Il Ballo Di Lido. T. M. Bilderback

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Il Ballo Di Lido - T. M. Bilderback

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della corda e li gettò nella palude.

      "Beh, guarda un po'! Papa, mi è caduta la corda! Ops!"

      Pierre non riusciva a credere a quello che vedeva. Cominciò a cercare di correre nell'acqua fino alla vita, mentre gli alligatori si avvicinavano. Diede un ultimo sguardo a Lido.

      Lido aveva il fucile puntato su Pierre. Disse: "Questo è per Maman, vous connard (coglione)!"

      Lido premette il grilletto, e la testa di Pierre esplose... proprio mentre gli alligatori lo raggiungevano per il loro pasto.

      Lido con calma diresse l’imbarcazione verso la baracca.

      Lido aveva sentito suo padre parlare di come uscire dalla palude. Aveva anche sentito suo padre parlare dei battelli a vapore sul grande fiume a sud-est del bayou. Mormorava mentre era ubriaco, ma Lido coglieva ogni parola.

      Lido rifletté su quel poco che suo padre gli aveva insegnato, oltre a sparare con il fucile. Sapeva come combattere con un coltello – aveva ancora la cicatrice sulle costole che suo padre gli aveva procurato. Sapeva contare e fare un po' di matematica. Poteva leggere e scrivere. Giocava a tutti i tipi di poker, e poteva tirare i dadi con grande abilità.

      Gli fu anche insegnato che la vita valeva solo il denaro che poteva ottenere in cambio.

      Il cuore di ghiaccio di Lido, e la volontà – quasi una gioia – di uccidere, avrebbero determinato il resto della sua vita.

      Questo, e un bisogno travolgente di scommettere.

      E quando Lido arrivò al grande fiume, si accorse di aver perso il battello per quel giorno, ma che ce ne sarebbe stato un altro tra due giorni.

      Ma perse solo quello. Si guardò intorno e assorbì tutto quello che vide. Fu loquace con le persone che incontrò, e fece sapere che gli piaceva giocare a carte per soldi.

      A Lido fu dato l'indirizzo di un posto, dove poteva giocare a poker per soldi. Aveva dei soldi, rimasti nei barattoli di sottaceti da un gallone che suo padre aveva nascosto sotto la baracca.

      Lido vinse un sacco di soldi.

      Quando gli altri giocatori si opposero al fatto che Lido avesse vinto tutti i loro soldi, furono estratti i coltelli.

      Lido lasciò gli altri morti e sanguinanti sul pavimento. Sottrasse anche i soldi rimanenti che non aveva ancora vinto. Non aveva senso lasciarli.

      A poco a poco Lido fece sapere in giro che sarebbe stato disposto a eliminare esseri umani scomodi... a un prezzo, naturalmente.

      Lido divenne noto in certi ambienti come "Lido Shuffle"... e come uno dei migliori sicari del settore.

      Divenne un uomo allegro, usando il suo ambiente Cajun per nascondere il suo modo freddo e calcolatore di guadagnarsi da vivere.

      Divenne anche noto come giocatore d'azzardo, e divenne dipendente. Non solo delle carte o dei dadi, ma anche dei Banditi con un braccio solo. Quando Lido giocava a questi, lo chiamava "afferrare il manico". A volte vinceva, e vinceva alla grande. Il più delle volte, perdeva tutto per causa loro.

      Ma Lido non riusciva a smettere. Alla fine, l'uomo mise da parte dalla sua attività una piccola fortuna. Rimase lontano dal gioco d'azzardo, e aveva raggiunto quasi la somma di cui aveva bisogno per realizzare di raggiungere il suo obiettivo di ritirarsi dall'attività.

      Gli serviva solo un altro lavoro. Un altro lavoro sarebbe dovuto bastare.

      Poi, Esteban Fernandez chiamò.

      ***

      "DUNQUE, SUPPONGO CHE tu abbia sentito parlare di Bouvier?" chiese Joey.

      " Lido Shuffle," risposi.

      "Cos'è Lido Shuffle?" chiese Manny.

      "Bouvier è noto per spostarsi da un posto all'altro mentre bracca le sue vittime. Egli 'miscela' i suoi posti per nascondersi, e i suoi metodi di uccisione, e si sposta da un posto all'altro per eseguire le sue uccisioni," risposi. “Ha usato pistole, coltelli e garrote. Le sue uccisioni possono essere macabre o pulite."

      "Quindi è piuttosto bravo nel suo lavoro?"

      "Manny, ti avrebbe fatto fuori stamattina se non ti fossi accucciato sulla sedia al momento giusto," gli dissi. E a Joey dissi: "Come l'hai scoperto?"

      "Sono contento che tu l'abbia chiesto." Joey fece un gesto all'uomo accanto a lui. "Vorrei presentarti Snickers. Snickers è... beh, nei computer. Ed è una fonte primaria d’informazioni clandestine. Di solito riesce a scoprire tutto quello che c'è da sapere sulle attività criminali."

      Sorrisi. "Ciao, Snickers."

      Sam disse: "Piacere di conoscerti."

      Manny, attaccato alla bottiglia di whisky, borbottò: "Come butta?"

      "Piacere di conoscervi, ragazzi. Sapete, ho sentito parlare molto di voi," disse Snickers.

      Sbuffai. "Ci scommetto!"

      Sam ridacchiava mentre Joey cercava di sembrare offeso.

      "Non cercare di negare nulla, Joey Justice!" Dissi. "Mi hai fatto saltare in aria, ricordi?"

      "No. Fu la porta che ci sbatté contro il muro!"

      "La stessa dannata cosa! Ci colpì a causa dell'esplosione!"

      Joey rise. "Almeno ci siamo divertiti."

      Cercai di non sorridere. "Stai zitto. Snickers, per favore, dicci come l’hai scoperto?"

      "Beh, ero, sapete, in città per salutare, sapete, Dexter, e..."

      "Aspetta, cosa? Cos'è successo a Dexter?"

      "Oh, doveva, sapete, andare a rimettersi in sesto, sparire, sapete, Megan e tutto il resto."

      "Megan? Che diavolo è successo a Megan?" Sperai di non sembrare così sbalordita come mi sentivo.

      Joey disse: "È una lunga storia, Mickey. Ti racconterò tutto qui."

      "Sarà meglio per te!"

      Dopo pochi secondi, Snickers continuò. "Allora, capitai, avete presente, da McFeelme, e. . . "

      "McDove?" Dissi.

      "Da McFeelme. . . oh. Il vero nome del bar è, sapete, McFeely, ma è, sapete, su Hooker Hollow, in altre parole la Valle delle puttane, così il suo soprannome è diventato, sapete. . . "

      "McFeelme (Mctoccami)," terminai.

      "Coglione." Manny riuscì a dirlo senza farfugliare.

      "Così, io, sapete, andai al bar, e diedi una mancia a un tizio che non vedevo, sapete, da un po' di tempo. Mi chiese se ero ancora interessato a qualcosa, sapete, su Fernandez. Gli risposi di sì, e mi disse che, sapete, correva voce che,

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