Riportare Alla Luce Il Re Dei Fae. Brenda Trim

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Riportare Alla Luce Il Re Dei Fae - Brenda Trim

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implicava, e le faceva venire gli incubi. All’Accademia si trovò a far riaffiorare tali paure da adulta. Sperava che Ryker o uno dei suoi amici sarebbe stato un suo alleato o qualcuno di cui si sarebbe potuta fidare. La freddezza di Ryker le faceva dubitare che il ragazzo sarebbe stato in grado di ricoprire quel ruolo.

      Certo, era bellissimo, ma aveva un caratteraccio. Era fuori strada quando il tentativo di fuga di Ryker le aveva fatto pensare che i due sarebbero potuti essere complici. La feriva venir respinta dal ragazzo, ma non sapeva come mai.

      “Io sono nella lega d’aria” rispose Ryker con una smorfia in viso. Maurelle si chiese perché lui non sembrasse un troll quando faceva quella faccia, sarebbe stato molto più semplice per lei se non fosse stata estremamente attratta da Ryker. Quest’ultimo sembrava essere scontroso, e non sembrava particolarmente ben disposto.

      “Ti farà piacere sapere che anche io sono nella lega dell’aria” aggiunse Brokk.

      “Diciamo che sei più pieno di aria calda” lo stuzzicò Ryker.

      Maurelle si voltò verso Sol e Daine ridacchiando appena. “E voi?”

      “Io sono nella lega del fuoco. Molto più incandescente dell’aria calda” rispose Sol ammiccando con le sopracciglia.

      Daine si voltò e camminò all’indietro facendo svolazzare le ali nel parlare. “Io faccio parte della lega dell’acqua, ma penso abbiano sbagliato a valutarmi. Ieri stavo tornando al dormitorio e una guardia mi ha ripreso perché avevo fatto tardi dopo cena, quindi ho scatenato un terremoto”.

      “Stronzo” lo ammonì Sol. “Hanno un perverso senso di soddisfazione nel tormentarci”.

      “Mia ma…mamma mi diceva che è comune per i Fae poter controllare più di un elemento” disse Maurelle cercando di trattenere le lacrime, ignorando anche il nodo in gola. L’agonia che si aspettava di provare venne come smorzata, il che la rese perplessa ma le portò anche sollievo.

      “Lo dice anche mia mamma” commentò Ryker, scioccandola. Maurelle si aspettava che la stesse ignorando. “Mi dice anche che l’avere così tanto potere ti rende più allettante agli occhi degli umani che controllano il castello”.

      “Vi ricordate com’era quando erano il Re e la Regina a gestire il castello?” domandò Daine muovendo un ciottolo con un gesto della mano. Si fecero tutti piccoli e cercarono di fingere di essere occupati quando si resero conto che il sasso era diretto verso la testa di un altro studente.

      Fortunatamente lo studente voltò a sinistra dirigendosi verso l’area in cui facevano pratica i Fae di terra. “Amico, l’hai quasi preso” commentò Ryker.

      “Lo so. Non era mia intenzione”.

      Brokk portò all’indietro i capelli che gli finirono sulla fronte. “Puoi sempre chiedere alla Gullvieg di partecipare ai corsi tenuti da entrambe le leghe. Noi siamo arrivati” aggiunse poi indicando l’edificio alla sinistra.

      Salutarono gli altri con la mano lasciandoli a chiacchierare circa ciò che Daine avrebbe fatto riguardo alla sua situazione. Non sembrava che avrebbe chiesto alla Preside di partecipare ad altri allenamenti.

      “Stai tranquilla” l’incoraggiò Brokk. “Abbiamo fatto esercizi di telecinesi da qualche giorno” con la coda dell’occhio vide che Ryker aveva abbandonato le braccia lungo i fianchi e stava stringendo le mani in pugni.

      Era sempre più difficile ignorare il fatto che Brokk che faceva il carino con Maurelle era qualcosa che lo faceva incazzare.

      “Sembra abbastanza facile” il cuore di Maurelle accelerò quando entrarono nell’edificio stipato di persone.

