Storia dei musulmani di Sicilia, vol. I. Amari Michele

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Storia dei musulmani di Sicilia, vol. I - Amari Michele

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115, e tomo II, p. 121, seg.; e la Lettera di Fra Corrado, presso Caruso, Bibliotheca Historica regni Siciliæ, tomo I, p. 47.

2

Historia Sicula, deca II, lib. VI.

3

Tomo II, Palermo Sacro (1650), p. 627, seg.

4

Veggasi la Tavola Analitica, parte II, nº VII.

5

Syntagmata Linguarum Orientalium, Romæ 1643, in-fog. La più estesa è la grammatica georgiana, a scriver la quale il Maggio fu il primo, o tra i primi, in Europa. La turca e l'arabica, accompagnate dai riscontri in caratteri siriaci ed ebraici, mostrano anche buoni studii e molta pratica.

6

Veggasi la Tavola Analitica, parte II, nº XX.

7

Veggansi: Scinà, Prospetto della Storia Letteraria di Sicilia nel secolo XVIII, tomo III, p. 296 a 383; Lettera di Italinski, nella raccolta Mines d'Orient, tomo I, p. 236; e gli opuscoli tedeschi citati da Wenrich, Commentarii, § XXVIII a XXXII, p. 36, seg.

8

Codice diplomatico di Sicilia sotto il governo degli Arabi, pubblicato per opera di Alfonso Airoldi ec. Tomi 3 in-4, Palermo, 1789-90-92.

9

De supputandis apud Arabes Siculos temporibus, Palermo, 1786, in-4.

10

Nel Catalogo dei diplomi… della Cattedrale di Palermo, ec., Palermo, 1842, in-8.

11

Opere di Vincenzo Mortillaro, marchese di Villarena, tomo III. Nel tomo IV si trova la illustrazione di un bell'astrolabio, del quale mi occorrerà far parola in questa Introduzione.

12

Due nella Biblioteca Sacra, tomo II, Palermo 1834, p. 40, seg.; e un altro nel Tabularium Capellæ Collegiatæ Divi Petri in regio Panormitano Palatio, compilato dal Garofalo, p. 28, seg.

13

Monete cufiche battute da principi longobardi, normanni e svevi nel regno delle Due Sicilie, interpretate e illustrate dal principe di San Giorgio Domenico Spinelli, e pubblicate per cura di Michele Tafuri, Napoli, 1844, 1 vol. in-4, con rami.

14

Ecco la tesi dell'Accademia: Tracer l'histoire des différentes incursions faites par les Arabes d'Asie et Afrique, tant sur le continent de l'Italie, que dans les îles qui en dépendent; et celle des établissements qu'ils y ont formés: rechercher quelle a été l'influence de ces événements sur l'état de ces contrées et de leurs habitants.

15

Annali Musulmani, tomo II, p. 340, nella descrizione d'Aleppo; II, 386; III, 388 e 463.

16

Mortillaro, Opere, tomo III, p. 189, seg.

17

Journal Asiatique, octobre 1845, p. 313, seg., tradotto da me in italiano, nell'Archivio Storico Italiano, Append., nº XVI (1847).

18

Mortillaro, Opere, tomo III, p. 190.

19

Hagi-Khalfa, ediz. di Fluëgel, tomo V, p. 163, nº 10, 568.

20

Giornale di Scienze e Lettere per la Sicilia, nº CXXXVII (maggio 1834), p. 18 del fascicolo annessovi d'un dizionario biografico.

21

Mortillaro, Opere, tomo IV, p. 110, seg.

22

Il titolo di Scerf-ed-dîn non era punto in uso nel X e XI secolo; e però la copia sull'ottone va riferita al XII o XIII. Inoltre questo Scerf-ed-dîn non fu al certo principe, ma qualche dotto.

23

Veggasi questo nome etnico nel Lobb-el-Lobbâb, di Soiûti.

24

Notices et Extraits des MSS., tomo VII, p. 54, 55.

