Ogni Minuto. C. J. Burright

Чтение книги онлайн.

Читать онлайн книгу Ogni Minuto - C. J. Burright страница 19

Ogni Minuto - C. J. Burright

Скачать книгу

Prese il cappotto dall’attaccapanni nell’atrio e lo indossò. Una rapida occhiata alle tasche confermò che chiavi e telefono erano ancora lì. Soffocando un sospiro, aprì la porta.

      Garret stava in piedi sulla veranda, le mani nelle tasche dei jeans, le spalle inarcate. Il suo sorriso era quasi timido. Non era vestito come lei si aspettava, non era la presentazione di un ragazzo deciso ad affascinare un appuntamento riluttante. I jeans di lui erano più sporchi dei suoi. Aveva nascosto i suoi capelli troppo lunghi sotto un berretto nero. Indossava una maglietta scura su una camicia a maniche lunghe e, se aveva portato un cappotto, doveva averlo lasciato nella sua - lei sbatté le palpebre - bestia a motore.

      Nera. Elegante. Il tipo di automobile che urla troppi soldi. Ecco perché non sente il bisogno di vestirsi bene. Garret aveva lasciato che le sue quattro ruote facessero tutto il lavoro, un errore da parte sua. I beni materiali non la impressionavano.

      “Hai delle gomme da neve su quella cosa?” Adara scosse la testa, abbottonandosi il cappotto per ripararsi dal freddo. “Non sono sicura di potermi fidare delle tue capacità alla guida, sempre che tu non guidi come corri.”

      “Le gomme sono a posto, burlona.” Garret si raddrizzò. “E non ho mai ricevuto una multa né fatto un incidente, nemmeno un tamponamento.”

      “Facile da dire quando per tre anni sei andato in giro in limousine o bus turistici.”

      “Non cambia i fatti.” Le offrì il braccio. “Pronta?”

      “Nemmeno un po’.” Adara ignorò il braccio dell’uomo e scese le scale, inspirando a lungo l’aria gelida. “Facciamola finita.”

      Garret sorrise guardando la schiena magra di Adara dirigersi verso la sua Maserati, due passi avanti a lui, come se fosse determinata a fargli mangiare la polvere. Non importava cosa lei dicesse o facesse, il suo atteggiamento distaccato era un espediente. Qualsiasi idiota che si fosse preso due secondi per guardarla veramente se ne sarebbe accorto. Stava aspettando di essere trovata, non lasciata indietro.

      Garret avvertì sussultare il suo cuore. Il salto si riferiva a una serata da solo con Adara. La stretta era per tutto ciò che era nascosto sotto la superficie e che si aggrappava per uscire. Spingerla in quell’area non avrebbe portato da nessuna parte, il che andava bene. A volte l’ispirazione richiedeva intervalli improvvisi, scintille spezzate, lunghi minuti per collegare i punti e prendere il volo e, mentre lui intendeva essere l’innesco, lei controllava l’assorbimento e la reazione. Il giovane controllò l’orologio. Il timer scattò, avviandosi esattamente al tramonto.

      Garret s’incamminò e la precedette alla portiera della macchina, fortunatamente senza scivolare sulla neve incrostata sul marciapiede. Rendersi ridicolo non era il modo in cui sperava di iniziare il suo appuntamento. E per quanto lei protestasse, scommessa o no, quello era un appuntamento. Il nostro primo appuntamento.

      “Posso aprire lo sportello da sola.” Lei diede un calcio a un cumulo di neve mentre lui schiacciava il pulsante della serratura e le apriva lo sportello.

      “Certo che puoi.” Garret fece il suo miglior inchino da standing ovation. “Permettimi di fingere di essere un gentiluomo.”

      Tenendo la mano sul telaio dello sportello, Adara si fermò e incontrò lo sguardo di lui. “Questo non è un appuntamento.”

      Il lampo di sfida negli occhi di lei riaccese il sorriso sul volto di Garret. “Stare in piedi al freddo non fa parte del tuo obbligo, Adara.”

