Moon Dance. Amy Blankenship
Чтение книги онлайн.
Читать онлайн книгу Moon Dance - Amy Blankenship страница 8
Pur non vedendo lâora di affrontare Trevor, si fermò un momento per chiudere gli occhi e seguire la musica, che poteva essere descritta soltanto come il suono della lussuria.
Mentre sentiva le carezze leggere diventare sempre più audaci, Envy aprì gli occhi e si trovò davanti a parecchi maschi a petto scoperto, alcuni con camicie sbottonate e altri con magliette aderenti altrettanto seducenti. Non osò guardare i loro volti per timore di stabilire un contatto visivo.
Sentendosi un poâ su di giri, cominciò ad arretrare e non si preoccupò quando gli uomini la seguirono. Sentendo il ferro freddo della gabbia contro la sua schiena, guardò lentamente verso la piccola piattaforma. I suoi occhi incrociarono quelli dellâuomo nella gabbia mentre lui faceva inginocchiare la sua partner in una posizione di sottomissione.
Lâintera stanza sembrò scomparire quando i loro sguardi sâincontrarono. Il modo in cui la stava fissando fece sentire Envy come se ci fosse lei al posto dellâaltra ragazza. Lui aveva occhi blu di ghiaccio con un contorno nero attorno allâiride. Envy pensò che non aveva mai visto degli occhi così intensi e impressionanti, avrebbe potuto fissarli per ore e desiderare di farlo ancora, e questo la spaventò.
Envy ebbe lâimpressione che lui la stesse immaginando nuda. Il modo in cui i suoi occhi la osservavano, soffermandosi in certi punti, la fece sentire come se le sue mani la stessero toccando proprio in quelle parti. Il desiderio di lanciarsi contro le sbarre della gabbia ed implorarlo di prenderla subito e con violenza era quasi troppo per resistergli.
Sforzandosi di distogliere lo sguardo da quegli occhi possessivi, Envy cercò di ricordarsi che poteva andarsene quando voleva.
Trevor non si stava divertendo, sebbene cercasse di seguire il ritmo e mescolarsi il più possibile con la folla. Le belle ragazze e la musica non erano i veri motivi per cui era lì, continuava a fissare il tipo nella gabbia perché era lui il suo vero obiettivo.
Il suo nome era Devon Santos ed era lâultima persona ad essere stata vista con Kelly Foster, la ventenne trovata morta la settimana prima, in un vicolo lì vicino. Era stata nella stessa gabbia con Devon lâultima notte in cui era viva.
Fino a quel momento Trevor aveva scoperto che la vittima aveva appena smesso di lavorare presso un club lungo la strada, il Night Light. Aveva lavorato al Moon Dance per una sola notte... quella in cui era morta. Quello non era lâunico caso che Trevor stava seguendo, bensì uno dei primi. Chiunque avesse gettato lì il suo corpo lo aveva lasciato lì come se fosse un regalo per i puma e i giaguari.
Devon era proprietario di quel club insieme ai suoi due fratelli, Nick e Warren, e alla loro unica sorella, Kat. Girava voce che tra i due club fosse in corso una faida silenziosa e che le due famiglie fossero ai ferri corti da quando i loro padri erano scomparsi una decina di anni prima.
Trevor strinse gli occhi, sapendo il vero motivo dellâostilità tra i due club... non erano locali normali, appartenevano ed erano gestiti da mutanti. Il club in cui lavorava Kelly era gestito da puma mannari, poi lei si era licenziata ed era andata a lavorare per i giaguari mannari, per poi essere ritrovata senza vita il giorno successivo. Era troppo per fare finta di niente.
Se gli umani avessero saputo che i mutanti vivevano tra loro, ci sarebbe stato il panico... ma essi facevano parte della società da molto tempo senza che il segreto fosse trapelato. Finché avessero rispettato le leggi della razza umana, non câera bisogno di scatenare il panico generale rivelandone lâesistenza. Se ciò fosse accaduto, la mente umana sarebbe ritornata ai tempi bui.
