Delitti Esoterici. Stefano Vignaroli

Чтение книги онлайн.

Читать онлайн книгу Delitti Esoterici - Stefano Vignaroli страница 13

Delitti Esoterici - Stefano Vignaroli

Скачать книгу

aria pensierosa, aspirò ancora del fumo.

      «Checché lei pensi del mio lavoro, Dottoressa...?»

      «Ruggeri, Caterina Ruggeri.»

      Gettò un'altra nuvola di fumo nella mia direzione.

      «Vede, il lavoro che svolgiamo noi maghi è rispettabilissimo. Io pago le mie tasse e aderisco anche al sindacato dei maghi, e non vendo fumo, come quello di questa sigaretta. La gente viene perché si fida di me, e io devo rispettare anche un codice deontologico e proteggere il diritto alla riservatezza dei miei clienti.»

      «Vorrebbe invocare il segreto professionale, per caso?»

      Con noncuranza, spense la cicca in un posacenere e proseguì.

      «Non sto qui a vendere amuleti o ingannare i miei clienti sul loro possibile futuro. Ho delle buone conoscenze di erboristeria e so quali sono i malanni che possono essere curati con le erbe officinali e quelli che invece vanno affrontati in maniera convenzionale. In molti vengono qui a chiedere buoni consigli e io li elargisco, sulla base della mia scienza e della mia esperienza. Nessuno si è mai lamentato di essere stato ingannato da me, io dico sempre quello che il mio interlocutore si aspetta, e tutti se ne vanno contenti e con il cuore arricchito.»

      «Già, ma impoveriti nel portafoglio. Andiamo, conosco bene la vostra categoria, siete in grado di far credere alle persone che i vostri inganni siano grandi rimedi. Potrei essere d'accordo sulla medicina naturale, ma sul resto...»

      «Dottoressa Ruggeri, non sia prevenuta! Noi tutti siamo portati a credere che ciò che vediamo e che sentiamo e che tocchiamo sia la verità, che non ci sia altro che non quello che è percepibile dai nostri cinque sensi, ma a volte non è così. Dentro questa stanza si possono creare effetti ottici e acustici che fanno sembrare vero ciò che non è e falso ciò che è. Provi a toccarmi, a mettere una mano sulla mia spalla e appoggiarsi a me!»

      Mi avvicinai e cercai di toccarla, ma la mia mano percepì il vuoto dove effettivamente vedevo la sua immagine.

      «È un gioco di specchi» dissi. «Una specie di trucco da prestigiatori!»

      «E ora si porti al centro del pentacolo, sulla piastrella centrale, e parli. Sentirà la sua voce risuonare nelle sue orecchie come provenisse da un potente impianto stereofonico.»

      «Certo, effetto dell'acustica della sala! Era così anche negli anfiteatri romani. Questione di architettura! Lei sta sviando il discorso, sta cercando di distrarmi dai miei obiettivi. Mi hanno detto che tra i suoi visitatori, vi è una categoria particolare, adepti di una setta che riconoscono in lei una santona. Essi vengono qui per avere accesso alla sua biblioteca e completare l'iter che prevede il raggiungimento di vari livelli di conoscenza delle arti esoteriche. Ha ricevuto di recente tali visite?»

      «La setta di cui parla si chiama "Enomolas id ivres", e non è una setta satanica. I suoi adepti, attraverso i vari livelli, assumono conoscenze ignote ai comuni mortali. Da secoli chi arriva qui, o in altri tre o quattro luoghi sparsi nel mondo simili a questo, aspira al raggiungimento di uno dei più alti livelli di conoscenza, il settimo, per raggiungere il quale esiste un duro percorso. Da generazioni la mia famiglia è custode di testi cui può avere accesso solo chi ha completato i precedenti livelli. Chi vuol andare oltre, per raggiungere la Conoscenza Universale, deve affrontare il pellegrinaggio al Tempio della Conoscenza e della Rigenerazione, che si trova in una sperduta vallata tra Nepal e Tibet, difficilissima da raggiungere.»

      «Immagino che lei abbia già affrontato questo pellegrinaggio, ma non è questo che voglio sapere. Le ripeto la domanda, ha ricevuto la visita di una di queste adepte negli ultimi giorni?»