25

Veggasi il Cosmos, versione francese, Paris, 1848, tomo II, p. 519.

26

MS. del dottor John Lee, e MS. di Parigi, al nome Ali-ibn-Gia'far etc.

27

Ediz. di Fluegel, tomo II, p. 135, nº 2243; e tomo III, p. 203, nº 4935.

28

Soiûti e Hagi-Khalfa, l. c.

29

Imad-ed-dîn, nella Kharîda, tomo XI, MS. di Parigi, Ancien Fonds 1375, fog. 20 verso, e MS. del British Museum, Rich. 7593.

30

MS. di Leyde, 677, Warn, notato nel Catalogo del Dozy, tomo II, pag. 142, nº DCCXLVI. Debbo questa notizia al Dozy stesso.

31

Ediz. Fluegel, tomo II, p. 135, nº 2213.

32

Baiân, tomo I, p. 254, nell'anno 387 (997), cita uno squarcio d'Ibn-Rekîk sopra un magistrato per nome Iusûf, col quale ci solea fare il giro delle province per levar le tasse.

33

Lettre à M. Hase, nel Journal Asiatique, série IV, tomo IV, p. 349 e 350; Histoire des Berbères par Ibn-Khaldoun, tomo I, p. 292, nota del traduttore.

34

Questo fatto si ricava da Tigiani, Rehela, versione francese, di M. Alph. Rousseau, p. 120. (Estratto dal Journal Asiatique, série IV, tomo XX, sept. 1852, p. 176.)

35

Veggansi su questo autore: Ibn-Khallikân, versione inglese, tomo I, p. 228; Dozy, Historia Abbadidarum, tomo I, p. 405, nota 52; Ibn-Abbâr, MS. sella Società Asiatica di Parigi, fog. 408 verso; Ibn-abi-Oseba, MS. della Bibl. imper. di Parigi, Suppl. Arabe, 673, fog. 191 recto, seg.

36

Annales Moslemici, tomo II. p. 446, anno 336, e presso Di Gregorio, Rerum Arabic., p. 81 a 83. Veggasi anche la Prefazione di Reiske nel primo volume degli Annales Moslemici, p. VIII.

37

Presso Di Gregorio, op. cit. p. 59.

38

Tigiani, Rehela, MS. di Parigi, fog. 141 recto, e versione di M. Rousseau, p. 261 (Estratto del Journal Asiatique.)

39

Veggansi: Ibn-Khallikân, edizione di M. De Slane, testo arabico, tomo I, 145, e versione inglese, tomo I, 282, seg.; Quatremère, Mémoires sur les Khalifes Fatimites, nel Journal Asiatique, série III, tomo II (1836), p. 131; Sacy, Exposé de la Religion des Druses, tomo I, p. CCCCLX. Il Sacy, Chrestomathie Arabe, tomo II, p. 295, 296, avea dato ragguagli meno esatti su questo autore.

40

Rerum Arabicarum, p. 37, 38.

41

Codice Diplomatico di Sicilia, introduzione, tomo I. p. 15.

42

Veggasi la seconda parte di questa tavola, n. XXVIII.

43

Ediz. Fluegel, tomo IV, p. 146, e tomo V, p. 438, nº 11,590.

44

Annales Moslemici, anno 697 (1297), V, p. 144. Abulfeda conoscea di persona Gemâl-ed-dîn. Su le opere di lui si vegga Reinaud, Extraits etc. des Croisades, p. XXV.

45

Riscontrinsi: Reinaud, Géographie d'Aboulfeda, introduzione, tomo I, p. CXLI, e Dozy, Historia Abbadidarum, tomo II, p. 150.

46

Makkari, The history of the Mohammedan Dynasties in Spain, versione del prof. Gayangos, tomo I, p. 204, 481.

47

Veggasi a questo proposito la Historia Abbadidarum del Dozy, tomo I, p. 215 in nota. Sui varii titoli delle opere istoriche di Ibn-Sa'id, sia che tutti denotino opere diverse, o che alcuni indichino solemente diverse redazioni,

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