Riportare Alla Luce Il Re Dei Fae. Brenda Trim
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I due uomini che si trovavano attorno a Maurelle la fecero irrigidire. Prima che Ryker se ne rese conto, la mano di Brokk che si fermò sul suo avambraccio lo fermò evitandogli di intervenire in soccorso della ragazza.
Maurelle rivolse un’espressione assassina alle guardie che la stavano trattenendo, poi sollevò il mento e proseguì all’interno della stanza. Il suo sguardo fu poi in quello di Ryker, il quale dovette farsi violenza per non palesare la propria reazione.
La trovava bellissima. Il suo viso affusolato era in contrasto con il suo corpo formoso. Era alta, ma la sua silhouette non era quella tipica dei Fae, che ricordava qualcuno malato. La canottiera le era aderente al seno, che era più abbondante della media, ed ancheggiava con ogni passo.
In quanto Fae, Ryker non era estraneo al sesso, e Maurelle risvegliava in lui quell’istinto primordiale. Si chiese quanto fossero morbide le sue labbra che in quel momento erano serrate e per niente invitanti, ma non toglievano nulla al suo aspetto fisico.
Ryker si rimise a sedere, e guardò Maurelle stringere i pugni mentre quest’ultima fissava la Preside.
La ragazza rimase in quella posizione per qualche secondo prima di dirigersi verso un tavolo, e riportando lo sguardo su Ryker. Le ali della Fae si agitavano senza sosta. Il turchese ed il rosa di cui brillavano queste ultime erano perfettamente in tono con ciò che la ragazza aveva dimostrato della propria personalità. Era una delle femmine più forti che aveva mai visto.
Il fatto che non si era lasciata comandare con facilità, comportandosi come una bambola di pezza, lo attraeva tanto quanto il suo aspetto. Il fuoco che le ardeva dentro lo aveva chiamato a sé ancor prima che Ryker potesse guardarla per bene. La Fae si servì un pezzo di pane e qualche altro alimento prima di guardarsi attorno.
Il cuore di Ryker prese a battere all’impazzata, e provò il desiderio di alzarsi ed andare verso di lei, ma nello stesso momento Maurelle si diresse verso di lui. Gli si attorcigliò lo stomaco e fece fatica a restare fermo. Il ragazzo non aveva la certezza che la Fae si sarebbe accomodata al loro tavolo, poiché almeno altri dieci erano disponibili. L’ultima cosa di cui aveva bisogno era farsi amica quella femmina combina guai. Ryker aveva già fatto arrabbiare chi si trovava al potere all’Accademia quando aveva cercato di fuggire al momento della cattura.
Il ragazzo si obbligò a riportare lo sguardo sul proprio piatto, quindi riprese in mano la forchetta e continuò a mangiare. Gli risultava difficile non alzare lo sguardo per controllare dove Maurelle avesse deciso di sedersi. Quando percepì il tocco delicato di una mano accanto a sé, sollevò la testa come un razzo.
Maurelle stava spostando la sedia vicino a Ryker. Quando gli sguardi dei due s’incrociarono, lui non poté fare a meno di notare le occhiaie sotto gli occhi di lei. Gli fece pensare che la Fae avesse combattuto con tanta forza, proprio come aveva fatto lui.
“Ehilà” esordì Brokk salutandola con la mano dall’altra parte del tavolo. Maurelle annuì nella direzione del ragazzo. “Sono Brokk. Ho sentito che la Gullvieg ti ha chiamato Maurelle, è il tuo nome, vero?”
“Sì” rispose lei, voltandosi poi verso Ryker. “Sei nuovo qui, vero? Come sta la tua ala?”
Ryker rimase a bocca aperta per un secondo, cercando di mascherare lo shock portandosi un boccone di cibo alle labbra. Quindi annuì masticando e deglutendo. “Sono Ryker. L’ala va meglio. I guaritori hanno fatto tanto per sistemarla” contrasse il muscolo in modo che l’ala balzasse in avanti oltre la spalla, e poi la lasciò ricadere. Non voleva fare lo stronzo, quindi le parlò, ma non desiderava nemmeno portare molto avanti la conversazione.