      La donna serrò le labbra, si sistemò sul sedile del passeggero e gli strappò lo sportello dalle mani, sbattendolo. L’intera macchina ondeggiò.

      Garret strinse le labbra per trattenere una risata. Lei era in una forma speciale stasera, il che significava che lui la stava raggiungendo. Era solo una questione di minuti prima che lei cedesse e lo facesse entrare.

      Garret scivolò sul sedile del conducente e chiuse fuori il morso dell’inverno. Adara guardò dritto davanti a sé oltre il parabrezza, tenendo le mani strette sulle cosce.

      “Perché sei così tesa?” domandò lui con un tono da presa in giro. “Pensavo avessi detto che questo non era un appuntamento e Tatum mi ha fatto promettere di essere gentile con la sua insegnante preferita. Non c’è niente di cui preoccuparsi.”

      “Non sono preoccupata.” Adara rilassò le dita e si accasciò sul sedile. Non era sicuro di volerlo guardare, ma inclinò il viso verso di lui. “Tatum ha detto che sono la sua insegnante preferita?”

      “Tra le altre cose.” Dopo aver girato la chiave, il motore si avviò e la macchina si allontanò dal marciapiede.

      “Tra le altre cose?” Lei lo guardò dritto, con la fronte corrugata. “Che cosa vorresti dire con questo?”

      Garret scrollò le spalle con un gesto casuale. La serata era appena iniziata e non voleva parlare di argomenti pesanti, ma dubitava che Adara potesse tirare fuori l’argomento. Era meglio approfittare dell’apertura che perderla del tutto. “Mi ha detto che sei stata la sua insegnante anche l’anno scorso, che quando il preside ti ha spostata in terza elementare, le hai chiesto di fare da guida agli studenti.”

      “A volte mi dispiace.” Le parole di Adara erano addolcite da un senso di affetto nel suo tono. “Tatum dovrebbe essere un esempio per i miei studenti più difficili, non la loro capobanda.”

      “Ha anche detto che l’anno scorso eri molto più divertente.”

      Adara avvertì di nuovo un nodo alla gola e concentrò lo sguardo davanti a sé.

      Garret allentò la presa sul volante. Adara non aveva dato di matto all’insinuazione che fosse una persona diversa dalla morte del fratello, un segno promettente. Piccoli passi. Garret ammorbidì ciò che aveva detto incolpando Tatum. “Credo che sia stanca di mettersi nei guai.”

      “Ci sono delle conseguenze quando si diventa la regina del dramma.”

      “Strano. Non l’ho mai vista fare la regina del dramma.” L’uomo sorrise vedendo lo sguardo incredulo di Adara. “Almeno non più di quattro volte il giorno.”

      “Non mi aspetterei che la mia studentessa modello trascurasse di tormentare la gente anche fuori dall’aula.” Adara appoggiò la testa all’indietro. “È troppo intelligente per il suo stesso bene, e, o ha una capacità naturale di manipolare le persone o gliel’ha insegnata qualcuno con una competenza straordinaria.” Adara rivolse uno sguardo tagliente verso di lui, come per accusarlo.

      “Io no.” Garret si mise una mano sul cuore. “La mia influenza non è altro che buona, pura e gentile. Ha anche menzionato i Peppermint Patties che tieni nell’ultimo cassetto.”

      La bocca di lei si spalancò per la sorpresa. “La piccola fetente. Tengo quel cassetto chiuso a chiave.”

      “Ha il talento naturale degli Ambrose. Le serrature non ci tengono fuori a lungo, non importa il tipo.” Non si preoccupò di dirle che il catenaccio che lei teneva sul cuore non lo avrebbe tenuto fuori. Lo avrebbe scoperto abbastanza presto.

      “Dove mi stai portando?” Adara guardò fuori dal finestrino nell’oscurità. I lampioni erano diminuiti fino a che solo i fari rompevano la notte. “Sarei felice di riempirmi la bocca e adempiere quest’obbligo con un corn dog del minimarket che abbiamo superato un chilometro fa”.

      “Ti

Скачать книгу