Il piano della squadra segreta per il paranormale della CIA era gestirli nello stesso modo in cui venivano gestiti gli UFO e gli incontri con gli alieni: mentire, nascondere e coprire. Là fuori câerano cose peggiori dei mutanti, ormai ben ambientati... câerano creature più pericolose che gli umani avevano visto solo in qualche film horror o di cui ignoravano completamente lâesistenza.
Ma, quando erano iniziati le sparizioni e gli omicidi, la squadra si era messa in moto per cercare di capire cosa stesse succedendo.
Vedendo Devon allontanarsi dalla ragazza nella gabbia e avvicinarsi alle sbarre per guardare qualcuno, Trevor lo seguì con lo sguardo. Sentì la propria pressione sanguigna aumentare di parecchio quando vide Envy appoggiata alla stessa gabbia, circondata da un focoso gruppo di uomini.
Che diavolo ci faceva lì? Lasciò le sue compagne di ballo senza pensarci due volte e iniziò a farsi largo tra la folla per raggiungere Envy.
Devon ringhiò piano quando la ragazza che aveva attratto la sua attenzione alzò le mani per aggrapparsi alle sbarre. Poteva sentire il suo calore in tutto il club e ne percepiva il richiamo. Stringendo le mani sulle sue, le fece scorrere in modo seducente sulle sue braccia attraverso le sbarre della gabbia.
Proprio quando Envy era sul punto di rispondere a quella danza erotica, qualcuno le prese un braccio e la allontanò bruscamente. Rimase a bocca aperta quando vide chi era... si era completamente dimenticata di Trevor! Il momento sensuale sâinterruppe e lei si arrabbiò di nuovo quando ricordò perché era venuta al Moon Dance... per vendicarsi.
âChe diavolo ci fai qui?â Trevor sbottò un poâ troppo duramente, cercando di allontanarla dalla gabbia e dalla pericolosa vicinanza di Devon. Se il giaguaro era lâassassino, allora il modo in cui stava guardando Envy la etichettava come sua prossima vittima.
Envy tenne lâaltra mano stretta alla sbarra semplicemente perché non le era piaciuto il modo in cui Trevor la stava trattando. Si stava comportando come se fosse stata lei a fare qualcosa di male e non lui. Sorridendogli nel modo più dolce possibile, lo informò âSono venuta a ballare... proprio come hai fatto tu.â.
Trevor serrò le labbra sapendo che lei lo aveva visto ballare con le altre e non capiva che le stava usando solo come copertura, non si era nemmeno preoccupato di chiedergli il nome. I due si guardarono negli occhi per parecchi secondi prima che Trevor sospirasse.
Avvicinandosi al suo orecchio sussurrò âLasciami spiegare.â Non aveva voluto dirle chi fosse realmente perché temeva che lei, proprio come quel coglione di suo fratello Chad, avrebbe pensato che la stava usando solo per avere facile accesso ai bar in cui lei lavorava.
âDai.â cercò ancora una volta di sottrarla allo sguardo infuocato di Devon. Lo guardò di nuovo e, se gli sguardi avessero potuto uccidere, lo avrebbe lasciato a terra in una pozza di sangue. Distolse lo sguardo e riportò lâattenzione sulla sua ragazza.
Envy scosse la testa... ma certo che lui le avrebbe spiegato! âSono venuta per divertirmi. Posso ballare da sola con questi bei ragazzi o puoi unirti a noi.â Alzò un sopracciglio come se non le importasse nessuna delle due cose.
Trevor girò la testa lentamente e guardò i ragazzi libidinosi dietro di lei ancora lì, in attesa di vedere se avevano una possibilità . âSparite.â disse con tono molto minaccioso, avvicinandosi ad Envy. Se voleva ballare allora lo avrebbe fatto con lui.
Envy mise il broncio ma si chiese perché fosse così geloso, quando poi lui aveva ballato in modo provocante con altre due ragazze. âNon è divertente.â Alla fine lei lasciò la sbarra abbassando le braccia ed estraendo con indifferenza il piccolo taser dalla tasca, posando le mani sul petto di Trevor.
Devon era in piedi in tutta la