Moon Dance. Amy Blankenship

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Moon Dance - Amy Blankenship Legami Di Sangue

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sorrise di nuovo, questa volta quasi con allegria “Oh, lo sarà di sicuro.”.

      Poi si allontanò dalla porta e iniziò a camminare lungo la strada con le mani nelle tasche dei suoi jeans neri, fischiettando una melodia inquietante. Quando il giaguaro si era chinato per sussurrargli qualcosa all’orecchio, Raven aveva visto il suo padrone sgattaiolare accanto a loro ed entrare nel club. Non vedeva Kane da un po’ e, in effetti, era la prima volta che lo vedeva dopo settimane, anche se aveva percepito spesso il suo sguardo su di sé.

      Raven era sorpreso che Kane volesse entrare nella tana dei suoi nemici. Il padrone gli aveva raccontato la storia di come fosse stato sepolto vivo dal capo del clan dei giaguari, dunque aveva un piano tutto suo?

      â€˜Loro ti hanno incastrato, padrone, ma questa volta farò in modo che loro mani siano sporche di sangue.’ sussurrò Raven tra sé prima di mescolarsi alle ombre. Sapeva che non avrebbe dovuto attendere a lungo, poteva ancora sentire l’odore del sangue della sua ultima vittima portato dalla brezza verso il Moon Dance.

      *****

      Kat osservò Chad e Jason che aiutavano lo sfortunato fidanzato ad uscire dal club, in manette. Si dice sempre che la curiosità uccide, ma lei doveva scoprire cos’avevano intenzione di fargli. Se non altro, per non continuare a chiederselo tutta la sera.

      Uscendo da una delle porte laterali, rimase nascosta nell’ombra e li seguì. Con i suoi sensi acuiti non aveva bisogno di avvicinarsi troppo per ascoltare quello che stavano dicendo.

      Chad e Jason bloccarono Trevor tra la sua auto e quella del poliziotto, in modo che il fidanzato abbandonato non potesse tornare dentro da Envy. Chad gli tolse le manette, sapendo che in realtà non poteva arrestarlo senza un valido motivo... a meno che Trevor non lo spingesse a farlo.

      â€œScommetto che sei stato tu a dirle che ero qui!” ringhiò Trevor verso Jason. “Secondo te non sapevo che hai una cotta per lei? Non sei riuscito a farti gli affari tuoi, eh?”

      Chad allungò un braccio quando Jason fece un passo avanti con aria minacciosa. “Jason, ci penso io. Perché non torni dentro e vedi di trovare Envy? Non voglio che esca finché Trevor non se ne sarà andato.”.

      â€œNon puoi impedirmi di tornare dentro, sto lavorando!” sibilò Trevor senza pensare.

      â€œSì, abbiamo visto come stavi lavorando.” Jason strinse i pugni ma, dallo sguardo tagliente di Chad, capì che avrebbe fatto meglio a tornare dentro, prima che Trevor non fosse più l’unico in manette quella sera. Girandosi, lanciò un’altra provocazione a Trevor “Ci troverai sulla pista da ballo, avvinghiati l’uno all’altra.”.

      Trevor scattò, ma Chad lo spinse contro l’auto. Con suo grande stupore, Trevor era molto più forte di quanto sembrasse e lui faceva fatica a tenerlo. “Ti avevo avvisato di non scopare con mia sorella se non volevi dirle chi sei davvero e per quale motivo sei sempre in giro per club. Cavolo, amico, Envy ti crede uno studente del college. Se volevi impressionarla, allora avresti dovuto dirle la verità. Una cosa che non ha mai sopportato sono i bugiardi, soprattutto quando mentono a lei.”.

      Kat strinse il suo sguardo su Trevor. Cosa diavolo voleva dire?

      â€œLo sai anche tu che se le avessi detto della mia copertura si sarebbe sentita usata mentre frequentavo i locali con lei.” disse ad alta voce raddrizzandosi, ma non cercò di tornare al club. Se avesse usato la sua vera forza allora Chad sarebbe già morto e lui non sarebbe stato migliore delle persone a cui dava la caccia.

