Codice di procedura Civile. Italia

Чтение книги онлайн.

Читать онлайн книгу Codice di procedura Civile - Italia страница 8

Codice di procedura Civile - Italia

Скачать книгу

alle altre incombenze che la legge gli attribuisce.

      Art. 59.

      (Attivita' dell'ufficiale giudiziario)

      L'ufficiale giudiziario assiste il giudice in udienza, provvede all'esecuzione dei suoi ordini, esegue la notificazione degli atti e attende alle altre incombenze che la legge gli attribuisce.

      Art. 60.

      (Responsabilita' del cancelliere e dell'ufficiale giudiziario)

      Il cancelliere e l'ufficiale giudiziario sono civilmente responsabili:

      1) quando, senza giusto motivo, ricusano di compiere gli atti che sono loro legalmente richiesti oppure omettono di compierli nel termine che, su istanza di parte, e' fissato dal giudice dal quale dipendono o dal quale sono stati delegati;

      2) quando hanno compiuto un atto nullo con dolo o colpa grave.

      Capo III: DEL CONSULENTE TECNICO, DEL CUSTODE E DEGLI ALTRI AUSILIARI DEL GIUDICE

      Art. 61.

      (Consulente tecnico)

      Quando e' necessario, il giudice puo' farsi assistere, per il compimento di singoli atti o per tutto il processo, da uno o piu' consulenti di particolare competenza tecnica.

      La scelta dei consulenti tecnici deve essere normalmente fatta tra le persone iscritte in albi speciali formati a norma delle disposizioni di attuazione al presente codice.

      Art. 62.

      (Attivita' del consulente)

      Il consulente compie le indagini che gli sono commesse dal giudice e fornisce, in udienza e in camera di consiglio, i chiarimenti che il giudice gli richiede a norma degli artt. 194 ss. e degli artt. 441 e 463.

      Art. 63.

      (Obbligo di assumere l'incarico e ricusazione del consulente)

      Il consulente scelto tra gli iscritti in un albo ha l'obbligo di prestare il suo ufficio, tranne che il giudice riconosca che ricorre un giusto motivo di astensione.

      Il consulente puo' essere ricusato dalle parti per i motivi indicati nell'art. 51.

      Della ricusazione del consulente conosce il giudice che l'ha nominato.

      Art. 64.

      (Responsabilita' del consulente)

      Si applicano al consulente tecnico le disposizioni del codice penale relative ai periti.

      In ogni caso, il consulente tecnico che incorre in colpa grave nell'esecuzione degli atti che gli sono richiesti, e' punito con l'arresto fino a un anno o con l'ammenda fino a € 10.329. Si applica l'art. 35 del codice penale. In ogni caso e' dovuto il risarcimento dei danni causati alle parti. (1)

      (1) Comma così sostituito dalla Legge 4 giugno 1985, n. 281.

      Art. 65.

      (Custode)

      La conservazione e l'amministrazione dei beni pignorati o sequestrati sono affidate a un custode, quando la legge non dispone altrimenti.

      Il compenso al custode è stabilito, con decreto, dal giudice dell'esecuzione nel caso di nomina fatta dall'ufficiale giudiziario e in ogni altro caso dal giudice che l'ha nominato.

      (1) Comma così sostituito dal Dlgs. 19 febbraio 1998, n. 51.

      Art. 66.

      (Sostituzione del custode)

      Il giudice, d'ufficio o su istanza di parte, puo' disporre in ogni tempo la sostituzione del custode.

      Il custode che non ha diritto a compenso puo' chiedere in ogni tempo di essere sostituito; altrimenti puo' chiederlo soltanto per giusti motivi.

      Il provvedimento di sostituzione e' dato, con ordinanza non impugnabile, dal giudice di cui all'art. 65, secondo comma. (1)

      (1) Comma così sostituito dal Dlgs. 19 febbraio 1998, n. 51.

      Art. 67.

      (Responsabilita' del custode)

      Ferme le disposizioni del codice penale, il custode che non esegue l’incarico assunto può essere condannato dal giudice a una pena pecuniaria da euro 250 a euro 500. (1)

      Egli è tenuto al risarcimento dei danni cagionati alle parti, se non esercita la custodia da buon padre di famiglia.

      (1) Le parole: “non superiore a euro 10” sono state così sostituite dall’art. 45, comma 8, della Legge 18 giugno 2009, n. 69.

      Art. 68.

      (Altri ausiliari)

      Nei casi previsti dalla legge o quando ne sorga necessita', il giudice, il cancelliere o l'ufficiale giudiziario si puo' fare assistere da esperti in una determinata arte o professione e, in generale, da persona idonea al compimento di atti che non e' in grado di compiere da se' solo.

      Il giudice puo' commettere a un notaio il compimento di determinati atti nei casi previsti dalla legge.

      Il giudice puo' sempre richiedere l'assistenza della forza pubblica.

      Titolo III: DELLE PARTI E DEI DIFENSORI

      Capo I: DELLE PARTI

      Art. 75. (1)

      (Capacita' processuale)

      Sono capaci di stare in giudizio le persone che hanno il libero esercizio dei diritti che vi si fanno valere.

      Le persone che non hanno il libero esercizio dei diritti non possono stare in giudizio se non rappresentate, assistite o autorizzate secondo le norme che regolano la loro capacita'.

      Le persone giuridiche stanno in giudizio per mezzo di chi le rappresenta a norma della legge o dello statuto.

      Le associazioni e i comitati, che non sono persone giuridiche, stanno in giudizio per mezzo delle persone indicate negli artt. 36 e seguenti del codice civile.

      (1) La Corte costituzionale, con sentenza n. 220 del 16 ottobre 1986, ha dichiarato l'illegittimita' costituzionale del presente articolo nella parte in cui non prevede, ove emerga una situazione di scomparsa del convenuto, la interruzione del processo e la segnalazione, ad opera del giudice, del caso al pubblico ministero perche' promuova la nomina di un curatore, nei cui confronti debba l'attore riassumere il giudizio.

      _______________

      Cfr. Cassazione Civile, sez. I, sentenza 13 settembre 2007, n. 19162 in Altalex Massimario.

      Art. 76. (1)

      [(Famiglia Reale)]

      (1) Articolo abrogato dall'art. 1 della Costituzione.

      Art. 77.

      (Rappresentanza del procuratore e dell'institore)

Скачать книгу