      La lega dell’aria era molto più ristretta ed opprimente rispetto a quanto sembrasse interessante. Come poteva praticare in modo efficace la propria magia se non erano visibili finestre per far entrare la brezza? Che fine avevano fatto le aperture che aveva visto da fuori?

      Percorsero un giro in cerchio, quindi Maurelle analizzò i muri e notò diverse sezioni in cui si era accorta che fossero presenti dei vetri. Questi ultimi risultavano bloccati da strati di metallo; era come se qualcuno non desiderasse che gli studenti avessero accesso all’energia necessaria.

      Ryker e Brokk scomparvero entrando nella stanza sulla destra, poi Brokk indietreggiò e si rivolse alla ragazza. “Vieni?”

      Non aveva senso rimandare l’inevitabile, pensò. Annuì, quindi si affrettò verso i ragazzi, avanzando all’interno della stanza che faceva venire la claustrofobia. Nel piccolo locale non sembravano esserci delle finestre. Strati di metallo schermavano quelle che Maurelle ritenne essere le aperture.

      Inoltre, a differenza di un’aula tradizionale, la stanza di pietra era di forma circolare e gli unici oggetti erano disposti su un solo versante. Era presente una cattedra per l’insegnante e un lungo tavolo coperto di articoli a perdita d’occhio, li riconobbe da quando andava a scuola.

      “Buongiorno classe” disse una snella Fae dalla voce squillante. Maurelle dedusse che si trattava dell’insegnante, poiché la donna si era posizionata opposta agli studenti. Indossava un abito morbido che non nascondeva la sua silhouette minuta. Maurelle non assomigliava affatto alla tipica femmina di Fae. Era formosa, il che aveva fatto in modo che venisse chiamata Plushie quando aveva dieci anni.

      “Buongiorno. Mi chiamo Aobheal e sono la vostra insegnante. Benvenuta a Lezione di Telecinesi, Signorina Longstrom” disse l’insegnante guardando direttamente Maurelle. “Sono contenta che ti sia unita a noi” aggiunse poi.

      Maurelle restò sbigottita dell’affermazione dell’insegnante, e si chiese come quest’ultima sapesse il suo nome, e di che cos’altro fosse a conoscenza sul suo conto. Il suo arrivo all’Accademia non era stato per niente monotono. Si aspettava ancora di sapere che punizione le sarebbe spettata causa il suo sfogo emotivo.

      Inizialmente Maurelle aveva temuto di restare isolata, quindi aveva collaborato con il personale medico. Dopo il suo primo giorno le emozioni della ragazza e la sua agonia si erano attutite, rendendole il tutto più semplice. In alcune parti della propria mente Maurelle era al corrente che il suo cambio di comportamento e la modifica del proprio stato emotivo non erano normali, ma il sollievo che provava era troppo appagante per metterlo in discussione.

      “Grazie, io, uhm, non mi sono ancora stati dati dei libri” ammise. Le venne la pelle d’oca come se qualcuno la stesse osservando. Voltò quindi il capo surrettiziamente, e notò una femmina della sua età che la stava guardando con fare torvo. L’ignorò per un momento, restando concentrata sull’insegnante.

      “Non preoccuparti. Non ti serviranno per le mie lezioni. Facciamo pratica per un’ora delle nostre abilità. Te li farà avere Aedan, lui insegna la teoria”.

      “Mettiti in coppia con qualcuno e fai pratica. Dovete far lievitare una matita” spiegò Aobheal a Maurelle.

      Brokk e Ryker si diressero verso la ragazza con un sorriso in volto. Nessuno dei due maschi si rese conto della femmina che stava facendo lo stesso. Si trattava della medesima ragazza che un minuto prima l’aveva guardata male. Grande, si era già fatta dei nemici. Il che non avrebbe dovuto coglierla di sorpresa. L’unico motivo per il quale tutti gli studenti non stavano già commentando il suo corpo era perché era rimasta in infermeria fino al giorno prima.

      “Possiamo lavorare qui” ringhiò Ryker. Maurelle distolse lo sguardo dalla femmina arrabbiata, quindi lo spostò su Ryker. Era stupendo. Non c’era da stupirsi se la Fae perfetta dagli occhi azzurro limpido desiderava essere la sua partner.

      “Devi

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