      Quella consapevolezza lo calmò abbastanza da controllare i suoi istinti animali, ma non poteva comunque fare a meno di essere ancora incazzato. “Lei mi ha colpito con quel dannato taser!”

      â€œTe lo meritavi perché sei un fidanzato misero e bugiardo. Te la sei cercata, non le hai detto la verità. Per stasera è abbastanza, a meno che tu non voglia andare a caccia in un altro bar. E poi, Envy ha ancora il taser.” sogghignò Chad. “Ti consiglio di lasciarla da sola per il resto della serata... anzi no, per il resto della sua vita, se non sei capace di essere sincero con lei.”.

      Trevor digrignò i denti, ma non disse altro. Chad non poteva dirgli di stare lontano da Envy, ma probabilmente lasciare che lei si calmasse era un buon consiglio.

      â€œBene, ma quello...” indicò il club “... non è un posto sicuro per tua sorella, e tu lo sai!” Aprì la portiera della sua auto, costringendo Chad a fare un passo indietro per non essere colpito. Sbattendo la portiera dietro di sé, impiegò solo pochi secondi prima di uscire dal parcheggio sgommando.

      Quando Trevor fu abbastanza lontano dalla vista di Chad, prese il cellulare e digitò il numero di qualcuno che gli doveva un favore. Si fermò al negozio più vicino e parcheggiò dietro un camion per non essere visto.

      Era frustrante lasciarla lì dopo che Devon l’aveva guardata in quel modo. Poteva non essere un assassino, ma quello sguardo non era affatto un buon segno. ‘Chad pensa di poter usare le maniere forti quando si tratta di Envy, eh? Vediamo se sarà contento quando scoprirà di essere lui quello debole.’ Poi avrebbe sistemato anche Jason, già che c’era.

      Kat si nascose ancora di più nell’ombra quando Chad si girò e guardò nella sua direzione. Si accigliò sapendo che per lui era impossibile vederla, non aveva la visione notturna che avevano i mutanti. Si soffiò via i capelli dagli occhi e aspettò mentre lui continuava a guardare verso di lei, poi tirò un sospiro di sollievo quando finalmente lui si girò e tornò nel club.

      E così Trevor era un poliziotto in incognito e la sorella di Chad non lo sapeva... e ovviamente neanche Jason. Il mistero era che Trevor aveva detto che stava lavorando ad un caso. Kat digrignò i denti, sapendo che doveva trattarsi degli omicidi. Doveva dire a Warren di sbrigarsi a trovare chi stava lasciando una scia di sangue dietro di sé, prima che incolpassero loro.

      *****

      Envy si alzò lentamente, chiedendosi perché Devon non avesse semplicemente ammesso di essere uno dei proprietari e di poterla assumere lui stesso. Odiava quando le persone le mentivano, ma non lo conosceva e lui non le doveva nulla, così si rimangiò quello che stava per dire. Sfortunatamente non sarebbe durata a lungo.

      â€œIncredibilmente veloce.” lo guardò in attesa, incrociando le braccia sul petto.

      â€œHo messo una buona parola per te, ogni tanto mi ascoltano.” Devon la guardò incuriosito, sentendo che il suo odore era cambiato. Era arrabbiata con lui ed era un buon odore.

      â€œForse perché sei tu il proprietario.” il lieve sorriso di Envy svanì.

      Quindi era per quello che era arrabbiata. Non le piaceva quando qualcuno le nascondeva qualcosa, doveva ricordarselo. Devon abbassò lentamente la testa in un leggero inchino “Sono solo uno dei proprietari, insieme ai miei due fratelli e mia sorella. Cerchiamo di gestire le cose insieme quando si tratta di assumere nuovo personale.”.

      Envy lo guardò, sentendo di essere stata cattiva. “Mi dispiace, non intendevo...” s’interruppe con un sospiro e abbassò le braccia.

      â€œBeh, almeno hai lasciato il taser

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