      «L’ho già detto ad altri poliziotti e carabinieri che mi hanno interrogato. L'ultima visita di questo tipo risale al 1997, quando venne una maga originaria di un paesino dell'Abruzzo, Sant'Egidio alla Val Vibrata. Si faceva chiamare Mariella La Rossa. Mi disse che prima di affrontare le prove cui l'avrei sottoposta voleva visitare i luoghi magici nei boschi e nei dintorni di Triora, la Fontana di Campomavùe e la Fontana della Noce, la Via Dietro La Chiesa e il Lagu Degnu. Era il giorno del solstizio d'estate, una delle date tipiche in cui streghe e maghi si danno convegno, anche in questi luoghi, per il rituale Sabba. Mariella si allontanò al tramonto e non fece mai ritorno.»

      «E lei di certo non partecipò al Sabba e non immagina neppure che fine abbia fatto Mariella! Andiamo, sappiamo benissimo che questi cosiddetti Sabba sono l'occasione per compiere riti satanici, a volte violenze sessuali, altre volte sacrifici di animali o di persone. Con il vostro brainwashing convincete alcune persone, le più deboli dal punto di vista psicologico, di venire purificate, di rinascere a nuova vita e via dicendo, purché si sottopongano alle violenze che proponete durante i riti . Per non dire poi di tutti coloro che truffate a scopo di lucro. Non sono rari i casi in cui qualcuno ha perso tutti i suoi averi per seguire un Guru.»

      «Le ho già detto che la nostra non è una setta satanica. Chi entra nella nostra organizzazione lo fa per sua libera scelta e per il desiderio di raggiungere elevati gradi di conoscenza. Le ripeto che non sono una venditrice di fumo, e tutto quello che dico o predico si è sempre avverato. Mi faccia vedere la sua mano sinistra e mi guardi negli occhi, dottoressa Ruggeri. Visto mai che lei non sia una di noi, magari a sua insaputa? Vedo che ha sofferto da ragazza, vedo dei lutti in famiglia che l'hanno segnata, vedo una vita sentimentale complicata, ma che si è risolta di recente in maniera positiva. Lei ha dei poteri superiori alla norma, ha delle percezioni non indifferenti, ha un'aura molto forte, rossa come il fuoco, nulla le sfugge in chi le sta davanti, neanche un particolare. E ora vada, dottoressa Caterina Ruggeri, di lei ho saputo tutto quanto c'era da sapere.»

      Senza neanche rendermene conto, mi ritrovai fuori della casa di Aurora, nel cortile, seguita da Mauro che, con un sorriso ironico, commentò ciò di cui era stato testimone.

      «Quella donna ha dei poteri ipnotici. Ti ha fatto fare tutto ciò che voleva. In pratica ci ha sbattuto fuori a modo suo e, come tutti gli altri che ci hanno preceduto, ce ne stiamo andando anche noi con la coda tra le gambe.»

      «Già, ma la strega ha ragione, a me non sfugge nulla, neanche un particolare. Torneremo con un'altra strategia. Devo solo avere il modo di riflettere e di venire qui preparata. Torniamo a controllare se la scientifica ha terminato il suo lavoro e poi diamo un'occhiata intorno. Come si chiamavano quei luoghi che ha nominato la malefica a proposito di Mariella La Rossa?»

      «Fontana di Campomavùe, Fontana della Noce, Via Dietro la Chiesa e Lagu Degnu.»

      «Accidenti, complimenti, hai una buona memoria! Con te non servono registratori o taccuini!»

      «Già, comunque ricorda che il palmare ci può tornare utile per registrare le conversazioni. È un modello molto sensibile e anche tenendolo in tasca è in grado di registrare.»

      «Sì, grazie d'avermelo detto. Di sicuro sarà utile anche per fare delle foto!»

      Gli uomini in tuta bianca e guanti di lattice stavano portando a termine il loro lavoro sulla scena del crimine. Mentre uno scattava delle foto, un altro raccoglieva del terriccio intorno alla vittima inserendo i campioni all'interno di bustine di plastica, un altro ancora spargeva del Luminol, per la ricerca di eventuali tracce occulte di sangue.

      «Trovato qualcosa di interessante?» chiesi.

      «Sembra che l'incendio sia stato appiccato servendosi di liquido infiammabile, non benzina, ma qualcos'altro che cercheremo di individuare in laboratorio. Abbiamo trovato anche tracce di cera, derivante forse da una torcia di carta pressata e cera, una di quelle che si usano nelle processioni, nelle fiaccolate, per intenderci.» mi

Скачать книгу