Storia dei musulmani di Sicilia, vol. I. Amari Michele
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XXXVI. Boha-ed-dîn (Abu-l-Mebâsin-Iusûf-ibn-Sceddâd), n. il 1145, morto il 1235, intimo di Saladino e cadi dell'esercito suo, poi di Gerusalemme, senza dire il nome de' Normanni di Sicilia, accenna alla impresa loro d'Alessandria del 1174, nella Sîrat es-Sultân… Selâh-ed-dîn etc., ossia Vita di Saladino. Ho preso questo squarcio dal testo pubblicato da Schultens, Leyde 1732, in-fog., p. 41; dove la impresa è raccontata assai brevemente; e ciò conferma la osservazione di M. Reinaud75, che Boha-ed-dîn faccia più autorità per gli ultimi anni del regno di Saladino, che per le prime imprese di quello.
XXXVII. Tarîkh el-Hokemâ (Istoria dei Filosofi) per Mohammed-ibn-Ali, detto Zuzeni, è compendio di una importante opera dello stesso titolo, scritta da Gemâl-ed-dîn-Ali-el-Kifti, visir di Aleppo, morto il 1249. Dal compendio, che si trova nelle biblioteche di Parigi e Leyde, ho cavato le biografie d'Archimede e di Empedocle; e l'ultima, che un Siciliano non potea trasandare, è notevolissima per la menzione che vi si fa d'un'opera attribuita al filosofo Agrigentino, la versione arabica della quale si trovava nel XIII secolo a Gerusalemme. Mi son servito del MS. di Parigi, Suppl. Arabe 672. Veggansi sul Tarîkh-el-Hokemâ, Casiri, Bibl. Arab. Hisp., tomo II, p. 332, nº MDCCLXXIII, che lo suppone scritto nel XII secolo; Wenrich, De Auctorum Græcorum versionibus ec., Lipsiæ 1842, prefazione; Reinaud, Géographie d'Aboulfeda, Introduction, p. LII, nota 4; e Dozy, Catalogo dei Manoscritti arabi di Leyde, tomo II, p. 289, nº DCCCLXXXV.
XXXVIII. Abu-Sa'îd-Îbn-Ibrahîm, Siciliano, compilò un Kitâb el-Mongih ec. (Felice Guida per curarsi senza medico da ogni sorta di morbi e infermità). Quest'opera, non citata da Hagi-Khalfa, si trova alla Bodlejana (Marsh. 173, Catalogo, tomo I, nº DLXIV), e ne ho trascritto la prefazione. Con poche varianti, il MS. corrisponde a quel di Parigi, Ancien Fonds 1027, intitolato Tekwîm el-Adwia el-Mofreda, d'Ibrahîm-ibn-abi-Sa'id-el-Maghrebi; il cui nome mostra ch'egli era figliuolo del Medico siciliano.
XXXIX. Ahmed-ibn-Abd-es-Selâm, Sceriffo, ossia della schiatta di Ali, Siciliano, scrisse un altro libro di medicina, MS. di Leyde (Catalogo del 1716, nº DCCXXVII), sul quale non ho trovato titolo; e quello che si legge nel Catalogo mi par si debba correggere Kitâb el-Atibbâ fi l-Amrâdh min el Ferk ila el Kedem (Libro dei medici intorno le malattie dalla cima della testa infino al piè). Pria che io studiassi il MS., il professore Dozy mi avea mandato copia di quel tanto che occorre metterne nella Raccolta; cioè la prefazione e la tavola dei venti capitoli in cui va divisa l'opera. Hagi-Khalfa tratta al certo del medesimo autore e di un libro diverso nell'articolo seguente: “Kitâb Hifz es-Sahha ec. (Libro d'Igiene), dello Sceriffo Ahmed-ibn-Abd-es-Selâm Siciliano, Tunisino, compendiato da Abu-Fares-Abd-el-Azîz-ibn-Ahmed, in ottanta capitoli76.” Nè quel bibliografo, nè altri, dà notizie del tempo in cui visse l'autore.
XL. Ibn-el-Giuzi (Scems-ed-dîn-Abu-Mozafer-Iusûf), morto il 1256, nel Merat-ez-zemân (Specchio del secolo), MS. di Parigi, Ancien Fonds 641, dà due brevi notizie su i Musulmani di Sicilia.
XLI. Ibn-Abbâr (Abu-Abd-Allah-Mohammed-ibn-Abd-Allah-ibn-Abi-Bekr) da Valenza, segretario dei governatori musulmani di quella città verso la metà del XIII secolo; poi dei Beni-Hafs di Tunis; fu messo a morte il 1260 e bruciato il cadavere coi suoi scritti, per accusa di stato e per un verso che gli avean trovato in casa contro il principe Hafsita Mostanser. Ibn-Abbâr dettò, tra le altre opere, l'Hollet Sîarâ ec. (Il Pallio striato ec.), raccolta delle biografie dei poeti di regia schiatta, in Spagna e Affrica. Da un MS. che ne possiede la Società Asiatica di Parigi, copia moderna d'uno dell'Escuriale, ho cavato pregevoli notizie su gli Aghlabiti d'Affrica e di Sicilia; poichè l'autore diligentemente raccolse e vagliò con critica molte opere istoriche a noi non pervenute77.
