetti che tua sorella cerchi di farmi credere che sia incinta in modo che io possa portarla a Isalia con me? Per prenderla in moglie o per mantenere lei, tua madre e te per il resto della mia vita?Non la amo, e anche se fosse il vostro piano mi disgusta. Sono disgustato da voi e da tutte le vostre bugie. Non accetterò alcun tipo di ricatto.”
L'espressione sul viso di Erik gli fece dubitare che fosse a conoscenza dei piani di sua madre e di sua sorella, anche se trovava difficile credere il contrario, data la sua testardaggine nel volere che Jaren prendesse sul serio Sylvaen e riconsiderasse il suo futuro con lei. Erik zoppicò per un paio di passi fino ad allontanarsi dalla strada che conduceva al villaggio e cadde a terra, voltando le spalle a Jaren.
“Se ti ho insistito con mia sorella è perché ha confessato di essere innamorata di te”. Jaren lo guardava in silenzio.”Non lo nego: il fatto che Sylvaen ti amasse...la possibilità che tu ricambiassi...Voglio una vita migliore per lei e per mia madre. E come posso ignorare il fatto che tu sia un principe. Ma da lì a...usare sporchi trucchi per costringerti...non lo permetterei mai e poi mai.”
“Immagini una realtà idilliaca che non esiste ad Isalia, Erik. Mio padre è un uomo estremamente retto e severo. La vita accanto a lui non è una favola. Nemmeno mio fratello rende le cose facili; lui...”
“Andiamo!Cosa ti mancherebbe?”esclamò Erik, voltandosi.
“Se intendi materialmente, niente. Se dai valore ad altro, sei molto più ricco di me.”
Erik distolse lo sguardo e dopo aver guardato attraverso la foresta tornò a fissarlo.
“Ascolta, tua sorella è una bella ragazza”aggiunse Jaren “coraggiosa, determinata. Può avere qualsiasi ragazzo lei voglia e...”
“Tranne te”lo interruppe Erik.
Jaren inspirò profondamente.
“Può innamorarsi e far innamorare praticamente chiunque lei voglia”continuò “condurre una vita veramente felice nonostante tutto. Non lasciare che si venda per poche monete d'oro, Erik, non ne vale la pena, te lo assicuro.”
Il ragazzo tirò un respiro profondo mentre Jaren si avvicinava e gli tendeva la mano. Erik la accettò e si mise a sedere.
“Mi dispiace. Ti giuro che non avevo la minima idea che lei e mia madre stessero...Sanno che non sarei mai stato d'accordo.”
“Ti credo”concluse Jaren, mettendo una mano sulla spalla del suo amico. Non poteva negare che quella necessaria conversazione avesse alleviato una strana sensazione che gli aveva stretto lo stomaco per molto tempo. Elessa e Sylvaen lo avevano deluso, ma non Erik, e questo era già qualcosa; a dire il vero era molto. Jaren tornò da Donko e lo montò.
“Erik” disse “ti ho promesso che quando tutto si sarà sistemato a Isalia, tornerò per portarti lì e mettere la tua gamba nelle mani dei migliori guaritori. Te l'ho promesso e lo manterrò. Qualunque cosa dicano, non dimenticarlo.”
“Lo so”
Il giovane principe sorrise.
“Ah, Erik!”esclamò voltandosi mentre se ne andava “Mi mancherai anche tu. Di più”.
Erik gli sorrise e prese una pietra che poi gli lanciò.”
“Hey!”si lamentò Jaren.
“Potrei ucciderti per avermelo detto davanti a tutte queste persone.”
“Non c'è nessuno qui.”
“A Vianta le foreste hanno occhi e orecchie.”
*****
“Non puoi parlare seriamente”esclamò Goriath Non possiamo prolungare la nostra permanenza qui un altro giorno.”
“Si tratta solo di poche ore, il tempo di far fuori quel branco o cacciarlo via da qui.”
“Jaren, no!”
Goriath balzò in piedi allontanandosi di qualche metro dal cerchio di Jaren e quattro dei suoi uomini che stavano masticando in silenzio.
“Quel vecchio ha paura, e anche le altre persone. Hanno appena messo fine alla guerra e ora si vedono minacciati