Aveva già attirato abbastanza attenzione con il proprio tentativo di fuga, e non gli serviva a nulla aggiungere Maurelle alla lista dei suoi amici intimi per suscitare uno scrutinio più attento da parte della Gullvieg. Ryker sperava di essere riuscito a dissipare ogni dubbio che la spregevole Preside nutriva nei suoi confronti.
La ragazza rilassò la schiena sulla sedia e tese la mano come per toccare l’ala del ragazzo. Ryker s’irrigidì d’istinto. Maurelle molto probabilmente comprese la ragione della reazione di lui, quindi abbassò la mano. Era meglio se i due fossero restati distanti nonostante l’attrazione veemente che il Fae provava verso di lei.
“Almeno sei ancora vivo. Temevo che anche tu fossi morto” gli disse giocherellando con il cibo sul piatto con una smorfia in viso.
La Preside si alzò in piedi tenendo le mani sui fianchi. “Voglio dare il benvenuto a tutti a questo nuovo anno alla Bramble’s Edge Academy. Sono orgogliosa di aver gestito quest’istituzione per trecento anni. Non troverete nessun’altra scuola che vi insegnerà meglio a controllare le vostre abilità. Abbiamo diversi nuovi studenti, i quali verranno valutati dopo domani”.
Ryker ascoltò la Gullvieg dare indicazioni circa dove si trovavano le classi e le aree per fare pratica. Poi smise di prestare attenzione al discorso della Preside per concentrarsi su Maurelle. Come aveva fatto a sapere del suo tentativo di fuga? L’aveva forse visto cercare di volare da infortunato? I suoi coinquilini si congedarono nel momento in cui la Preside riferì le informazioni più rilevanti, il resto non era importante.
Ryker avvicinò appena la sedia a Maurelle, poi si piegò verso di lei e le chiese “come facevi a sapere ciò che mi è successo?”
I suoi occhi grigi erano iniettati di rosso quando ritornarono su di lui. Le si era formato del sudore sulla fronte. “Oh. L’agente che mi ha rapita ha usato un cappio magico…”
“Catene” la interruppe precisando il nome del vincolo.
La ragazza gli rivolse un gesto di congedo con la mano. “Ad ogni modo quando l’ho toccato ti ho visto cercare di scappare e poi cadere quando hai sbattuto contro la barriera”.
“Pratichi la psicometria” disse lui traendo le conclusioni in base a ciò che aveva detto la ragazza. Non lo sorprese nemmeno il fatto che si fosse divincolata quando era stata portata all’Accademia. Ryker si era posto l’obiettivo di non approfondire le cose con lei, ma non riusciva a non preoccuparsi per la sua salute. “Ti hanno ferita quando ti hanno catturata?”
Gli occhi di lei si riempirono nuovamente di lacrime, e poi abbassò il capo. Il modo in cui rilassò le spalle gli suggerì che la ragazza si era arresa completamente. La vista di lei così fragile gli spezzò il cuore. Ryker si ammonì mentalmente e fece del proprio meglio per non confortarla. “No. Non mi hanno ferita, ma mia mamma…lei era…ha cercato di aiutare”.
La voce di Maurelle era così bassa che Ryker dovette prestare molta attenzione per comprenderla. “Spero che tua mamma stia bene. La mia non ha fatto niente quando sono volato fuori dalla finestra”.
“Sei fortunato che ha tenuto la bocca chiusa. Hanno ucciso mia mamma” ribatté la ragazza a denti stretti.
Ryker era troppo scioccato per apprezzare la scintilla che si era accesa in lei. “Cosa? Come fai ad essere qui adesso? Mi dispiace” aggiunse poi. Il suo commento era completamente insensibile. Non aveva mai sentito di qualcuno che restava ucciso durante un reclutamento. Il fatto che questa bellissima femmina avesse perso la madre gli fece venire voglia di prendersela con chi si trovava ai piani alti. Era fottutamente inaccettabile.
Non è così che si rimane distaccati, ricordò a se stesso. L’ingiustizia gli pesava nell’animo. Nessun Fae doveva soffrire in tal modo. Non c’entrava niente con lei personalmente, si rassicurò.
“Se potessi sarei a casa con mio padre e le mie sorelle per mandare la sua anima nell’aldilà.