XLII. Abu-Sciâma-Mokaddesi (Scehâb-ed-dîn-Abu-Mohammed-Abd-er-Rahmân-ibn-Ibrahîm) da Gerusalemme, come lo mostra il nome di Mokaddesi, nato il 1202, morto il 1267, diè fuori il Kitâb-er-Raudatein (Libro dei due Giardini), storia delle dinastie di Nur-ed-dîn e di Saladino, nella quale copiò, oltre varii libri a noi pervenuti, altri che non abbiamo e parecchi diplomi. Ho preso da questo plagiario i capitoli su le espedizioni mandate da Guglielmo il Buono in Alessandria d'Egitto e in Siria. Ho adoperato i MSS. di Parigi, Supplément Français 2503, 13 a, copia inesatta e recente, e l'altro Ancien Fonds Arabe 707 A, ch'è del XVII secolo. Su l'Autore veggansi: Reinaud, Extraits des Historiens… relatifs aux Croisades, p. 20; e Quatremère, Histoire des Sultans Mamlouks, par Makrizi, tomo I, parte II, p. 46.
XLIII. Ibn-Sab'în (Kotb-ed-dîn-Abu-Mohammed-Abd-el-Hakk-ibn-Ibrahîm), nato a Murcia il 1217, morto alla Mecca di propria mano il 1271; trovandosi a Ceuta, verso il 1240, dettò un trattato di filosofia intitolato El-Mesâil es-Sikillîa (Quesiti Siciliani), perchè con esso rispondeva alle tesi che avea proposto ai dotti musulmani Federigo Secondo imperatore, re di Sicilia. Quest'opera, che si trova alla Bodlejana di Oxford (Hunt. 534), sparge qualche lume su gli studii che la civiltà musulmana promoveva allora in Sicilia e nella penisola: e però appartiene al nostro argomento. Io ne ho dato un ragguaglio nel Journal Asiatique, lo scorso anno 1853. Porrò nella raccolta dei testi la prefazione e i quesiti di Federigo Secondo.
XLIV. Ibn-Abi-Oseib'a (Mowaffik-ed-dîn-Ahmed-ibn-Kâsem), nato al principio del XIII secolo e morto nella seconda metà di quello, compilò l''Oiûn el-Anbâ fi Tabakât el-Atibbâ (Sorgenti di notizie su le classi dei medici). Quivi, nella vita di Ibn-Giolgiol (Abu-Dâwd-Soleimân-ibn-Hasan), famoso medico della corte di Cordova nella seconda metà del X secolo, si legge un frammento d'Ibn-Giolgiol stesso, in cui si descrivono le fatiche fatte in Ispagna il 952 per compiere la versione di Dioscoride dal greco in arabico; alla quale collaborò un Abu-Abd-Allah Siciliano che parlava il greco, dice Ibn-Giolgiol, ed era pratico, alsì, in botanica e in medicina. Darò questo squarcio e un capitoletto sopra Empedocle. Il primo fu pubblicato in arabico e in francese da M. De Sacy sul MS. di Parigi, Ancien Fonds 87378, al qual testo aggiungo le varianti degli altri due MSS., Suppl. Arabe 673 e 674. Su l'autore si veggano Sacy stesso79, e Hagi-Khalfa80.
XLV. Ibn-Sa'îd (Abu-l-Hasan-Ali) del quale feci menzione nella prima parte di questa Tavola, nº X, lasciò, tra le altre opere, un Mokhtaser Gighrafia (Compendio di Geografia), una copia del quale, passata per le mani del celebre Abulfeda, or si trova nella Biblioteca di Parigi, Suppl. Arabe 1905. Ne ho preso quel che riguarda la Sicilia e le isole adiacenti: breve ma diligente descrizione. Sul merito di questo lavoro geografico si consulti Reinaud, Géographie d'Aboulfeda, Introduction, p. CXLI.
XLVI. Newâwi (Mohî-ed-dîn-Abu-Zakarîa), nato il 1253, morto il 1277, nel Tehdsîb el-Asmâ ec. (Dizionario biografico di illustri musulmani), cita un grammatico e filologo siciliano per nome Abu-Hafs-Omar-ibn-Khelef-ibn-Mekki. Ho tolto questo breve passo dalla edizione del Wüstenfeld, Gottinga, 1842-1847.
XLVII. Ibn-Khallikân (Scems-ed-dîn-Abu-l-'Abbâs-Ahmed-ibn-Mohammed), nacque ad Arbela il 1211, morì il 1282, fu giurista, teologo, grammatico, e cadi a Damasco e al Cairo: uomo di molta virtù, condotto agli studii storici da Ibn-el-Athîr, col quale ei praticava in gioventù sua. Di Ibn-Khallikân abbiamo il famoso dizionario biografico degli uomini illustri dello islamismo intitolato Wefiât el-'Aiân; del quale il baron De Slane ha preso a stampare il testo e una versione inglese81,
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76
Edizione Fluegel, tomo V, p. 75, nº 10,057.
77
Veggansi Ibn-Khaldûn,
78
Nell'opera:
79
Op. cit., p. 478.
80
Edizione Fluegel, tomo IV, p. 133 e 288, nº 7883 e 8640.
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