Calore. Amy Blankenship
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Mentre la sua dimostrazione non era sufficiente per fare ciò che voleva, il male in questa città stava prolificando e non ci sarebbe voluto molto per riportare il proprio potere al livello necessario. Una volta raggiunto quel livello...avrebbe cercato di rompere nuovamente le pareti di questa dimensione. Lâaura di questo vampiro non era gustosa come quella di Kane, ma la somiglianza e il potenziale del rito del sangue câerano sicuramente.
Questo vampiro...anche se aveva mostrato un lato sadico che piaceva a Misery...il suo potere era completamente diverso da quello di Kane. Lei sapeva già come sfruttare il vero potere di Kane, ma più guardava lâanima di questo, più vedeva la pericolosa verità . Il potere che questo possedeva poteva essere rilasciato solo proteggendo qualcosa che ama. Era un potere inutile poiché la creatura reprimeva tale emozione.
Dopo aver studiato il vampiro per qualche istante, Misery decise che era meglio se egli rimanesse senza amore, perché semmai avesse sfruttato tale emozione...il suo potere sarebbe stato illimitato.
Damon sentiva odore di vampiri senzâanima svolazzare intorno a lui e nei vicoli bui. Per un attimo pensò di liberare la città da alcuni di loro, ma decise che aveva già fatto la sua buona azione quel giorno. Se volevano nutrirsi della gentaglia di questâarea, allora chi era lui per fermarli? Non che lui non avesse fatto la stessa cosa. Mentre continuava a camminare, altri proiettili caddero dalla camicia e colpirono il terreno, tintinnando sul marciapiede come ricordi dimenticati.
I peli sulla nuca di Damon si rizzarono e lui smise di camminare, girando la testa da un lato allâaltro...si sentiva osservato. Alla fine, girando la testa indietro, i suoi occhi si restrinsero quando vide una sagoma informe, in agguato sul tetto dellâedificio accanto.
Tornando indietro nelle ombre, Damon avvolse lâoscurità attorno a sé, odiando che in questa città non ci fosse privacy con tutti quei dannati esseri paranormali in giro. Prima di venire qui, non era mai stato a contatto con mutanti né caduti. Nel suo paese, i mutanti erano stati scacciati nellâantichità ed erano abbastanza intelligenti da non tornare. Non si era mai reso conto di quanto patriottico fosse mentre ripuliva una terra.
Non era mai stato un viaggiatore del mondo come Kane e Michael...non quando si divertiva così tanto lì dovâera. Ma non era un mutante quello sul tetto...era un caduto, e non era uno degli uomini che aveva visto in chiesa. Questo doveva essere quello fuggito.
*****
Zachary fece un sospiro di sollievo quando lâultimo giornalista finalmente si annoiò e lasciò la sua, tra virgolette, scena del crimine. Riportò la propria attenzione sui vigili del fuoco coperti di fuliggine e fece una smorfia apatica. Poverini, non avevano avuto la possibilità di domare quellâincendio, anche se sembravano grati che non fosse divampato oltre i confini della tenuta di Anthony Valachi. Zachary sorrise quando vide quello per cui stava aspettando.
Aveva creato un incendio così potente che sapeva che non ci avrebbe messo molto a bruciare tutto quello che câera. Lo aveva fatto per due motivi. Uno era per pietà degli umani che sacrificavano la propria vita quotidianamente giocando con il fuoco, e lâaltro era per distruggere ogni prova che gli umani non dovevano trovare...incluso corpi per lâautopsia o ossa da esaminare.
âSembra che si stia spegnendo.â disse Chad avvicinandosi a Zachary. âMi sorprende che Trevor non sia qui.â
âOh, câera.â Zachary sorrise. âLâultima volta che lâho visto stava trascinando tua sorella fuori di qui, così io ho potuto accendere il fuoco.â
âCosa?â urlò Chad, poi si avvicinò in modo che nessuno potesse sentirlo. âSono qui da una dannata ora e solo adesso mi stai accennando che mia sorella è stata quasi uccisa stasera?â
âIl proiettile lâha solo sfiorata.â Zachary amava prendersi gioco del nuovo arrivato. Si sentì un poâ in colpa quando Chad sbiancò in viso. âRilassati, sta bene.â
âSei un coglione.â gli disse Chad senza rimorso.
âMi è stato detto di peggio.â Zachary scrollò le spalle. âMa per adesso puoi chiamarmi âcapoâ. Ho velocizzato la tua pratica quindi è fatta. Non lavori più per il dipartimento di polizia. Loro lavorano per te e tu lavori per la CIA, per quanto gli riguarda. E questo rientra sotto la giurisdizione della CIA, poiché si tratta di un caso di mafia.â
âQuindi cosa dovrei fare adesso?â chiese Chad, sentendosi un poâ perso e pensando segretamente a come picchiare il giaguaro per aver messo di nuovo in pericolo sua sorella.
âGoditi la promozione perché ti lascio gestire questo per stanotte.â Zachary gli diede una pacca sulla spalla, prima di aprire la portiera dellâauto e scivolare dentro. Contò fino a tre prima che Chad bussasse al finestrino. Abbassandolo, inarcò un sopracciglio.
âChe cosa gli dico?â Chad chiese Chad.
âQui sta il colpo di genio. Non puoi fornire informazioni in questo momento.â Zachary rise e rialzò il finestrino, poi rise di nuovo quando Chad diede un calcio al suo pneumatico mentre lui sgommava.
Il suo sorriso svanì quando fu solo con i propri pensieri. Sapeva che buona parte del branco di lupi era innocua e che era solo agli ordini dellâalfa, ma il resto potrebbe volersi vendicare per la morte di Anthony Valachi. Alcuni avrebbero additato i soccorritori di Micah, altri avrebbero accusato Steven e la fidanzata infedele. In entrambi i casi, ciò avrebbe messo il Night Light sulla lista nera di ciò che rimaneva della mafia in città .
Estraendo il suo cellulare, Zachary fece una chiamata al membro del PIT che era sotto copertura nella sezione più pericolosa del branco di lupi. Se stavano preparando quello che pensava, allora sarebbe stato saggio continuare e mandare un paio di minacce di morte al Night Light, solo per mantenere i puma in guardia, o ancora meglio...fargli chiudere il club per un poâ.
*****
Angelica guardò fuori dalla finestra verso la città sottostante, pensando allâincubo che lâaveva svegliata. Vedere tutte le luci e la vita della città , anche nel bel mezzo della notte, le ridiede sicurezza ed era difficile distogliere lo sguardo.
Non aveva mai avuto un incubo prima dâora...non aveva mai fatto un solo sogno ed era questo che la turbava di più. Strofinò le dita sul marchio sul suo palmo, incolpandolo dellâincubo. Era così persa nei pensieri morbosi che quando la porta dietro di lei sbatté, le venne quasi un colpo.
Zachary aveva aperto la porta in silenzio, nel caso in cui Angelica stesse ancora dormendo. Quando la vide lì assorta, non poté resistere alla tentazione e sbatté la porta. La sua reazione fu addirittura migliore di quanto lui avesse sperato.
âSe io fossi un demone, ti avrei morso.â la derise lui, poi abbassò lo sguardo sul pugnale che lei teneva così stretto da avere le nocche bianche. âO forse no.â si corresse lui accigliato. âCosâha smosso la tua gabbia?â
âIncubi.â disse Angelica sinceramente mentre allentava la presa. Nessuna bugia