ANTIAMERICA. T. K. Falco
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Alanna la fissò, ma era nascosta dall’ombra nell’angolo. “Javier? Lui che cosa c’entra?”
Quando l’Agente avanzò, Alanna notò l’espressione fiera che aveva in volto. “È scomparso da qualche settimana, vero? Risulta inoltre essere amico di Paul Haynes—il quale è scomparso nello stesso periodo”.
Accidenti. I Federali stavano cercando Javier. Stavano sorvegliando il suo appartamento—non lei.
L’Agente McBride inclinò il capo fino a quando gli occhi delle due erano alla stessa altezza. “Alanna? Javier Acosta—che cosa sai sulla sua scomparsa?”
“Non farebbe del male a nessuno—e non prenderebbe mai parte ad AntiAmerica”.
“La vulnerabilità dimostrata da AntiAmerica nei confronti della Banca Nexus è stata scoperta da Paul—e Javier. Stai cercando di dire che si tratta di una coincidenza?”
La perquisizione dei Federali all’appartamento di Javier era l’indicatore del fatto che lo consideravano un sospetto negli attacchi AntiAmerica. Restare in silenzio non era più un’opzione. Doveva difendere l’innocenza del ragazzo. O almeno portare altrove l’attenzione dei Federali. “Javier è un hacker etico. Le compagnie lo pagano affinché sistemi i loro bug. Non ruba”.
L’Agente McBride raggiunse il bordo del tavolo. “Sonda le vulnerabilità dei software ed hackera le compagnie in cambio di denaro. Assomiglia molto a ciò che fanno gli hacker di AntiAmerica”.
“Parlate con Paul. Forse è stato lui. O forse l’ha venduto come exploit creato da lui. Inoltre la Nexus non ha sistemato in tempo le vulnerabilità. Ma Javier non c’entra niente con l’attacco”.
L’Agente Palmer si frappose fra le due. “Anche se così fosse, vorremmo parlargli. Ma è sparito, quindi ti stiamo chiedendo di aiutarci a riempire gli spazi vuoti. Ha mai espresso insoddisfazione nei confronti di qualche istituzione finanziaria? Ha mai espresso il proprio supporto per AntiAmerica?”
“No. Javier non è un hacktivista. Non gli interessa la politica. E non ha mai commesso un crimine nella sua vita. Sapete qual è la differenza fra un hacker white hat e black hat, vero?”
La gomma da masticare verde si spostò nella bocca dell’Agente McBride. “Se lo conosci così bene allora perché hai fatto irruzione nel suo appartamento?”
Alanna distolse lo sguardo dal soffitto. Le forti luci le stavano facendo vedere delle macchie. “Siamo stati insieme. Non rispondeva al telefono. Mi sono fermata a casa sua. Non mi ha aperto. Me ne sono andata”.
L’Agente federale scosse il capo e ridacchiò. “Il tuo mentire ci convince del fatto che tu abbia qualcosa da nascondere. Ti va di parlarci dei dati criptati sul tuo hard disk? C’è qualcosa che ti collega ad AntiAmerica?”
Alanna emise una risata tesa. “Credete veramente che io sia immischiata con quei fanatici? Dovete essere veramente disperati”.
L’Agente McBride afferrò il tavolo con così tanta forza che le sue nocche si fecero bianche. “La tua recita sarebbe più convincente se non avessimo già le prove del fatto che in passato hai già rubato dati che non ti appartengono”.
“Ve lo dico chiaro e tondo: non mi immischierei mai con gli AntiAmerica o con altri pazzi. Fate tutte le ricerche che volete. Non troverete niente che mi colleghi a loro”.
“Forse il tuo ragazzo è un membro di AntiAmerica. E tu sei la sua complice”.
Alanna balzò in piedi. “Siete sordi? Non abbiamo niente a che fare con loro. Se foste bravi a fare il vostro lavoro sapreste che sto dicendo la verità”.
“Ti dico ciò che so” l’Agente federale avanzò verso Alanna puntandole l’indice contro. “So che sei una ladra ed una bugiarda. Se non smetti di fingere di essere stupida verrai condannata in quanto criminale”.
“So di che cosa si tratta. AntiAmerica vi sta facendo rincretinire, quindi arrestate il primo hacker che trovate”.
L’Agente McBride allontanò alcune ciocche dei suoi capelli sottili dal viso. “Non farti illusioni. Sei una ladra d’identità. Credi che c’interessi una nullità come te?”
“Allora perché continuate ad inventare cavolate su di me e AntiAmerica?”
“Vogliamo che ci parli di Javier Acosta. Che diamine ci facevi nel suo appartamento? Cosa sei, la sua ex ragazza psicopatica?”
Alanna si precipitò verso l’Agente federale. “Come mi hai chiamata? Ne ho abbastanza di te—”
Alanna raggiunse circa metà tavolo prima che l’Agente McBride l’afferrò per un braccio e la scagliò contro al muro. L’Agente portò il braccio sullo sterno della ragazza con un ghigno in viso, ed il suo respiro caldo raggiunse la guancia di Alanna. L’Agente Palmer si frappose fra le due fino ad allontanare la collega. Alanna si rimise a sedere senza distogliere lo sguardo dall’Agente McBride, la quale ribolliva dalla rabbia causata dall’intervento del suo partner.
L’Agente Palmer indicò nella direzione di Alanna. “Calmati. Non peggiorare le cose”.
Aveva ragione. Omicidio. Attacchi alle banche. I Federali che davano gli hacker in pasto ai lupi per molto meno. Il fatto che Alanna non potesse essere collegata ad AntiAmerica o a Javier o Paul non avrebbe avuto importanza. Non contava nemmeno il fatto che non detenesse le competenze necessarie al fine di perpetrare gli attacchi. Ai Federali interessava ottenere delle promozioni e fare in modo che i cittadini fossero felici—non aveva rilevanza arrestare la persona giusta. Questa Agente McBride la stava spingendo a fare qualcosa di stupido. Non avrebbe ottenuto niente di buono a perdere la testa.
L’Agente Palmer si rimise a sedere, allungò la mano in tasca e sbatté una busta di plastica sul tavolo, all’interno della stessa si trovava l’iPhone della ragazza. “Parliamo del perché sei qui. Ieri e oggi hai ricevuto dei messaggi da Javier. Quand’è stata l’ultima volta in cui l’hai visto?”
“Qualche settimana fa”.
“Tutti quelli che lo conoscono dicono la stessa cosa. Sembra sparito dalla faccia della terra. Ha smesso di andare a lezione. Nessuno ha avuto sue notizie”.
“Per questo stavate sorvegliando il suo appartamento?”
L’uomo serrò le labbra. “Non mi è consentito condividere quest’informazione. Tutto ciò che devi sapere è che Javier un sospettato”.
“Non sapete dov’è, quindi sicuramente sta attaccando le banche per conto di AntiAmerica, vero?”
“Tutto ciò che vogliamo è che venga a parlare con noi, in modo da poterlo eliminare dai sospetti. Se è innocente come dici tu, nessun danno nessun affanno”.
La gamba di Alanna stava tremando sotto al tavolo. “Volete che lo trovi per voi”.
“Il fatto è questo: abbiamo abbastanza prove dalle tue operazioni di phishing da mandarti in prigione. Fortunatamente per te dobbiamo parlare con Javier. Poiché sei l’unica persona con cui ha comunicato, sei l’unico collegamento. Vogliamo trovarlo per convocarlo e porgli delle domande”.