Calore. Amy Blankenship

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Calore - Amy Blankenship Legami Di Sangue

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strinse le spalle “Perché voglio farlo.”

      Tabatha lo fissò “E perché vuoi farlo?”

      Kane inclinò la testa. “Perché un vampiro fa qualcosa?”

      Tabatha aprì la bocca, la chiuse e poi la riaprì, incapace di formulare una risposta.

      â€œPerché vuole farlo.” rispose Kane al posto suo.

      Tabatha sospirò “Ascolta, se non vuoi dirmi la verità, non posso costringerti. Ma se saremo amici, dobbiamo pur dirci qualcosa di vero.”

      Le sopracciglia di Kane si inarcarono e lui sorrise “Ah, allora stiamo giocando a ‘obbligo o verità’, adesso?”

      Tabatha arrossì ricordando le poche volte in cui aveva giocato a quel gioco mentre era al liceo...a proposito di situazioni imbarazzanti. “Senza obbligo e tu risponderai per primo.” sussurrò lei.

      Kane annuì “D’accordo. Dato che sono io lo stalker, giocheremo secondo le tue regole.”

      Tabatha sentì un brivido alla sua facile ammissione che la stava stalkerando. “Perché non ti piace Kriss? Lui non me lo dirà.”

      â€œPerché tu non gli appartieni.” rispose Kane un po’ troppo in fretta.

      â€œChe risposta è?” chiese Tabatha.

      â€œTocca a me.” sottolineò Kane.

      Tabatha brontolò “Bene.” poi si tese, non sapendo cosa aspettarsi.

      â€œTi piacciono i cani?”

      Tabatha sbatté le palpebre. Quella domanda riguardava l’ultima cosa che si sarebbe aspettata. Si rilassò, poi sorrise con piacere “Li amo. Quando ero piccola avevamo un piccolo cucciolo di Yorkshire, ma scappò via. Non mi sono mai veramente ripresa... A volte mi manca ancora.”

      Kane ricambiò con un sorriso lento, mentre i loro occhi si incrociavano. “Dovresti incontrare il mio Yorkshire qualche volta...si chiama Scrappy.”

      Tabatha sentì brividi gelidi attraversarla e saltò letteralmente dal divano quando il telefono squillò. Alzandosi, si precipitò a rispondere, sperando che fosse una telefonata di Kriss. Afferrandolo, si voltò per guardare Kane, ma lui se n’era andato senza lasciare traccia che fosse mai stato lì.

      Scrutò rapidamente la sua camera da letto, ma non trovò nulla. Con un sospiro, Tabatha premette il telefono all’orecchio. “Pronto?” fece una smorfia quando udì la voce di Jason.

      â€œChe ti è successo? Sparisci e non chiami per dirmi il perché?” Jason camminava avanti e indietro. “Dannazione Tabby, mi hai fatto preoccupare.”

      Tabatha sorrise nel ricevitore. In qualche modo essere sgridata da Jason la fece sentire un po’ più normale. Fece rapidamente i conti nella sua testa mentre iniziava a spiegargli cosa era successo, senza dargli alcun dettaglio di qualcosa che avesse a che fare con il paranormale.

      Kane spostò un po’ i rami del cespuglio mentre vedeva Tabatha rilassarsi per la prima volta da quando Trevor l’aveva portata a casa. Le sue labbra accennarono ad un sorriso, sentendola dire la verità a chiunque fosse al telefono e mentire spudoratamente allo stesso tempo. Il suo sorriso svanì e la sua espressione si trasformò in desiderio. Cosa avrebbe dato per ricevere il suo sorriso con tanta facilità. Allontanandosi dalla finestra, sapeva che era giunto il momento di andare...sentiva Kriss avvicinarsi.

      â€œAspetta un attimo, Jason.” Tabatha aggrottò la fronte, avendo la strana sensazione di essere osservata. Girando la testa verso la finestra, si bloccò vedendo Kriss lì a guardarla. “Jason, ti chiamo domani, okay?” Si voltò e riagganciò, ma quando guardò di nuovo Kriss era sparito.

      Capitolo 3

      La signora Tully scosse la testa mentre usciva dalla stanza di Micah e chiuse la porta dietro di sé, prima di rivolgersi verso la folla riunita nel corridoio. “Sta bene...dorme ancora, ma sta bene.”

      â€œAllora si riprenderà completamente?” chiese Quinn scettico.

      La signora Tully si mise tra loro e la porta. “Voglio dire, sembra che si sia già ripreso. Non ha neanche un graffio.” Lei fece un passo avanti e allargò le braccia come una barriera quando alcuni di loro cercarono di superarla per andare a vedere di persona.

      â€œNo.” disse lei con fermezza. “Per ora non voglio che venga disturbato. È in un sonno profondo e questo può essere parte di ciò che sta accelerando la sua guarigione. Se lo svegliate prima che lo faccia da solo, potreste interrompere qualsiasi incantesimo che sia stato usato su di lui.”

      â€œIncantesimo?” chiese Jewel confusa. Stava iniziando a capire cosa significasse ‘Imparare qualcosa di nuovo ogni giorno’.

      â€œIncantesimo o miracolo...sono la stessa cosa, per quanto mi riguarda.” La signora Tully sorrise alla nuova arrivata nella famiglia dei puma.

      â€œGià guarito?” disse Steven con incredulità, poi alzò di un paio di centimetri il braccio che era ancora fasciato e lo indicò “Questo mi fa male come l’inferno e non accenna ancora a guarire.”

      â€œNon è il momento di essere invidioso della buona sorte di tuo fratello.” La signora Tully indicò la stanza di Steven. “Forse se avessi ascoltato il tuo medico e fossi rimasto a letto, guarirebbe più velocemente.”

      Steven si voltò e guardò Jewel. “Letto...suona bene.”

      Gli occhi di Jewel si spalancarono e arrossì in tutte le sfumature di rosso, facendo sorridere Steven.

      La signora Tully scosse la testa verso i piccioncini, sapendo che l’amore era una delle migliori cure miracolose a disposizione. Sarebbe stato bene entro un paio di giorni...esausto ma in buone condizioni.

      â€œFarò in modo che non venga disturbato.” aggiunse Quinn mentre guardava con ardore verso la sua camera da letto, dove aveva lasciato Kat a dormire.

      â€œVale anche per te.” la signora Tully lo spinse via.

      Per fortuna sarebbero passate diverse ore prima che uno dei fratelli si facesse di nuovo vivo. Lei si chiese in silenzio chi fosse l’angelo custode di Micah e dove potrebbe trovarne uno. Quando il corridoio fu vuoto, diede ancora un’occhiata alla porta di Micah prima di uscire dal club.

      *****

      Alicia sentì la mano di lui sulla sua spalla, accarezzando la sua pelle nuda, e si girò verso di lui vedendo lo sguardo riscaldato negli occhi ametista di Damon mentre la toccava. Era completamente vestito...tutto di nero. I suoi capelli erano spettinati e non erano mai sembrati così sexy. Lei allungò la mano e passò le dita tra le ciocche scure. Le labbra di lui seguirono l’azione, baciando la zona vulnerabile del suo polso e sorridendo in modo diabolico, lasciandole intravedere le proprie

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