Il Ballo Di Lido. T. M. Bilderback

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Il Ballo Di Lido - T. M. Bilderback

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      "Hai una coperta alla moda lì... sono sicura che le signore ne rimarranno adeguatamente impressionate."

      "Oh, certo, scherza, Mickey! Non saresti così pronta a scherzare se fossi tu quella della coperta!" Si fermò mentre un sorriso malizioso si diffondeva sulla sua faccia. "Sei mai stata tra le coperte, Michelle?" chiese, usando il mio nome di battesimo.

      "Un’altra battuta, Manny, e ti butto fuori dalla macchina!"

      "Sì, e non sei stata neppure tu quella cui hanno sparato!" Manny replicò, proprio mentre il parabrezza posteriore esplodeva.

      “GUIDA!” Gridai all’agente di polizia attonito. “SUBITO!”

      A suo onore, il poliziotto di pattuglia - Eric Limbird – decollò come un fulmine, con luci e sirene al massimo. Al momento in cui mi ero accertata che nessuno si fosse fatto male, eravamo a metà strada verso l'aeroporto.

      ***

      LIDO NON SAPEVA QUALE sesto senso l’avesse fatto guardare indietro. Non aveva sentito nulla che l’avesse fatto voltare.

      Il bambino di otto anni urinò involontariamente.

      Cercò di chiamare suo padre, ma Lido non riuscì a far sentire la sua voce. Ogni volta che cercava di urlare, la sua voce si strozzava in gola. Il suo panico ora cresceva in modo esponenziale.

      Quando l'alligatore fu a sei metri di distanza, Lido fece un respiro profondo e finalmente poté gridare: "PAPA! PAPA!"

      Pierre si agitò, vide l'alligatore avvicinarsi al figlio e cominciò a tirare la corda verso la barca. Un tiro dopo l’altro, sembrava che l'uomo tenesse a malapena il ragazzo davanti all'alligatore.

      Ora che Lido aveva ritrovato la sua voce, non riuscì a smettere di urlare il suo terrore.

      Senza alcun timore, il rettile nuotante continuò con la sua costante nuotata verso il ragazzo.

      Infine, Pierre diede alla corda un grande strattone e tirò il ragazzo per più di un metro e mezzo. Diede un altro grande strattone, e Lido si arrampicò sul fianco della barca.

      Pierre afferrò il suo fucile e sparò all'alligatore che inseguiva in mezzo agli occhi.

      Lido giaceva in preda al panico e respirava a pieni polmoni.

      Pierre sorrise al ragazzo. "Vedi, garçon? Nulla da preoccuparsi!".

      Lido guardò suo padre con odio nascente e seppe che un giorno avrebbe ucciso quest'uomo.

      ***

      MENTRE L'AGENTE LIMBIRD guidava l'auto della polizia in modo rapido e senza difficoltà nel traffico, presi contatto via radio con la polizia aeroportuale, spiegando esattamente di cosa avevo bisogno da loro. Mi dissero quale entrata avrebbe usato il jet privato, e che l’aereo sarebbe atterrato entro i successivi venti minuti.

      Questo ci diede un sacco di tempo per trovare l’entrata.

      Sam era di nuovo seduto con la schiena dritta sul sedile posteriore.

      Manny era ancora rannicchiato sul pavimento. "Oh, Dio, chi sta cercando di uccidermi? Perché stanno cercando di uccidermi? Che diavolo sta succedendo?"

      Sam disse: "Manny, stai zitto. Ho la sensazione che chiunque ci stia sparando stia cercando di ucciderci tutti e tre."

      Manny stette tranquillo per un minuto. "Ne sei sicuro?" Alzò lo sguardo verso Sam e si mise in ginocchio per guardare me. "Che ne sapete? Sputate il rospo, ragazzi!"

      Io guardai indietro a Manny. "Più tardi, Manny. Dopo, ok?" Guardai Limbird. "Stai bene, Limbird?"

      Limbird sorrise. “Ah, certo. Questa è la cosa più emozionante che mi sia mai capitata sul lavoro finora!”

      Scossi la testa incredula. A quanto pare, al giovane agente di polizia non avevano sparato abbastanza in vita sua.

      Guardai fuori. Ci stavamo accostando al terminal principale. Limbird spense le luci e la sirena e disse: "Che cosa metto nel rapporto, tenente?"

      "Mettici quel che è successo, e fa riferimento a me o al detective Tanner per ogni problema."

      "Sì, signora."

      Un paio di poliziotti dell'aeroporto si avvicinarono all'auto di pattuglia e uno di loro mi aprì la porta. L'altro aprì la portiera posteriore dell'auto per Manny e Sam.

      Scendemmo, ringraziai Limbird, e la polizia aeroportuale ci scortò all’entrata del jet privato. Nessun controllo cui sottostare per noi, il che fu un bene. Manny avrebbe parecchio sconvolto un agente della sicurezza se avesse aperto la sua coperta per una perquisizione.

      I due agenti dell'aeroporto erano fuori dalla porta che conduce all’entrata. Avevo dato loro istruzioni di non far entrare nessuno nell'area di attesa fino a quando non fossimo partiti.

      Sam aveva colto la mia preoccupazione. "Joey sa chi sta facendo questo?"

      Manny sentì questo, e subito disse: "Joey? Vuoi dire Joey Justice? In che cosa ci ha trascinato quello stronzo adesso?"

      Diedi a Sam uno sguardo che diceva: "Perché hai aperto la tua boccaccia?" Sam aveva un'aria imbarazzata, mentre io rispondevo alla domanda di Manny come meglio potevo. "Non lo sappiamo ancora, Manny. Sappiamo solo che ci chiamò per farci venire alla Sicurezza di Justice. Sam ed io dovevamo portarti. All'inizio, solo Sam ed io ci saremmo andati venerdì, ma a quanto pare è diventato più urgente dopo che la tua ragazza è stata uccisa. È stato allora che ci è stato detto di portarti con noi."

      Vedemmo un jet privato marrone bicolore parcheggiato all’entrata.

      “Lo sapevo. Sapevo già, dal momento in cui incontrai Justice, che sarebbe stato la mia morte."

      "Oh, stai zitto e vieni."

      Ci alzammo, e camminammo lungo il ponte sospeso fino alla porta aperta del jet. Una signora attraente, circa della mia età, ci aspettava.

      "Salve, sono il capitano Gena Trotter, della Sicurezza di Justice. Oggi sarò il vostro pilota. Purtroppo non ho avuto abbastanza tempo da ottenere un copilota, né uno steward né una hostess, ma spero che mi perdonerete."

      Sorrisi e feci le presentazioni. Quando arrivai a Manny, spiegai cosa era successo, tranne l’eiaculazione, e chiesi se c'erano dei vestiti a bordo.

      "No, mi spiace, non ci sono. Non è una cosa che programmiamo... almeno, con regolarità."

      Salimmo a bordo e occupammo i posti.

      Il capitano Trotter indicò il monitor montato sulla parete nella parte anteriore dell'aereo. "Appena saremo in volo, io farò il collegamento. Joey sta aspettando sull’altra estremità. È una linea protetta, e lui vi dirà cosa sta succedendo."

      Annuì

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